Il ritorno di Scottie Scheffler, il tentativo di Rory McIlroy di vincere un Major dopo dieci anni, la presenza di Francesco Molinari, in un torneo in cui è stato runner up nel 2017, e la partecipazione di Tiger Woods, comunque un valore aggiunto in un evento che si è aggiudicato per quattro volte. È la 106ª edizione del PGA Championship, secondo Major stagionale, in programma dal 16 al 19 maggio per la quarta volta al Valhalla Golf Club di Louisville nel Kentucky, dove sarà di scena l’élite mondiale con i primi 93 classificati nel World Ranking e in totale 97 dei top 100.
Difende il titolo Brooks Koepka, uno dei 16 giocatori della LIV Golf tra i 156 del field, che ha alzato il Wanamaker Trophy (destinato al vincitore) per ben tre volte negli ultimi sei anni con doppietta consecutiva nel 2018 e 2019. Ha l’occasione di realizzare un altro double, merce rara da quando la gara si gioca dal 1958 con formula medal, ed eguagliare Woods. Infatti è l’altro golfista che l’aveva conseguita prima di lui, ma poiché a Tiger piacciono gli effetti speciali l’ha fatta due volte (1999-2000 e 2007-2008).
Le attese della vigilia sono comunque per Scottie Scheffler e Rory McIlroy, numero uno e due al mondo divisi da oltre sei punti nel ranking. Scheffler, runner up nel 2023 insieme a Viktor Hovland, non gioca da circa un mese, poiché si è fermato per la nascita del primo figlio, ma prima dello stop si era imposto in quattro delle ultime cinque gare disputate (Masters compreso) con un secondo posto. La domanda è se sarà nella stessa forma spettacolare, nel qual caso la corsa al titolo diventerebbe problematica per tutti.
Rory McIlroy ha firmato l’ultimo dei suoi quattro Major, il secondo nel PGA Championship (l’altro nel 2012), nel 2014 proprio al Valhalla Golf Club e, per una strana combinazione, si ripresenta all’appuntamento nuovamente reduce da un successo. Infatti in quella occasione aveva fatto suo una settimana prima il WGC-Bridgestone Invitational e questa volta le condizioni sembrano ancora più favorevoli, perché viene da due exploit consecutivi, nello Zurich Classic (in coppia con Shane Lowry) e nel Wells Fargo Championship.
Nella lunga lista dei favoriti Jordan Spieth è al settimo tentativo di completare il Grande Slam con l’unico Major che manca nel suo palmarès. È andato vicino a chiuderlo nel 2019 (terzo), tuttavia le sensazioni non sono favorevoli a giudicare dai quattro tagli subiti nelle ultime otto prestazioni.
Tra i primi dieci del World Ranking sanno come si vince un Major Wyndham Clark, Jon Rahm e Brian Harman, mentre proveranno sfatare il tabù Xander Schauffele, Viktor Hovland, Patrick Cantlay e Max Homa. Con loro anche Ludvig Aberg (n. 6) alla “prima” nel PGA Championship. Molti si attendono una prova simile a quella del Masters dove, anche in quel caso da debuttante, terminò secondo. Altri possibili protagonisti Justin Thomas (due titoli, 2017 e 2022), Cameron Smith, Collin Morikawa, Sahith Theegala e Matt Fitzpatrick.
Francesco Molinari, alla 14ª partecipazione, non ha brillato nelle ultime uscite, ma potrebbe ricevere le giuste motivazioni sia dall’avvicinarsi delle Olimpiadi di Parigi, con la ricerca di un posto nel field, che dal disputare un torneo in cui, oltre ad essere stato runner up, ha colto altre due top ten (6° nel 2018 e 10° nel 2009).
Tiger Woods – Basta la presenza di Tiger Woods ad accendere la fantasia dei tifosi, che vorrebbero vederlo vincere il 16° Major o quanto meno un evento qualunque per portare a 83 le vittorie sul circuito e distaccare Sam Snead con cui condivide il record. E lui, che al Valhalla Golf Club superò al playoff Bob May nel 2000, non spegne di certo gli entusiasmi: “Il mio corpo sta bene – ha dichiarato – anche se ormai non è più quello di prima. Sentirò sempre rigidità e dolore alla schiena, ma desidero migliorare ancora il mio gioco. Se mi chiedete se credo ancora di avere le carte in regola per vincere, la risposta è sì”. Meno possibilista per il ruolo di capitano del Team USA nella Ryder Cup 2025: “Dovrò valutare se avrò abbastanza tempo per ricoprire un incarico così importante”.
