FRANCESCO MOLINARI – Primo giro: 68 (-4) – Francesco, hai chiuso il giro a “meno 4”, è più o meno di quanto ti aspettavi? “Direi che ho ottenuto quanto meritavo. Dopo due settimane di pausa, non era facile trovare subito il ritmo di gioco e il vento ha alzato il tasso di difficoltà. Ho segnato qualche bogey di troppo, ma ho compensato con parecchi birdie. Potevo prestare più attenzione in qualche colpo, ma, nel complesso, posso ritenermi soddisfatto”. – Dopo aver verificato le condizioni del percorso, sei d’accordo con chi pronostica punteggi finali vicini al “meno” 25? “Ci si potrebbe avvicinare a queste cifre. Oggi i fairway erano duri, ma i green ricevevano ancora abbastanza bene. Dipenderà da come risponderà il campo nei prossimi giorni”. – Come giudichi il tuo gioco? “Sono contento del mio gioco lungo, e ho puttato meglio dei miei due compagni di giro. Ho visto comunque Kaymer e Colsaerts in ottima forma e ciò, nell’ottica della Ryder Cup, mi conforta molta”. – Che atmosfera hai trovato rispetto alle passate edizioni? “Anche quest’anno si avverte molto il calore del pubblico. Mi piacerebbe riavere l’opportunità di giocare insieme a Matteo, come avvenuto nella scorsa stagione, così i tifosi potrebbero seguirci ancora meglio”. – Che idea ti sei fatto della Ryder Cup che ti aspetta? “Sarà una competizione di altissimo livello e molto equilibrata. E’ la prima volta che i tutti i 24 partecipanti sono entro i primi 35 giocatori del ranking mondiale La selezione americana può contare sul vantaggio di conoscere meglio il percorso e avrà il sostegno del pubblico, ma la partita si giocherà sui dettagli, come avvenuto due anni fa in Galles”. MATTEO MANASSERO – Primo giro: 69 (-3) -Soddisfatto di questo primo giro? “ Sono contento della mia prestazione, nonostante una partenza poco felice. Ciò che ultimamente non stavo facendo bene, oggi, invece, è andato per il verso giusto. Ho sbagliato forse soltanto un drive. Non ho imbucato al meglio delle mie possibilità, ma non era semplice puttare su questi green di difficile lettura. Solitamente, quando dopo sette buche, lo score segna +1, è più probabile terminare il giro sopra par piuttosto che sotto”. – Alla luce dei risultati della prima giornata, cosa prevedi per il prosieguo del torneo? “Sono fiducioso. Con un po’ di tranquillità e maggiore attenzione nelle scelte potrò migliorare ancora il mio gioco e incrementare le mie chances di birdie”. – C’è chi ipotizza punteggi finali molto alti, qualcuno parla addirittura di “meno 25” come score finale. Sei dello stesso avviso? “Non credo si possa arrivare a punteggi così alti. E’ vero che il rough è meno alto rispetto alle passate edizioni, ma anche quando la palla vi termina o finisce a bordo green, è sempre difficile recuperare. L’erba è molto schiacciata e si trovano dei lie abbastanza complicati. Credo si possano ripetere i risultati dell’anno scorso”.
