Scatta al Quail Hollow Club di Charlotte, nel North Carolina, il 99° PGA Championship (10-13 agosto), quarto e ultimo major stagionale, con un field di altissimo profilo che comprende 49 dei primi 50 giocatori del world ranking. Tra costoro Francesco Molinari (numero 21), per la nona volta consecutiva presente al torneo, unico major in cui non ha subito tagli e dove vanta quale miglior risultato un decimo posto nel 2009. Il torinese è atteso a una prova tonica, soprattutto basata sul gioco fatto vedere negli ultimi due giri la scorsa settimana al WGC Bridgestone Invitational ed è molto probabile che non paghi, come in Ohio, lo scotto di una partenza lenta, avendo ritrovato il ritmo di gara.
Jordan Spieth, numero due mondiale, e Hideki Matsuyama, numero tre, si sono divisi le attenzioni della vigilia come candidati più autorevoli al titolo, Il giapponese riceve più consensi per il gioco mostrato ad Akron e per la facilità con cui ha battuto la concorrenza nel giro finale del WGC. Spieth, forse meno brillante in campo, è sicuramente un gradino sopra per le motivazioni: infatti ha l’opportunità a soli 24 anni di completare il “grande slam” avendo già vinto gli altri tre major.
Il torneo a maggio – Insieme alle previsioni, a Charlotte ha tenuto banco un altro argomento ossia la proposta di anticipare a maggio il torneo, in modo da avere un major al mese a iniziare da aprile. Quanto mai favorevole il nordirlandese Rory McIlroy, numero quattro del ranking, che tra i favoriti trova spazio quasi quanto i citati Spieth e Matsuyama.
“Ritengo – ha detto – che sia un’idea fantastica per il calendario golfistico: anticipare tutti i major per poi lasciare spazio e FedEx Cup, Presidents Cup e Ryder Cup, quando si disputa, tra fine agosto e settembre. Sono stato un gran sostenitore di questo cambio sin da quando ne ho sentito parlare e ora sono della mia idea praticamente tutti i giocatori”. Il nordirlandese, due volte vincitore del PGA Championship (2012-2014), detiene con 61 colpi (2015) il record del percorso dove si è imposto in due occasioni diverse dal major. “E’ un campo in cui mi sono sempre trovato comodo e credo sarà nuovamente così, sebbene siano state apportate varianti piuttosto significative. Sono molto fiducioso: il gioco è notevolmente migliorato e mi sento in buone condizioni di forma”.
Gli altri favoriti – Quando è di scena l’élite mondiale può accadere qualsiasi cosa e quindi, sebbene non siano al top, è un po’ difficile non pensare che gli altri sette giocatori nella top ten del world ranking, oltre ai tre citati sopra, non possano emettere l’acuto anche se non lo fanno da qualche tempo. Ci riferiamo a Dustin Johnson, numero uno, e a coloro che occupano i posti dal quinto al decimo, ossia gli spagnoli Sergio Garcia, che disputerà il prossimo Open d’Italia, e Jon Rahm, l’australiano Jason Day, gli svedesi Henrik Stenson e Alex Noren e l’americano Rickie Fowler. Allargando la lista ecco Matt Kuchar, Brooks Koepka, Zach Johnson, Charley Hoffman, l’australiano Adam Scott, il belga Thomas Pieters e l’inglese Paul Casey. Ha invece scarse possibilità di ripetersi Jimmy Walker, campione uscente, che sorprese tutti lo scorso anno senza poi vincere più nulla sino a oggi. Il montepremi è di 10.500.000 dollari.
Il percorso – Il campo, aperto nel 1959 e disegnato dall’architetto George W. Cobb, è stato rivisitato nel 1986 da Arnold Palmer. Successivamente ci sono stati due interventi di Jim Fazio (1997 e 2003) e poi sono stati effettuati importanti lavori negli ultimi quindici mesi con il totale rifacimento delle prime due buche, con la quinta abbreviata da par 5 a par 4, con la buca 11 a cui sono stati aggiunti dei bunker e con altre modifiche di minore entità.
Il torneo su Sky – Il PGA Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 10 agosto, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD); venerdì 11, dalle ore 19 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); sabato 12, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport Plus HD); domenica 13, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 3 HD). Commento Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Nicola Pomponi, Alessandro Lupi e di Donato Di Ponziano