Il golf italiano continua a raccogliere successi. Dopo l’aggiudicazione della Ryder Cup 2022 a Roma, l’anno che segnerà il ritorno del golf alle Olimpiadi si apre con un’altra soddisfazione: Sveva Greco, 47 anni, di Taranto, è il nostro arbitro federale che è stato appena selezionato per dirigere le gare di Rio 2016. Un grande riconoscimento della qualità della nostra classe arbitrale, molto apprezzata in ambito internazionale. Con Greco un pezzo di golf italiano è già a Rio.
IO E RIO – “Quando mi sono vista arrivare la comunicazione ufficiale dell’IGF, la Federazione internazionale, non credevo ai miei occhi: andare alle Olimpiadi è il coronamento di una carriera da cui avevo avuto già diverse soddisfazioni. Ho arbitrato alle Olimpiadi Giovanili di Nanchino, quelle dove Renato Paratore ha vinto l’oro e il bronzo con Virginia Elena Carta, ma anche i Giochi del Mediterraneo. Il salto di qualità che mi aspetta con Rio 2016 mi emoziona, ma nello stesso tempo mi stimola: non vedo l’ora di essere là, anche se so già che sarà molto impegnativo”.
GLI INIZI – “Ho cominciato a giocare a golf a 8 anni, con il mio fratello gemello, solo per curiosità: nessuno, in famiglia, era mai sceso su un green. Ma andavamo in vacanza in Puglia, a Riva dei Tessali, e a furia di vedere gli altri giocare, ci venne voglia di provarci anche noi. Mio fratello ha continuato a giocare ad alto livello, io mi sono lasciata trasportare dal mio amore per le regole: solo chi ha una vera passione per questo aspetto del gioco, può capire. Sono arbitro da 21 anni ormai e ho ancora la stessa voglia di quando ho cominciato”.
ESSERE ARBITRO – “Gli arbitri di golf non sono come quelli delle altre discipline. Il loro ruolo è diverso, ma richiede voglia di migliorarsi attraverso lo studio, tanta applicazione e passione. La convocazione per Rio 2016 è il riconoscimento della qualità della classe arbitrale italiana: all’estero ci considerano molto preparati e sempre aggiornati, se non i migliori in assoluto, di sicuro vicinissimi al top. Cosa direi a chi oggi volesse fare l’arbitro? Fallo solo se hai una grande passione: le regole sono solo 34, ma complicate. Per non parlare di tutte le decisioni… È un percorso difficile, ma se riesci a non mollare, ti può portare a soddisfazioni enormi”.
IL SOGNO – “Cosa mi aspetto dai Giochi di Rio? Non dico nulla, per scaramanzia. Ma se, arbitrando il torneo femminile, riuscissi a rivivere le stesse emozioni che mi ha fatto provare Renato Paratore alle Olimpiadi Giovanili, sarebbe il massimo…”.
IO E IL GOLF – “Il nostro sport è cambiato moltissimo negli anni. Quando ero adolescente, ricordo che le persone mi guardavano come una marziana, quando partivo per le gare i miei concittadini mi chiedevano cosa mai portassi ‘dentro quel borsone’… Ora è tutto diverso: la Federazione Italiana Golf ha fatto uno sforzo enorme negli anni, che ha dato ottimi frutti. La politica federale ha fatto avvicinare sempre più persone al golf. E sono convinta che il successo grandioso della Ryder Cup a Roma, per il quale non dovremmo mai smettere di ringraziare il Presidente della Federgolf Franco Chimenti, metterà ancora di più il turbo al nostro movimento”.
(nella foto, da sinistra: Renato Paratore, Sveva Greco, Virginia Elena Carta, Gianluca Crespi)