Solo otto successi europei – Il PGA Championship è il Major meno favorevole ai giocatori europei che lo hanno vinto solo otto volte. Le prime due edizioni sono state appannaggio dell’inglese Jim Barnes (1916, 1919), quindi hanno avuto la meglio Jock Hutchison (1920) e Tommy Armour (1930), entrambi scozzesi e in seguito naturalizzati statunitensi, poi più nulla fino al 2008 quando si è imposto l’irlandese Padraig Harrington. Successivamente si è aggiudicato il titolo il tedesco Martin Kaymer (2010) prima della doppietta di McIlroy.
I past winner – Sedici i past winner in gara. Oltre a Koepka, Thomas, McIlroy e a Woods saranno al via Phil Mickelson (vincitore più anziano nel 2021 a 50 anni e 11 mesi dopo la prodezza nel 2005), Collin Morikawa, Jimmy Walker, Jason Day, Jason Dufner, Keegan Bradley, Martin Kaymer, Yong-eun Yang, Padraig Harrington, Shaun Micheel, Rick Beem e John Daly.
Il torneo, nato nel 1916, si è svolto con formula match play fino al 1957 per poi passare alla medal. Detto di Koepka e Woods in questa seconda fase, nel periodo match play hanno conseguito la doppietta di fila Jim Barnes, Leo Diegel (1928-1929), Denny Shute (1936-1937) e Walter Hagen, autore di una quaterna dal 1924 al 1927, e recordman di vittorie con cinque insieme a Jack Nicklaus. Seguono Tiger Woods con quattro, Gene Sarazen, Sam Snead e Brooks Koepka con tre.
Il Wanamaker Trophy – La prima edizione dell’evento si svolse a ottobre del 1916, dopo che a gennaio era stata fondata l’Associazione dei professionisti su spinta dell’imprenditore Rodman Wanamaker con l’intento di far loro aumentare i guadagni. Il trofeo in palio prese il nome da Wanamaker stesso, che contribuì al montepremi con 2.500 dollari. Inizialmente il trofeo originale veniva consegnato al vincitore che doveva restituirlo l’anno successivo, ma la consuetudine si interruppe nel 1928 quando Walter Hagen ammise di averlo perduto. La PGA of America fece realizzare una copia, mentre conserva l’originale che fu ritrovato due anni dopo. Attualmente al primo classificato viene riconosciuta un’esenzione di cinque anni per tutti e quattro i Major e sul PGA Tour.
Il percorso – Il Valhalla Golf Club, dove nel 2008 si è svolta la Ryder Cup, è stato progettato nel 1986 da Jack Nicklaus e, come detto, ospita per la quarta volta il PGA Championship dopo le edizioni del 1996, vinta da Mark Brooks, del 2000 appannaggio di Tiger Woods, e quella ricordata del 2014 quando McIlroy concluse il torneo quasi al buio superando Mickelson. Si giocò un un percorso che era stato sottoposto a una profonda ristrutturazione con i 18 green ricostruiti, con bunker rinnovati o aggiunti e con l’istallazione di un nuovo sistema d’irrigazione per risolvere problemi di drenaggio. Ora il tracciato è di 151 metri più lungo e, McIlroy compreso, saranno 34 i giocatori già presenti nel 2014.
Il torneo in diretta su Sky e in streaming su NOW – Il PGA Championship sarà trasmesso in diretta da Sky, sul canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: giovedì 16 maggio e venerdì 17, dalle ore 14 alle ore 1; sabato 18 e domenica 19, dalle ore 15 alle ore 1. Commento di Michele Gallerani, Silvio Grappasonni, Marco Cogliati, Claudio Viganò, Roberto Zappa, Massimo Scarpa e Giovanni Dassù.
Nella foto: Scottie Scheffler