Jordan Spieth (nella foto) ha vinto con 275 colpi (68 67 71 69, -5), dopo un convulso ed emozionante finale, il 115° US Open, il secondo major stagionale disputato sul percorso del Chambers Bay Golf Club (par 70), nello Stato di Washington, dove Francesco Molinari si è classificato 27° con 285 (68 73 72 72, +5). E’ il secondo successo consecutivo in un torneo del grande slam per il texano di Dallas, 22 anni nel prossimo 27 luglio, che ad aprile si era imposto nel Masters, e il quarto nel PGA Tour. Spieth ha prevalso per un colpo su Dustin Johnson e sul sudafricano Louis Oosthuizen (276, -4), altri due protagonisti della gara e in corsa per il titolo fino all’ultimo putt. Al quarto posto con 277 (-3) il sudafricano Branden Grace e gli australiani Cameron Smith e Adam Scott, rinvenuto dal 19° con un 64 (-6 con sei birdie) miglior score in assoluto del torneo e quasi un miracolo su un campo assolutamente ostico. Al settimo con 278 (-2) il sudafricano Charl Schwartzel, all’ottavo con 279 (-1) Brandt Snedeker e al nono con 280 (par) l’australiano Jason Day, l’irlandese Shane Lowry e Rory McIlroy. Il nordirlandese, numero uno mondiale e grande favorito insieme a Spieth, ha fatto fuochi d’artificio nel giro finale e a un certo punto è stato ad un passo dai primi, prima che due bogey, a quel punto inattesi, ne frenassero lo slancio in un risveglio tuttavia tardivo. Ha provato a rendersi protagonista Patrick Reed, 14° con 282 (+2), ma dopo la leadership nel secondo giro, è rientrato nei ranghi e si sono barcamenati tra alti e bassi altri concorrenti dai quali si attendeva un rendimento migliore. Lo spagnolo Sergio Garcia e il giapponese Hideki Matsuyama sono terminati 18.i con 283 (+3), l’inglese Justin Rose e lo svedese Henrik Stenson hanno affiancato Molinari, e hanno arrancato in retrovia Jim Furyk, 42° con 287 (+7), il sudafricano Ernie Els e l’inglese Ian Poulter, 54.i con 291 (+11), l’inglese Luke Donald, 58° con 292 (+12), Phil Mickelson, 64° con 293 (+13) e Zach Johnson, 72° con 295 (+15). A metà gara sono usciti al taglio, caduto a 145 (+5), tedesco Martin Kaymer, campione in carica, 76° con 146 (+6), Bubba Watson, 85° con 147 (+7), il nordirlandese Graeme McDowell, il thailandese Thongchai Jaidee e l’iberico Miguel Angel Jimenez, 97.i con 148 (+8), Rickie Fowler, 143° con 154 (+14) e Tiger Woods, 150° con 156 (80 76, +16), che ha stabilito un altro record personale negativo: non aveva mai segnato uno score così alto dopo 36 buche. Spieth è il sesto giocatore ad aver vinto nella stessa stagione Masters e US Open, impresa riuscita in passato a Craig Wood (1941), Ben Hogan (1951 e 1953), Arnold Palmer (1960), Jack Nicklaus (1972) e a Tiger Woods (2002) e il 16° ad aver comunque fatto l’accoppiata. Il giro finale è iniziato con un bogey per il vincitore, in vetta alla pari con Johnson, Day e Grace, che ha dato segni di risveglio solo a partire dall’ottava buca con un birdie. Nel frattempo è sembrato fuori gioco Oosthuizen, con tre bogey di fila, mentre è apparso piuttosto sicuro il cammino di Johnson con due birdie prima del giro di boa. Nel rientro lo stesso Johnson ha rimescolato le carte con tre bogey in quattro buche, mentre Oosthuizen ha iniziato la sua progressione dalla buca 12 con cinque birdie consecutivi. Intanto alla 13ª, con un “meno 2” e sei birdie nello score è apparso nei piani alti del leaderboard McIlroy, che dopo aver sprecato parecchio nei primi due giri, ha tentato l’impossibile. Spieth ha raccolto altri due birdie e alla 16ª è sembrato aver chiuso il conto con un “meno 6” e tre colpi di vantaggio su Oosthuizen e Johnson, mentre il pericolo McIlroy si era dissolto sotto il peso di due bogey. Il texano, però, ha sbagliato tutto alla buca 17 e con un doppio ha rimesso in gioco il trofeo. Johnson