Costantino Rocca aveva quasi 40 anni quando nel 1996 si impose nel PGA Championship, all’epoca targato Volvo. Una vittoria che fece storia, perché mai un italiano era riuscito a vincere un torneo di così grande peso da essere avvicinato a un major. A dar ulteriore valore a quel titolo furono i nomi dei due secondi classificati, distaccati di due colpi, la leggenda inglese Nick Faldo, sei major, 18 allori nell’European Tour e due nel PGA Tour, che a Wentworth era già andato a segno in quattro occasioni, e lo scozzese Paul Lawrie, che il major (Open Championship) lo conquistò tre anni dopo.
Rocca era al top della carriera, che culmino nel 1997 con il quarto successo nel tour e con il pesante contributo dato alla squadra europea nella vittoriosa Ryder Cup a Valderrama in cui sconfisse nel singolo Tiger Woods. Siglò il quinto eurotitolo nel 1999 e per ora nessun azzurro ne ha ottenuti di più. Con l’esenzione di 10 anni continuò a giocare sul circuito con la tranquillità di dover guardare solo all’ordine di merito per i guadagni, ma non per la ‘carta’, fino a 50 anni. Poi l’età lo portò sul Senior Tour.
Matteo Manassero (nella foto dopo il trionfo), invece, nel 2013 aveva 20 anni e 37 giorni quando con quattro birdie in altrettante buche di playoff costrinse alla resa l’inglese Simon Khan, giocatore solido, esperto e a segno tre anni prima, e lo scozzese Marc Warren, divenendo il più giovane giocatore ad alzare il trofeo. E’ stato anche il primo, e per ora unico, azzurro a ottenere quattro titoli di fila in quattro anni diversi e in quel momento fu il secondo con più successi nel tour dopo Rocca. Lo scorso anno ha firmato il quattro (Open d’Italia) anche Francesco Molinari. Cambiate le regole, l’esenzione per Manassero è stata di cinque anni e quindi dovrà iniziare a fari i conti con la money list per mantenere la carta solo nel 2019.