L’International Team era avanti dopo i doppi. Tiger recordman di vittorie personali nell’evento (27)
Gli Stati Uniti hanno rimontato nei singoli della giornata finale e hanno vinto, con il punteggio di 16-14, la 13ª edizione della Presidents Cup disputata sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. La squadra affidata a Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, con un parziale di 8-4 nei singoli ha ribaltato il risultato di 8-10 maturato in favore della compagine guidata dal sudafricano Ernie Els dopo le quattro sessioni di doppio.
Grande protagonista Tiger Woods che si è messo per primo nella lista americana delle partenze e ha dato il via alla rimonta battendo il messicano Abraham Ancer (3/2), che è stato il migliore degli “Internazionali” insieme al coreano Sungjae Im. Woods, dopo un avvio di gara equilibrato, è passato 2 up alla decima buca e non ha avuto più problemi. In tal modo ha stabilito il nuovo record di vittorie personali nella competizione con 27, superando Phil Mickelson (26). Inoltre ha ottenuto tre successi (due in doppio con Justin Thomas) su tre incontri realizzando punteggio pieno e replicando quanto aveva fatto nel 2009, quando però giocò cinque match tutti vinti.
Sulla spinta del punto di Woods gli americani hanno cambiato il volto alla gara nelle successive tre partite, quando dopo il pari tra Hideki Matsuyama (Int) e Tony Finau, sono passati a condurre con Patrick Reed (4/2 su C.T. Pan), svegliatosi dopo aver perso i tre doppi giocati con Webb Simpson, e con Dustin Johnson, che ha sconfitto per 4/3 un Haotong Li sotto tono e unico rimasto a zero punti tra i suoi. Sul 11,5-10,5 e dopo il pareggio tra Adam Hadwin e Bryson DeChambeau, piuttosto in ombra e in campo una sola volta (con sconfitta) nei doppi, ha rimesso tutto in equilibrio Sungjae Im (4/3 su Gary Woodland), ma Patrick Cantlay (3/2 su Joaquin Niemann), Xander Schauffele (2/1 su Adam Scott) e Webb Simpson (2/1 su Byeong Hun An) hanno fatto 15-12. Ha provato a ridare speranze al team di Els Cameron Smith (2/1 su Justin Thomas), ma Matt Kuchar si è preso l’onore di conquistare il mezzo punto della vittoria contro Louis Oosthuizen, che dopo essere andato uno down alla buca 17 per un birdie del suo avversario, e quindi con il trofeo già in mano americana, ha trovato la forza di pareggiare sul green conclusivo. E, a chiudere, hanno impattato anche Marc Leishman (Int) e Rickie Fowler.
Bilancio sempre più favorevole agli USA con 11 vittorie, un pari e una sconfitta. Realizzando otto punti nei singoli gli americani hanno eguagliato quanto avevano già fatto nel 1994. Sommando solo i punti nelle gare individuali il punteggio è di 83,5 a 72,5 per la squadra a stelle e strisce. I migliori in campo sono stati in casa americana Justin Thomas, con 3,5 punti in cinque gare, Tiger Woods con tre così come Xander Schauffele e Patrick Cantlay, che però hanno assommato anche due sconfitte su cinque match, e Rickie Fowler con 2,5, anch’egli imbattuto con una vittoria e tre pari. Tra gli “Internazionali” come detto ottimi Abraham Ancer e Sungjae Im con 3,5 punti su 5 incontri (una sconfitta), e bene anche Louis Oosthuizen e Hideki Matsuyama con 2,5 su quattro. Due punti per Byeong Hun An (5 gare) e per C.T. Pan (3 gare).