è stato pronto ad agganciarlo con un birdie, mentre è rimasto dietro Oosthuizen. Poteva essere il tracollo per Spieth che, però, da campione vero si è subito lasciato alle spalle la disavventura e ha attaccato. Ed è stato birdie vincente, perché Johnson non è riuscito ad approfittare del par cinque e a Oosthuizen il birdie è servito solo per recuperare la seconda posizione. Così Spieth in sala stampa: “E’ difficile dire cosa provo in questo momento. Sono stupito che non si debba giocare domani, perché ritenevo che Johnson potesse segnare il birdie per lo spareggio. Sull’ultima buca ho pensato che dovevo darmi ancora una possibilità. Per farlo avrei dovuto effettuare un bel drive e l’ho eseguito. Anzi, non potevo collocare la palla in un posto migliore. Poi al momento del putt mi sono detto che i grandi campioni non lasciano la palla corta. Quando ho finito il giro speravo solo di poter andare al playoff. Cosa significa per me questo successo? Non lo so ancora, non riesco a capacitarmi di quanto mi è accaduto. Sono riuscito ad alzare un trofeo che alla buca 17 pensavo di aver perduto. E’ veramente incredibile”. Ha ricevuto un assegno di 1.800.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari e ha consolidato la sua posizione di leader nella money list statunitense con 6.063.838 dollari. Nel world ranking, secondo con 11.06 punti, ha ridotto notevolmente le distanze da Rory McIlroy (p. 12,77). Molinari, dopo un bel primo giro in 68 (-2) colpi e la settima posizione, non è riuscito più a scendere sotto par, forse anche un po’ penalizzato da un percorso non proprio adatto alle sue caratteristiche. Ha peraltro dimostrato di attraversare un buon periodo e non è improbabile che possa raccoglierne i frutti quanto prima. Ha segnato par sulle prime sedici buche del turno conclusivo, poi due bogey (72, +2) gli hanno fatto perdere in extremis nove posizioni. Ha ricevuto 64.126 dollari, è 89° ($ 781.424) nella money list americana ed è sceso di un gradino nella classifica mondiale (44°). TERZO GIRO – Francesco Molinari, 19° con 213 (68 73 72, +3), ha guadagnato due posizioni nel 115° US Open, il secondo major stagionale che si conclude con la disputa del quarto giro sul percorso del Chambers Bay Golf Club (par 70), nello Stato di Washington. Al vertice si è formato un quartetto con 206 (-4) composto da Jordan Spieth (68 67 71), Dustin Johnson (65 71 70), dall’australiano Jason Day (68 70 68) e dal sudafricano Branden Grace (69 67 70), che ha buone possibilità di giocarsi il titolo senza altri interlocutori alla luce del vantaggio di tre colpi nei riguardi di J. B. Holmes, del sudafricano Louis Oosthuizen, dell’australiano Cameron Smith e dell’irlandese Shane Lowry, quinti con 209 (-1). Ha perso terreno Patrick Reed, leader insieme a Spieth dopo due giri e ora al nono posto con 211 (+1), dopo un 76 (+6), affiancato dallo svedese Henrik Stenson. In recupero, peraltro tardivo, il sudafricano Charl Schwartzel, da 35° a 15° con 212 (+2), e il nordirlandese Rory McIlroy, da 44° a 25° con 214 (72 72 70, +4), che – grande favorito insieme a Spieth – si avvia comunque verso un risultato deludente. Stesso punteggio per gli inglesi Justin Rose, Paul Casey e Ian Poulter. Più attardati lo spagnolo Sergio Garcia, 35° con 215 (+5), Keegan Bradley e Webb Simpson, 39.i con 216 (+6), Jim Furyk e l’inglese Luke Donald, 46.i con 217 (+7), il sudafricano Ernie Els, 58° con 218 (+8), Phil Mickleson, precipitato con un 77 (+7) al 66° posto con 220 (+10), e Zach Johnson, 69° con 222 (+12). A metà gara sono usciti al taglio, caduto a 145 (+5), tedesco Martin Kaymer, campione in carica, 76° con 146 (+6), Bubba Watson, 85° con 147 (+7), il nordirlandese Graeme McDowell, il thailandese Thongchai Jaidee e l’iberico Miguel Angel Jimenez, 