Torna il Masters Tournament, primo dei quattro Major stagionali, dal fascino particolare, con la sfida tra i migliori giocatori del mondo nell’ambiente unico dell’Augusta National, il percorso voluto dalla leggenda Bobby Jones, ad Augusta in Georgia. Prologo all’88ª edizione dell’evento, che avrà luogo dall’11 al 14 aprile, il “Par 3 Contest”, mercoledì 10 aprile, uno show che coinvolge i concorrenti, i loro familiari e il pubblico.
Jon Rahm per il bis – La difesa del titolo di Jon Rahm, la presenza di Tiger Woods, il tentativo di Rory McIlroy di completare il “Grande Slam” con l’unico Major assente nel suo palmarés, il confronto con i 13 atleti in campo passati alla LIV Golf (Rahm compreso) sono solo alcuni dei motivi di interesse del torneo. Senza dimenticare Scottie Scheffler, teso a ribadire la legittimità del suo ruolo di numero uno mondiale, magari bissando il successo del 2022. Peraltro in gran forma, perché nelle otto gare disputate nel 2024 ha vinto due volte (Arnold Palmer Invitational e The Players), in altre cinque è terminato tra i top ten e in una è arrivato 17°, concedendosi anche il titolo dell’Hero World Challenge a dicembre.
Rahm ha l’occasione per realizzare la doppietta consecutiva riuscita solo a tre grandissimi, Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002). Impresa quanto meno complicata in un field di 89 giocatori (negli ultimi dieci anni per due volte il minimo è stato di 87, nel 2018 e nel 2019) che comprende i primi 50 del World Ranking. Cinque i dilettanti.
Il field – Osservato speciale Rory McIlroy, numero due mondiale con più di quattro punti di ritardo da Scheffler, al 16° Masters e che proverà per la decima volta a chiudere il cerchio del “Grande Slam” e affiancare i cinque grandissimi che hanno compiuto l’impresa: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. Per raggiungere lo scopo ha fatto una preparazione speciale e per non distrarsi ha rinunciato a partecipare al Par 3 Contest. E’ arrivato secondo nel 2022, ma l’opportunità di imporsi l’ha fallita clamorosamente nel 2011, a ventidue anni, quando crollò nell’ultimo giro (80, +8), che aveva iniziato con quattro colpi di vantaggio.
Tanti naturalmente i favoriti, oltre ai citati, tra i quali ricordiamo Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Wyndham Clark, Viktor Hovland, Matt Fitzpatrick, Max Homa, Cameron Young, Jordan Spieth, Justin Thomas e Hideki Matsuyama, primo giapponese a indossare la “Green Jacket” (2021), anche se non tutti al massimo della condizione. Tra i giocatori della LIV Golf vi sono, oltre a Rahm, altri sei Masters Champion: Dustin Johnson, Patrick Reed, Sergio Garcia, Bubba Watson, Charl Schwartzel e Phil Mickelson, quest’ultimo secondo lo scorso anno insieme a Brooks Koepka, anche lui al via.
Tiger Woods – Tiger Woods, cinque vittorie ad Augusta e 15 nei Major, alla seconda gara stagionale dopo il ritiro dal Genesis Invitational, disputa il 26° Masters. Quando gioca fa sempre notizia e calamita l’attenzione di media e tifosi. Malgrado la sua mentalità che lo porta in ogni occasione a puntare al massimo, non sarà tra i favoriti. Potrebbe comunque divenire il primo della storia a superare il taglio per 24 volte consecutive, dopo aver eguagliato lo scorso anno la striscia di 23, opera di Gary Player (1959-1982) e di Fred Couples (1983-2007).
I record– Jack Nicklaus detiene il primato di successi con sei, ma è anche il vincitore più anziano perché conquistò il sesto nel 1986 all’età di 46 anni e 82 giorni. Lo segue Tiger Woods con cinque, primo atleta di colore a firmare l’albo d’oro, il più giovane a ricevere la “Green Jacket” all’età di 21 anni e 104 giorni nel 1997 anno in cui ha stabilito con 12 colpi il margine più alto sul secondo.