EDOARDO MOLINARI – Primo giro: 70 (-2) – Primo giro ufficiale dopo l’infortunio, le tue impressioni? “Di buono c’è stato lo score. Ho giocato male dal tee e con i ferri, ma almeno ho puttato bene. Certamente, c’è differenza fra il campo pratica e la competizione ufficiale. Tengo di positivo il fatto che il polso non mi abbia fatto male. So di dover migliorare ancora molti aspetti del gioco. La palla è andata un po’ ovunque, forse maggiormente a sinistra. Ho ripreso ad allenarmi da un mese, ma mi sono dovuto concentrare più sul gioco corto e non ho potuto praticare molto per evitare ricadute. Sono stato due mesi senza toccare i bastoni e il gioco lungo ne ha risentito, come si è visto oggi. Speravo in qualcosa di meglio, il campo è abbastanza facile. Mi auguro di fare un bel giro domani”. – Ci racconti del tuo problema al polso? “E’ un infortunio di lunga data. Cinque anni fa mi feci male in gara. In alcuni periodi non sentivo dolore, in altri sì. Già tre anni fa avevo avuto dei problemi. Poi da ottobre del 2011 il dolore è aumentato e così ho deciso di intervenire chirurgicamente per rimuovere il pezzo di cartilagine che andava tolto. Fortunatamente non ho problemi di ‘carta’ per giocare nell’European Tour fino a dicembre 2013, perciò posso concentrarmi sul recupero”. – Come hai trovato i green? “I green sono in ottime condizioni. La palla rotola benissimo, sono un po’ morbidi, quindi nel pomeriggio potrebbero un tantino rovinarsi. Ci saranno score molto bassi”. – Cosa prevede il tuo calendario? “Ora rimarrò due settimane a casa e poi giocherò in Scozia all’Alfred Dunhill Links Championship. Probabilmente nella parte finale della stagione l’unico torneo a cui non prenderò parte sarà l’Hong Kong Open in Cina”. LORENZO GAGLI – Primo giro: 69 (-3) “Sono contento per come è andata, soprattutto perché questa mattina pensavo di non poter giocare. Mi sono svegliato con un fortissimo dolore tra spalla e schiena e in campo pratica non riuscivo a tirare nemmeno con un ferro 8. Pensavo fosse quasi inutile scendere in campo e invece poi mi ha fatto un massaggio Massimo Messina, ho preso un paio di pasticche antidolorifiche e ce l’ho fatta. Son partito male: ho segnato subito un doppio bogey, ma ha avuto un effetto benefico perché da quel momento ho trovato la concentrazione giusta. Ho giocato un golf pazzesco: malgrado non abbia avuto un gran feeling con il putter sono riuscito a scendere di tre colpi sotto par” – Dopo l’ottima passata stagione quest’anno vai un po’ in altalena: c’è un motivo? “No. Questo gioco è così e basta poco perché le cose cambino direzione, in un senso o nell’altro. Io però ragiono in modo positivo. Forse se avessi ottenuto un buon risultato a inizio anno, magari avrei trovato subito fiducia, però non ho problemi anche se debbo fare le rincorse per mantenere almeno la ‘carta’ per l’European Tour. Ripeto vedo le cose in maniera positiva e ho molta fiducia”. JOON KIM – Primo giro: 70 (-2) “Potevo fare sicuramente meglio dopo le prime ottime nove buche. Nel rientro invece un brutto tee shot e poi una palla persa mi hanno fatto perdere tre colpi. Comunque sono rimasto abbastanza tranquillo, non ho motivo di non esserlo: sono qui per fare esperienza, è il mio obiettivo principale. La mia stagione è sull’Alps Tour, dove spero di poter entrare tra i primi cinque dell’ordine di merito e quindi l’anno prossimo avere la possibilità di salire nel Challenge Tour. Ho avuto un paio di occasioni per vincere, non sono andate a buon fine, ma l’importante è almeno essermi trovato a lottare con i primi”. RICHARD McEVOY – Primo giro: 66 (-6) “Sei birdie e 12 par indicano un ottimo giro. Non ho perso un colpo e ciò non accadeva da tanto. Ho segnato birdie su tutti i par 5. C’era una leggera brezza stamane sulle ultime buche, ma a parte questo il campo era perfetto. Ieri il vento ha cominciato a soffiare nel pomeriggio e forse accadrà lo stesso oggi. Giocare con Joel Sjoholm mi ha aiutato: abbiamo entrambi sprecato delle opportunità e avuto fortuna in altre occasioni”. JOEL SJOHOLM – Primo giro: 64 (-8) “Divertito? Sono più contento ora che ho finito. Ho lanciato la pallina ovunque, spesso tra gli alberi ma ho realizzato dei birdie bizzarri. E’ stato un 64 molto sofferto, ma è molto divertente trovarsi a -8. Questo campo per me è fantastico e lo trovo migliore rispetto allo scorso anno quando non ho passato il taglio. Domani spero di ripetermi”. RICHARD STERNE – Primo giro: 67 (-5) “E’ andata bene. Ho iniziato alla grande con quattro birdie sulle prime nove buche. Il campo è molto bello e spero di continuare così. I par 5 sono un po’ lunghi sulle prime nove e non è facile fare birdie e anche la buca 4, par 3, presenta dei rischi. La seconda parte del tracciato è più abbordabile. Il tempo è stupendo e mi sento a casa: è lo stesso clima di Pretoria dove sono cresciuto. Gli alberi e tutto il campo mi trasmettono delle ottime sensazioni che mi ricordano il Sudafrica.”