97.i con 148 (+8), Rickie Fowler, 143° con 154 (+14) e Tiger Woods, 150° con 156 (80 76, +16), che ha stabilito un altro record personale negativo: non aveva mai segnato uno score così alto dopo 36 buche. Una sola volta un quartetto si è trovato in vetta dopo tre giri nell’US Open, ma nel 1973, all’Oakmont CC, Arnold Palmer, Jerry Heard, Julius Boros e John Schlee furono beffati con un 63 da Johnny Miller, risalito dal 13° posto. Sono stati pochi i punteggi sotto par in un percorso con tanti dislivelli e piuttosto difficile e, tra i quattro di testa, solo Jason Day, ripresosi bene dall’attacco di vertigini che l’aveva colpito sull’ultima buca nel giro precedente, ha avuto ragione del campo con un 68 (-2), secondo score di giornata nato da cinque birdie e da tre bogey. Il primo è stato opera di Louis Oosthuizen che con un 66 (-4, con cinque birdie e un bogey) è risalito dal 35° posto. Nel 70 del par Branden Grace, con tre birdie e tre bogey, e Dustin Johnson, con cinque birdie, tre bogey e un doppio bogey. Jordan Spieth è andato sopra, per la prima volta in tre turni, con un 71 (+1). Il vincitore del Masters, che in caso di successo non potrà detronizzare McIlroy nel ranking mondiale, ha accusato il passivo con quattro birdie e cinque bogey. "Ho preso per quattro volte tre putt – ha detto – e in due occasioni ho potuto fare poco, mentre per le altre due ho qualche rammarico. In compenso ho segnato dei birdie che hanno riequilibrato lo score. Domani ho necessità di limitare gli errori. No, non scenderò in campo con il pensiero che ho l’occasione di assicurarmi il secondo major di fila, ma mi limiterò a concentrarmi sul giro e su come separarmi dal coro. E’ necessario su questo tracciato posizionare bene la palla nel fairway con il tee shot, altrimenti anche il par è a rischio. Dovrò lavorare su questo punto se vorrò impormi". Partenza da brividi per Francesco Molinari con quattro bogey in cinque buche, che poi, come ha fatto in tante altre occasioni, è riuscito quanto meno a contenere i danni grazie al suo spirito di combattente nato. I birdie alle buche 8, 14 e 17, contro un bogey alla 11, hanno fatto 72 (+2) ed evitato uno scivolone fin troppo penalizzante per la buona prova condotta fino ad ora. Il montepremi è di nove milioni di dollari. Il torneo in TV – La giornata finale dell’US Open sarà teletrasmessa in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamento dalle ore 21 alle ore 4,30 (Sky Sport 1 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. La diretta sarà anticipata di 30 minuti dal Studio Golf condotto da Francesca Piantanida, con la partecipazione di Silvio Grappasonni e di Roberto Zappa. SECONDO GIRO – Francesco Molinari ha rallentato il ritmo e con un parziale di 73 (+3) colpi e lo score di 141 (68 73, +1) è arretrato dal settimo al 21° posto, mantenendo comunque una buona posizione di classifica nel 115° US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Chambers Bay Golf Club (par 70), nello Stato di Washington. Sono saliti in vetta con 135 (-5) Jordan Spieth (68 67) e Patrick Reed (66 69), che hanno un colpo di vantaggio sul sudafricano Branden Grace e su Dustin Johnson (136, -4). Al quinto posto con 137 (-3) Tony Finau, Daniel Summerhays, Ben Martin e l’olandese Joost Luiten, al nono con 138 (-2) Jamie Lovemark, J.B. Holmes e l’australiano Jason Day, che ha accusato vertigini sull’ultima buca diagnosticate da sanitari come un problema all’orecchio. Ha ceduto con un 74 (+4) lo svedese Henrik Stenson, 12° con 139 (-1), che era al comando con Dustin Johnson dopo un giro, e sta deludendo il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno mondiale e grande favorito insieme a Spieth, che occupa la 44ª posizione con 144 (72 72, +4) e accusa un ritardo di nove colpi che appaiono