Finalmente ci siamo: ancora pochi giorni e il golf tornerà alle Olimpiadi, dopo oltre un secolo di attesa. A difendere i colori azzurri a Rio 2016 saranno Nino Bertasio, Matteo Manassero, Giulia Molinaro e Giulia Sergas. Ecco allora tutto quello che bisogna sapere per gustarsi al meglio la gara maschile (sul percorso di Barra da Tijuca dall’11 al 14 agosto, formula stroke play, 72 buche, senza taglio) e quella femminile (dal 17 al 20 agosto).
SPETTACOLO – Per la conquista delle medaglie, le prime a distanza di 112 anni da St Louis 1904, sarà spettacolo assicurato dalla presenza di tanti campioni, tra i quali il quartetto azzurro ha le potenzialità per ben figurare.
Nella corsa all’oro di Rio 2016 lo statunitense Bubba Watson, estroso autodidatta, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Danny Willett, più razionali, mettono sulla bilancia il peso dei major vinti, e lo spagnolo Sergio Garcia si affiderà alla fantasia. Concedono meno alla platea, attenti soprattutto allo score, l’inglese Justin Rose, l’americano Rickie Fowler e il tedesco Martin Kaymer, anche loro da medaglia. Per tutti, però, il pericolo potrebbe venire dall’Oriente, da giocatori solidi come il thailandese Thongchai Jaidee, il coreano Byeong Hun An o anche il giapponese Shingo Katayama, specialista nel tirar fuori sorprese dal suo cappello da cowboy.
NEL REGNO DI LYDIA KO – Lydia Ko, regina incontrastata del golf mondiale, sembra avere già la medaglia al collo, ma nulla è scontato quando scendono in campo le prime nove del Rolex Ranking. Particolarmente agguerrito il quartetto coreano che fa capo a Inbee Park, l’avversaria che la Ko teme di più, dalla quale è stata sconfitta più volte. A dare un notevole contributo all’aspetto tecnico e agonistico anche la canadese Brooke M. Henderson, passata in un solo anno da quasi sconosciuta a numero due al mondo, le statunitensi Lexi Thompson e Stacy Lewis, tutte con le credenziali di major nel palmarès. E, sempre guardando a Oriente, proveranno a non concedere sconti la thailandese Ariya Jutanugarn, la cinese Shanshan Feng e la giapponese Haru Nomura.
IL PERCORSO – Il teatro di gara, disegnato dall’americano Gil Hanse, ha le prerogative dei links in una zona spesso battuta dal vento, che potrà rivelarsi determinante. Larghi fairway, green ampi e ondulati, numerosi insidiosi bunker caratterizzano un percorso molto tecnico e vario, adeguato agli attuali standard per un gioco ai massimi livelli, che comunque concede possibilità di recupero. Dopo Rio 2016 diventerà un campo pubblico, primo passo di un progetto teso alla diffusione del golf in Brasile.
L’ALTRA ITALIA IN CAMPO – Altri due italiani saranno impegnati nei tornei olimpici, gli arbitri Sveva Greco e Davide Lantos. La prima è stata chiamata a dirigere la gara femminile, compito che aveva svolto anche alle Olimpiadi Giovanili nel 2014. Lantos farà parte del Competition Committee, il comitato di gara che ha il compito di sovrintendere a entrambi gli eventi. Sette membri in tutto, rappresentanti di IGF, USGA, R&A, LPGA ed European Tour.