Cresce l’attesa per il ritorno del golf ai Giochi Olimpici di Rio 2016 dopo 112 anni di assenza. A 257 giorni dall’inizio della rassegna olimpica, è stato inaugurato ufficialmente il percorso di gioco che dall’11 al 20 agosto ospiterà il torneo maschile e quello femminile. Disegnato dall’americano Gil Hanse, il campo, che si estende per 970,000m², potrà accogliere 15.000 spettatori. Costruito (con investimenti privati) nella zona di Barra da Tijuca nelle vicinanze del villaggio olimpico, l’impianto verrà poi utilizzato come campo pubblico per favorire la diffusione del golf in Brasile.
Paul Pacheco, presidente della Federazione Golf brasiliana ha descritto così il percorso di gara: “Si tratta di un campo molto impegnativo. La sua posizione aperta lo rende potenzialmente ventoso, aumentando così il coefficiente di difficoltà dei giocatori. Oltre a soddisfare i requisiti tecnici, offre spettacolari scenari del mare e dei monti circostanti”.
Il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Praes, ha sottolineato come “il percorso di golf, dotato anche di due laghi, rappresenterà la più vasta area verde di tutta la città e ridarà vivibilità a una zona degradata”.
I criteri di qualifica per Rio 2016 – Il torneo olimpico si svolgerà sulla distanza di 72 buche con formula stroke play. Gareggeranno 60 giocatori e altrettante giocatrici, ammessi in base all’Olympic Golf Ranking che sarà formulato seguendo la graduatoria dell’Official World Golf Ranking maschile e del Rolex Women’s World Golf Ranking femminile. Come per le altre specialità, saranno assegnate le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo.
Il periodo di qualificazione olimpica, iniziato il 14 luglio 2014, terminerà l’11 luglio 2016. Fra i primi 15 classificati dei due ranking vi potrà essere un massimo di 4 rappresentanti per nazione. Tra gli altri in graduatoria dal 16° al 60° posto, ogni nazione potrà avere fino a due rappresentanti, a condizione che non abbia già più di due atleti fra i primi 15.
E’ stato disposto, inoltre, che il Brasile, in qualità di nazione ospitante, e ciascuno dei 5 continenti del movimento olimpico (Africa, America, Asia, Europa e Oceania) dovranno avere almeno un rappresentante (sia nella gara maschile che in quella femminile) se non già presente in virtù del posizionamento nei ranking.
Foto di Felipe Varanda