difficilmente recuperabili. Ancora una giornata nera per Tiger Woods il quale all’80 (+10) iniziale ha aggiunto un 76 (+6) e ha stabilito un altro record personale negativo: non aveva mai segnato uno score così alto dopo 36 buche. E’ uscito per la seconda volta prima del tempo nell’US Open in 17 partecipazioni e ha subito il 13° taglio in carriera su 308 tornei nel PGA Tour. “Non ho fatto niente di buono” ha detto, ma ha continuato a mostrare certezze sulla bontà del lavoro che sta svolgendo e che, secondo le sue convinzioni, lo riporterà ai livelli del passato. Molinari è affiancato dall’australiano Adam Scott, dal giapponese Hideki Matsuyama e dall’inglese Paul Casey, sono subito dietro, 28.i con 142 (+2), il sudafricano Ernie Els e gli inglesi Justin Rose e Lee Westwood ed è arretrato Phil Mickelson, da 14° a 35° con 143 (+3), stesso score dei sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel. Sono insieme a McIlroy anche Zach Johnson, Jim Furyk, Keegan Bradley e l’inglese Luke Donald e ha evitato il taglio con l’ultimo punteggio utile lo spagnolo Sergio Garcia, 60° con 145 (+5). Sono usciti il tedesco Martin Kaymer, campione in carica, 76° con 146 (+6), Bubba Watson, 85° con 147 (+7), il nordirlandese Graeme McDowell, il thailandese Thongchai Jaidee e l’iberico Miguel Angel Jimenez, 97.i con 148 (+8), e Rickie Fowler, 143° con 154 (+14). Spieth è risalito dalla settima piazza con un 67 (-3) frutto di sei birdie, un bogey e di un doppio bogey. “Come idea generale – ha detto – ho pensato che sarebbe stata ottima cosa scendere di due colpi sotto par per giro e sto tenendo una media migliore. Su questo percorso occorre avere pazienza e nervi saldi. Oggi è andato bene il gioco corto, mentre non sono stato perfetto su quello lungo. Cosa farò fino a domani? Cercherò di riposare il più possibile. Farò un breve passaggio in campo pratica per riguardare poche situazioni, poi ho qui la mia famiglia e andremo a mangiare insieme”. Reed ha avuto qualche difficoltà in più e il suo parziale di 69 (-1) è arrivato dopo cose buone (un eagle e cinque birdie) e qualche errore di troppo (sei bogey). Molinari ha iniziato dalla buca dieci e la sua strada si è fatta subito in salita con un bogey e al giro di boa si è trovato tre colpi sopra par per alti due errori. Ancora problemi nelle prime cinque buche di rientro quando i bogey complessivi sono diventati cinque, ma nel momento più difficile ha avuto una splendida reazione e con due birdie ha contenuto i danni. Per Woods due birdie e otto bogey. Il montepremi è di nove milioni di dollari. Il torneo in TV – L’US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: sabato 20 giugno, dalle ore 21 alle ore 4 (Sky Sport 1 HD); domenica 21, dalle ore 21 alle ore 4,30 (Sky Sport 1 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette sono anticipate di 30 minuti dal Studio Golf su Sky Sport 1 HD. Conduce Francesca Piantanida, partecipano Silvio Grappasonni e Roberto Zappa. PRIMO GIRO – Ottima partenza di Francesco Molinari, al settimo posto con 68 (-2) colpi, nel 115° US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Chambers Bay Golf Club (par 70), nello Stato di Washington. Guidano la graduatoria con 65 (-5) Dustin Johnson e lo svedese Henrik Stenson, seguiti con 66 (-4) da Patrick Reed e con 67 (-3) da Matt Kuchar, Ben Martin e da Chad Campbell. Hanno lo stesso score di Molinari anche Jordan Spieth e l’australiano Jason Day e un colpo in più Phil Mickelson, 14° con 69 (-1). Inizio in sordina per il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno mondiale, per il tedesco Martin Kaymer, campione uscente, 52.e con 72 (+2), e pessimo per Tiger Woods, 152° con 80 (+10). Hanno fatto meglio Bubba Watson, lo spagnolo Sergio Garcia, l’australiano Adam Scott, il