Nella lista dei plurivincitori seguono con quattro titoli Arnold Palmer e con tre Jimmy Demaret, Sam Snead, Phil Mickelson, l’inglese Nick Faldo e il sudafricano Gary Player, che è stato il primo straniero a far suo il Masters, unico fino al 1980 quando si impose lo spagnolo Severiano Ballesteros. Player è anche il giocatore con più presenze nel torneo (52 tra il 1957 e il 2009), mentre Arnold Palmer ne ha collezionate 50, ma tutte consecutive.
Il record dello score più basso sulle 72 buche è con 268 (-20) colpi di Dustin Johnson (2020), mentre sul giro è il 63 (-9) ottenuto da Nick Price nel 1986 ed eguagliato da Greg Norman nel 1996. Quest’ultimo è il solo ad aver fatto una sorta di “grande slam” al contrario: infatti ha perso tutti e quattro i Major al playoff. Sono 34 le “hole in one” realizzate, l’ultima da Corey Conners nel 2021.
Saranno 18 i past winner con passarella speciale per i quattro più anziani: Fred Couples (1992), José Maria Olazabal (1994, 1999), al quale farà da caddie Lorenzo Gagli, Vijay Singh (2000) e Mike Weir (2003).
“Par 3 Contest” – Il Masters Tournament sarà anticipato, come detto, dal “Par 3 Contest”, uno show e una festa allo stesso tempo a cui prendono parte i concorrenti, con i loro familiari, campioni del passato non competitivi e con il pubblico altrettanto protagonista. E’ la gara che nessuno vorrebbe vincere perché nelle 61 edizioni precedenti coloro che hanno alzato il trofeo non hanno poi indossato quattro giorni dopo la “Green Jacket”, destino toccato lo scorso anno anche a Tom Hoge. Tradizione negativa, ma con uno spiraglio: infatti alcuni sono comunque riusciti ad andare a segno in anni diversi. L’evento ha anche un altro lato spettacolare: le numerose “hole in one”. Nel 2023 ne sono state realizzate cinque (record nel 2016 con nove) che hanno portato il totale a 99.
L’Augusta National – Il percorso dell’Augusta National sorge in quella che era la Fruitlands Nurseries. Bobby Jones la visitò verso la fine del 1930 e ne rimase affascinato. Osservando la vegetazione lussureggiante e l’andamento del terreno dal luogo ove oggi c’è il putting green, esclamò: “E’ l’ideale. Questo terreno è rimasto abbandonato per tanti anni soltanto perché aspettava che qualcuno venisse a costruirci sopra un campo da golf”.
La tenuta apparteneva originariamente agli indigeni, poi ne divenne ultimo proprietario il Commodoro Perry Stoltz, che voleva costruirci un grande albergo sull’esempio di quello che aveva a Miami Beach e aveva pensato anche di abbattere la vecchia casa coloniale. Così non fu. Uno dei peggiori uragani della storia si abbattè sulla Florida distruggendo l’hotel di Stoltz che fu costretto a dichiarare bancarotta. Così la Fruitlands Nurseries, con tutte le sue stupende piante, fu acquistata da Jones, che affidò il progetto del percorso ad Alister Mackenzie, un medico scozzese che aveva abbandonato la professione per dedicarsi a tempo pieno alla costruzione dei campi da golf, facendo lasciare al suo posto la casa coloniale.
L’Augusta National è un gioiello la cui parte più famosa è l’Amen Corner, trio di buche composto da White Dogwood (11ª), Golden Bell (12ª) e Azalea (13ª). E’ stato Herbert Warren Wind, nel 1958 su Sports Illustrated, a dare tale nome alla parte del tracciato dove molto spesso si decide il Masters.
Il Masters Tournament su Sky e su NOW – Il Masters Tournament andrà in onda su Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari. Mercoledì 10 aprile “Par 3 Contest”: dalle ore 21 in poi. Giovedì 11 aprile e venerdì 12, dalle ore 18 alle ore 20,30 e dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 13, dalle ore 14 alle ore 20,45 e dalle ore 21 alle ore 1; domenica 14, dalle ore 14,30 alle ore 18 e dalle ore 20 alle ore 1,30. In onda “Studio Golf” l’11 e il 13 aprile alle ore 20,45 e il 12 alle ore 20,30. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani. Conduzione “Studio Golf” Francesca Piantanida.
Nella foto: Scottie Scheffler