“Se non ci fosse stato il supporto della FIG oggi non sarei dove sono.
La FIG ti dà delle possibilità fantastiche,a partire da quella di allenarti
con i migliori maestri e le migliori giocatrici in circolazione”
Fra Roberta Liti e il golf è stato amore a prima vista: “mi ha affascinato e intrigato da subito per la disciplina e la perseveranza che richiede”. La giovane promessa del golf azzurro ha appena vinto il Ping/Asu Invitational, gara di College USA disputata in Arizona. Un risultato di prestigio per la 22enne di Poggibonsi, portacolori del GC La Bagnaia, che da tre anni ha lasciato l’Italia per frequentare con una borsa di studio l’Arizona State University.
Come è nata la scelta di trasferirti negli USA e quale indirizzo di studio hai preso? “Il sogno di studiare negli USA e giocare per una squadra del college è stato da subito nei miei pensieri, ancor di più sentendo parlare dell’esperienza di altre golfiste italiane che mi avevano preceduto. Sto conseguendo una doppia laurea in Business (Sports and Media Studies) e Management. Credo che gli USA ti diano un’opportunità unica per laurearti e giocare al più alto livello in campo amatoriale. È il posto migliore per prepararsi al professionismo”.
In maglia azzurra ha i vinto i titoli nazionali ragazze match play nel 2012 e medal nel 2013. Che ricordi hai di quelle gare? “Il mio percorso attraverso tornei giovanili e gare all’estero è stata la parte più bella della mia carriera. La FIG ti dà delle possibilità fantastiche, a partire da quella di allenarti con i migliori maestri e le migliori giocatrici in circolazione. Se non ci fosse stato il supporto della Federazione, oggi non sarei dove sono”.
Qual è la tua giornata tipo al College? “Mi alzo la mattina intorno alle 8, vado in palestra, studio per un paio di ore e poi vado ad allenarmi fino al tardo pomeriggio con la squadra. Questo semestre sono riuscita a seguire le classi serali per ritagliarmi più tempo per gli allenamenti”.
Stai ripercorrendo le orme di Giulia Molinaro, che è stata fra le protagoniste della squadra dei “Sun Devills” per l’Arizona State University dove si è laureata in Management del turismo. “Giulia è una delle mie più care amiche ed ho seguito tutto il suo percorso da vicino. Credo stia avendo un’ottima carriera e, senza dubbio, partecipare a un Olimpiade e prendere la carta del LPGA sono due obiettivi che sarebbe fantastico raggiungere in caso di una carriera da professionista”.
Come convinceresti una ragazza che il golf è uno sport vero? “Giocare a golf ad alti livelli senza dubbio richiede un’ottima preparazione fisica per essere lucida su 18 buche per molti giorni consecutivi e rendere al massimo delle proprie possibilità. Da un punto di vista strettamente femminile, è uno sport che predilige l’esplosività, non richiede un corpo particolarmente forte e non va a intaccare la femminilità”
Qauli sono i tuoi pregi e i tuoi difetti sul campo? “I miei punti di forza sono sicuramente la lunghezza dal tee e i ferri al green, mentre il mio punto debole è il gioco corto. Il putt, a seconda delle giornate, può variare da essere un punto di forza a una debolezza. Al college, ho lavorato molto sul mio atteggiamento e sulla gestione delle mie emozioni in campo e credo, ad oggi, che la solidità mentale sia diventata una delle mie principali qualità”.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento golfistici? “Mi piace molto seguire il golf in televisione e, in campo maschile, Tiger Woods rimarrà sempre il mio modello di riferimento, mentre in campo femminile Carlota Ciganda é sicuramente tra le mie preferite”.
Come impieghi il tempo libero? “Quando riesco a staccare dalla routine quotidiana, mi piace molto uscire con gli amici, andare ai concerti e seguire altri sport. Inoltre, viaggiare é una delle mie più grandi passioni”.
Come descriveresti il rapporto degli americani con il golf confrontandolo con quello degli italiani? Cosa rende il golf uno sport così popolare negli USA? “La differenza tra USA e Italia sta nella cultura dello sport in generale. In Italia, la gente é interessata ai soliti sport come il calcio e il basket. Negli USA, c’é una visione dello sport molto più ampia e, di conseguenza, anche il golf é più conosciuto e apprezzato”
Che reazioni ci sono state in America quando la Ryder Cup 2022 è stata assegnata all’Italia? “Gli americani adorano l’Italia e sono tutti euforici per l’assegnazione della Ryder Cup 2022, ritenendola un’opportunità fantastica per visitare il nostro Paese e seguire il torneo. Si tratta di un’ottima possibilità di far crescere il golf nella nostra nazione”.