giapponese Hideki Matsuyama e l’argentino Angel Cabrera, 26.i con 70 (par), e Jim Furyk, 42° con 71 (+1), e sono alla pari con McIlroy e Kaymer, gli inglesi Justin Rose, Ian Poulter e Paul Casey, il sudafricano Ernie Els, Webb Simpson e Zach Johnson. Debbono cambiare decisamente marcia Keegan Bradley, il sudafricano Charl Schwartzel e gli inglesi Lee Westwood e Luke Donald, 79.i con 73 (+3), e il nordirlandese Graeme McDowell, 98° con 74 (+4). A un passo dal taglio il sudafricano Louis Oosthuizen, 135° con 77 (+7), come del resto Woods. Johnson ha realizzato sei birdie e un bogey e Stenson ha tenuto lo stesso ritmo, ma con sette birdie e due bogey. Mickelson ha guadagnato un colpo sul par con quattro birdie e tre bogey, mentre McIlroy è andato in passivo con due birdie e quattro bogey, e Kaymer lo ha imitato, ma con un andamento da montagne russe mettendo insieme un eagle, un birdie, tre bogey e un doppio bogey. Molinari dopo un birdie alla buca 4 ha incontrato due bogey per un 36 (+1) al giro di boa, poi ha dato corpo al 68 con tre birdie in quattro buche, tra la 12ª e la 15ª. “Sono davvero felice – ha detto il torinese, tornato a disputare un major dopo aver saltato il Masters – perché questo è un percorso dove uno score sotto par è da prendere al volo. Ho espresso un gioco solido, sono riuscito a recuperare bene in un paio di situazioni difficili ed è stato molto importante iniziare così. Il campo non regala nulla, ma è onesto. Credo che sia stato preparato nel modo giusto per questa prima giornata, con le dovute difficoltà, ma non tirate all’estremo”. I tanti errori di Woods si sono tradotti in un birdie, otto bogey e un triplo bogey. “Non sono certo contento del risultato – ha detto in sala stampa – però sono convinto di essere sulla via del ritorno. E’ vero, c’è una bella differenza tra quanto faccio in campo pratica e poi sul percorso. So soltanto che quando i colpi mi vengono nel modo giusto tutto mi torna sotto controllo e sembra anche facile. Devo fare in modo che ciò accada più spesso: occorre partire da lì. Oggi comunque non mi sono mai arreso e ho lottato duramente e, almeno questo, è un punto positivo”. Nel secondo giro Francesco Molinari partirà dalla buca 10, alle ore 14,17 locali insieme ad Henrik Stenson e a Brandt Snedeker. Dallo stesso tee, alle ore 8,17, il via per Jordan Spieth, Jason Day e Justin Rose e, alle ore 8,28, per Tiger Woods, Rickie Fowler e Louis Oosthuizen. Alle ore 14,28, dalla buca 1, inizieranno Rory McIlroy, Martin Kaymer e il dilettante coreano Gunn Yang, vincitore dell’ultimo US Amateur. Sono in palio nove milioni di dollari. Il torneo in TV – L’US Open viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 19 giugno, dalle ore 22 alle ore 5 (Sky Sport Plus HD); sabato 20, dalle ore 21 alle ore 4 (Sky Sport 1 HD); domenica 21, dalle ore 21 alle ore 4,30 (Sky Sport 1 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette sono anticipate di 30 minuti dal Studio Golf, venerdì 19 su Sky Sport Plus HD, sabato 20 e domenica 21 su Sky Sport 1 HD. Conduce Francesca Piantanida, partecipano Silvio Grappasonni e Roberto Zappa. La vigilia – Francesco Molinari sarà tra i protagonisti del 115° US Open, il secondo major stagionale che si disputa da giovedì 18 giugno a domenica 21 sul percorso del Chambers Bay Golf Club,nello Stato di Washington. Costretto a rinunciare al Masters per essere uscito dai top 50 del World Ranking, il torinese, recuperata la posizione (43°), potrà nuovamente confrontarsi con i migliori giocatori del mondo. Sarà il suo settimo US Open, dove ha ottenuto il miglior piazzamento lo scorso anno (23°) al Pinehurst Resort nel North Carolina, e il 25° major della carriera (cinque Masters, sette Open Championship e sei PGA Championship). Calamitano l’attenzione