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DP World Tour: nel Dubai Desert Classic McIlroy concede il bis. 25° Migliozzi

  21 Gennaio 2024 In primo piano
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All’Emirates Golf Club il numero due mondiale sorpassa nel giro finale il polacco Adrian Meronk, secondo, e lo statunitense Cameron Young, terzo, che era stato al vertice per tre round

Il nordirlandese Rory McIlroy ha vinto per il secondo anno consecutivo l’Hero Dubai Desert Classic, giunto alla 35ª edizione, primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour disputato all’Emirates Golf Club (par 72) di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Il numero due mondiale ha concluso con 274 (71 70 63 70, -14) colpi superando il polacco Adrian Meronk, secondo con 275 (-13), che ha appena ricevuto il Seve Ballesteros Award, assegnato al Player of the Year del circuito 2023, e lo statunitense Cameron Young, terzo con 276 (-12), dopo essere stato leader nei primi tre round. Nel giro finale Guido Migliozzi, unico azzurro rimasto in gara, ha recuperato 26 posizioni classificandosi 25° con 285 (73 68 75 69, -3).

McIlroy, 34enne di Holywood, secondo la scorsa settimana nel Dubai Invitational, nel cui palmarès figurano 24 successi sul PGA Tour, comprensivi di quattro Major e tre WGC, ha firmato il decimo titolo di DP World Tour (al netto di Major e WGC) e il terzo nelle Rolex Series, che gli ha fruttato un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari. Inoltre è divenuto recordman di vittorie in questo evento con quattro (2009, 2015, 2023, 2024), distaccando il sudafricano Ernie Els che lo affiancava con tre alla vigilia. e realizzando la doppietta consecutiva che era prerogativa del solo scozzese Stephen Gallacher (2013, 2014). Ha eguagliato pure il primato sul giro con 63 (-9), stabilito dall’inglese Dan Bradbury lo scorso anno, impresa riuscita anche al giapponese Masahiro Kawamura nel secondo round. Il 63 nel terzo (un eagle, sette birdie) è stato fondamentale per l’exploit di McIlrloy, perché gli ha permesso di salire dal 24° al secondo posto. Poi, per conquistare il titolo, gli è bastato un 70 (-2, tre birdie, un bogey). Meronk, che lo affiancava in seconda posizione, ha commesso troppi errori (71, -1, cinque birdie, due bogey, un doppio bogey) che ha pagato con il colpo di ritardo, mentre Young, che aveva già alzato lo score nel turno precedente, ha ceduto con uno 74 (+2, tre birdie, cinque bogey).

Alle spalle dei tre protagonisti, quarti con 278 (-10), il canadese Aaron Cockerill, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il cileno Joaquin Niemann, membro della LIV Golf a segno a dicembre nell’Australian Open. Al settimo posto con 279 (-9) il danese Nicolai Hojgaard, Masahiro Kawamura, il cinese Haotong Li e l’australiano Adam Scott. Deludenti e mai in partita l’inglese Tyrrell Hatton, 31° con 286 (-2), e lo statunitense Brian Harman, campione in carica del The Open 2023, 70° con 294 (+6).

Guido Migliozzi è stato piuttosto altalenante. Ha iniziato in 62ª posizione, è salito in 24ª e poi sceso in 51ª per rimontare con il parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) a chiudere. Sono usciti al taglio: Francesco Molinari (72 73) e Andrea Pavan (74 71), 75.i con 145 (+1) e out per un colpo, Edoardo Molinari, 86° con 146 (72 74, +2), Matteo Manassero, 100° con 148 (76 72, +4), e Lorenzo Scalise, 109° con 150 (76 74, +6).

Nella foto: Rory McIlroy (Getty Images)

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