alla vigilia il nordirlandese Rory McIlroy, leader mondiale, e Jordan Spieth, numero due. L’opinione più diffusa è che si possa assistere a un duello tra i due, ma quando in campo ci sono tanti campioni il terreno delle previsioni è quanto mai minato. Difenderà il titolo il tedesco Martin Kaymer, che però non sembra al meglio, e accampano ambizioni Bubba Watson, Dustin Johnson, Rickie Fowler, Jim Furyk, Keegan Bradley, Patrick Reed, Zach Johnson, Matt Kuchar, l’inglese Justin Rose e il giapponese Hideki Matsuyama. Vorrà sicuramente dire la sua anche Phil Mickelson, che si è riproposto all’attenzione domenica scorsa con la terza piazza nel FedEx St. Jude Classic, ma è difficile ipotizzare il suo comportamento alla luce di un periodo in cui non ha affatto brillato. Non sono al top, ma hanno tanta classe per poter sopperire, gli australiani Adam Scott e Jason Day, lo svedese Henrik Stenson, lo spagnolo Sergio Garcia e il sudafricano Louis Oosthuizen. Sono stati alquanto in ombra ultimamente, e probabilmente possono aspirare solo a qualche buon piazzamento, gli inglesi Ian Poulter e Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell e i sudafricani Ernie Els e Charl Schwartzel. Non è sicuramente tra i favoriti, ma è sempre nella hit parade dell’interesse generale Tiger Woods, che torna dopo la deludentissima prova nel Memorial Tournament, sottolineata da un 85 (+13) suo peggior score sul giro in assoluto. In sala stampa è apparso piuttosto sereno e fiducioso: “Sarà un US Open – ha detto – certamente diverso dagli altri perché non si giocherà su un tipo di percorso di quelli che solitamente frequentiamo. Qui le condizioni cambiano continuamente. C’è notevole differenza nell’affrontarlo di mattina o di pomeriggio, e questo è già un primo elemento di cui tener conto. Inoltre, nei giri di prova ho incontrato due tipi diversi di vento, uno proveniente da sud ovest e uno da nord ovest, che mi hanno obbligato a cambi di bastoni e di strategie. Oggi ho colpito la palla abbastanza bene, ma vado sempre meglio ogni volta che scendo in campo. Il golf rimane la parte più importante della mia vita, per questo continuo a giocare. Che cosa voglio ancora da esso? Più vittorie”. Si è già imposto per tre volte questo major e vi parteciperà per la 19ª volta. Nel primo giro Francesco Molinari partirà dalla buca 1, alle ore 8,17 locali insieme ad Henrik Stenson e a Brandt Snedeker. Dallo stesso tee, ma alle ore 14,17, il via per Jordan Spieth, Jason Day e Justin Rose e, alle ore 14,28, per Tiger Woods, Rickie Fowler e Louis Oosthuizen. Alle ore 8,28, dalla buca 10, inizieranno Rory McIlroy, Martin Kaymer e il dilettante coreano Gunn Yang, vincitore dell’ultimo US Amateur. Sono in palio nove milioni di dollari. Il torneo in TV – L’US Open sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 giugno e venerdì 19, dalle ore 22 alle ore 5 (Sky Sport Plus HD); sabato 20, dalle ore 21 alle ore 4 (Sky Sport 1 HD); domenica 21, dalle ore 21 alle ore 4,30 (Sky Sport 1 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette saranno anticipate di 30 minuti dal Studio Golf, nelle prime due giornate su Sky Sport Plus HD e nelle ultime due su Sky Sport 1 HD. Conduce Francesca Piantanida, partecipano Silvio Grappasonni e Roberto Zappa. PROLOGO -L’élite mondiale si da appuntamento al Chambers Bay Golf Club, nello Stato di Washington, per l’US Open, il secondo major stagionale in programma dal 18 al 21 giugno con un montepremi di nove milioni di dollari. In campo Francesco Molinari, che torna a disputare un major, il 25° della sua carriera, dopo essere stato costretto a saltare il Masters essendo uscito in quel periodo dai top 50 del World Ranking. Sarà alla settima presenza nell’US Open, dopo cinque nel Masters, sette nell’Open Championship e sei nel PGA Championship. Il torinese arriva all’appuntamento in ottima forma e con le credenziali del secondo posto nell’Open di Spagna, del quinto nel BMW Championship e del terzo nel Memorial Tournament, che l’hanno fatto risalire al 43° posto della classifica mondiale. Difende il titolo il tedesco Martin Kaymer, ma i grandi favoriti sono naturalmente il nordirlandese Rory McIlroy, in vetta al ranking, e Jordan Spieth, numero due a debita distanza, mentre non è tra i più gettonati Jim Furyk, sebbene sia il numero tre. Dopo la deludentissima prova nel Memorial Tournament, sottolineata da un 85 (+13) peggior score sul giro in assoluto in carriera, Tiger Woods, che nel frattempo è precipitato al 195° posto nella graduatoria mondiale, si ripropone per l’ennesima volta cercando di tornare a un rendimento più consono al suo grande passato, ma il suo stato fisico e di forma è avvolto nel mistero. Nella lista dei candidati al titolo trova sempre posto Phil Mickelson, che è andato a preparare il major la settimana scorsa nel FedEx St. Jude Classic. Il terzo posto lo ha sicuramente reso ottimista, ma in realtà è maturato con una prodezza nel turno finale, dopo i primi tre in cui non aveva fatto meraviglie. In linea generale, comunque, da qualche tempo il mancino di San Diego appare un po’ appannato. In un torneo nel quale si confrontano praticamente i migliori giocatori in assoluto, tutti o quasi hanno le qualità per arrivare al titolo e la differenza spesso la fa la condizione del momento. Da seguire Bubba Watson, Dustin Johnson, Rickie Fowler, Keegan Bradley, Patrick Reed, Zach Johnson, Matt Kuchar, l’inglese Justin Rose e il giapponese Hideki Matsuyama. Non sono al top, ma hanno tanta classe per poter sopperire, gli australiani Adam Scott e Jason Day, lo svedese Henrik Stenson, lo spagnolo Sergio Garcia e il sudafricano Louis Oosthuizen. Sono stati piuttosto in ombra ultimamente, e probabilmente possono aspirare solo a qualche buon piazzamento, gli inglesi Ian Poulter e Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell e i sudafricani Ernie Els e Charl Schwartzel. All’indomani del successo nel Masters Jordan Spieth ha accusato qualche battuta a vuoto, del tutto comprensibile dopo tanta adrenalina, ora però sembra aver ricaricato le batterie. E’ giunto sul percorso di gara con un certo anticipo: “Nel 2010 – ha detto – ho giocato al Chambers Bay l’US Amateur, ma non ho fatto molta strada e del tracciato avevo dei ricordi sbiaditi. Qui vicino, al Gold Mountain Golf Course, ho vinto l’US Open Junior e comunque questa zona mi evoca belle sensazioni. Ho già effettuato due giri completi del campo in allenamento e l’ho studiato a fondo. Mi piace molto il layout e penso che, per le dimensioni e le difficoltà dei green e di tutto il percorso in generale, sicuramente sarà una bella sfida”. Nel primo giro Francesco Molinari partirà dalla buca 1, alle ore 8,17 locali insieme ad Henrik Stenson e a Brandt Snedeker. Dallo stesso tee, ma alle ore 14,17, il via per Jordan Spieth, Jason Day e Justin Rose e, alle ore 14,28, per Tiger Woods, Rickie Fowler e Louis Oosthuizen. Alle ore 8,28, dalla buca 10, inizieranno Rory McIlroy, Martin Kaymer e il dilettante coreano Gunn Yang, vincitore dell’ultimo US Amateur. Il torneo in TV – L’US Open sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 giugno e venerdì 19, dalle ore 22 alle ore 5 (Sky Sport Plus HD); sabato 20, dalle ore 21 alle ore 4 (Sky Sport 1 HD); domenica 21, dalle ore 21 alle ore 4,30 (Sky Sport 1 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette saranno anticipate di 30 minuti dal Studio Golf, nelle prime due giornate su Sky Sport Plus HD e nelle ultime due su Sky Sport 1 HD. Conduce Francesca Piantanida, partecipano Silvio Grappasonni e Roberto Zappa.