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70° Open d’Italia Lindt interviste secondo giro

20 Settembre 2013
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70° Open d’Italia Lindt interviste secondo giro

FRANCESCO MOLINARI – Secondo giro: 67 (-5). Totale: 135 (68 67, -9)   – Meglio di così non poteva andare “Sono molto soddisfatto perché ho migliorato il mio livello di gioco rispetto a ieri e ho raggiunto la leadership. Sono cosciente che essere in vetta di venerdì ha un valore relativo, ma voglio sfruttare questo vantaggio nel weekend e continuare a divertirmi davanti a questo pubblico fantastico. Mai vista così tanta gente e così tanti ragazzi all’Open d’Italia”. – Quale pensi sia il tuo punto di forza in questo momento? “Sta andando tutto per il verso giusto. Ho avuto piena confidenza con il driver, pur non centrando sempre il fairway, ho imbucato dei bei putt e ho fatto degli ottimi approcci. Per fare bene bisogna essere in forma in tutti gli aspetti del gioco”. – Chi temi di più tra gli altri giocatori in alta classifica? “E’ ancora presto per dirlo. Questo campo consente di rientrare in gara anche con un 63 o 64 quindi non trascurerei chi ora è più attardato in graduatoria”. – In campo eri concentrato, ma traspariva molta serenità dal tuo comportamento “Volevo divertirmi e ci sto riuscendo, senza mettermi molta pressione. Peraltro, oggi giocare con il mio amico Colsaerts ha creato una bella atmosfera nella nostra partita. Voglio continuare ad andare avanti buca dopo buca e poi vedremo quale sarà il verdetto del campo”. – Ti senti avvantaggiato dal fatto di conoscere meglio il percorso? “Onestamente, ho giocato solo 18 buche negli ultimi sei anni in questo tracciato da quando ha subito il restyling. Se avessero mantenuto i green vecchi, avrei potuto sfruttare questo elemento, invece ho le stesse difficoltà che stanno incontrando gli altri giocatori nel decifrare green così veloci con micro-pendenze insidiose”. – Hai cambiato routine nel gioco corto? “Si, ho cercato di modificare tutte quelle componenti che potessero aiutarmi a trovare maggior continuità col putter, visto che ultimamente ero rimasto soddisfatto di quella fase di gioco soltanto nell’Open Championship”. – Cosa pensi della scia azzurra di giovani che avanza e propone esempi come Lipparelli e Paratore? “E’ un bel segnale della crescita del livello del vivaio azzurro. Ovviamente i buoni risultati di noi professionisti aiutano a far aumentare l’interesse per il golf e la presenza di tanti bambini in questi giorni ne è la conferma”.   MATTEO MANASSERO Secondo giro: 70 (-2). Totale 140 (70 70, -4)   – Stesso punteggio di ieri, ma forse con più rammarico? “No, ero più rammaricato per il giro di ieri nel quale ero riuscito a crearmi molte più occasioni da birdie. Oggi mi sono “sbordati” due putt abbastanza clamorosi alle buche 4 e 6, ma nelle seconde nove non ho avuto particolari chance di abbassare lo score, eccezion fatta per la 9 e in parte per la 2. Ho giocato meglio dal tee e devo continuare su questa strada, mentre ho avuto difficoltà a leggere i green”. – Differenze tra le condizioni del campo di ieri pomeriggio e di questa mattina? “Di diverso vi sono i green leggermente più veloci e più duri. Nel pomeriggio la superficie erbosa si rovina dopo tanti passaggi dei giocatori e ciò influisce negativamente sul gioco corto”. – Anche le bandiere non sono molto semplici,  già a partire da ieri. “Si, è così. Forse ieri erano ancora più complicate. Si riesce a trovare le giuste distanze, ma può capitare di sbagliare la linea anche da tre metri con il putter. Sono green con erba molto bassa e quando iniziano a rovinarsi diventa molto complesso scegliere la traiettoria vincente. Se si trova un buon ritmo però, puoi anche imbucare con il 99% di successo”. – Con che spirito hai affrontato queste 18 buche dopo il risultato del primo turno? “Ho pensato soltanto a migliorare il mio gioco dal tee. Non è un campo semplice e il ‘-4’ dopo due giri non è così male. Con maggiore incisività nel gioco corto avrei sicuramente due colpi in meno. Penso che avrei meritato qualcosa di più e avrei voluto essere in testa, ma non sono mai partito così forte nell’Open d’Italia. Al contrario, ho sempre iniziato piano per poi accelerare nel finale.” – Credi di poter ancora vincere il torneo? “Nel golf non si sa mai cosa può accadere. Se chi è in vetta dovesse riproporre il “meno” 7 di ieri, sarebbe molto difficile. Se riuscissi a ripetere gli score del weekend della scorsa edizione, mi avvicinerei molto al titolo, ma prestazioni come quelle di quei due giorni non capitano spesso. Di sicuro, non dipende più da me”. – Dopo la vittoria nel BMW PGA Championship a Wentworth hai avuto qualche difficoltà nei tornei successivi. Pensi che quel successo possa averti creato troppa pressione? “No, un risultato così prestigioso può produrre soltanto effetti benefici. Ci sono state alcune ragioni tecniche e fisiche dietro ai miei ultimi risultati. Se sbagli a tirare in green su campi molto difficili, poi fai fatica a trovare la forza mentale per recuperare i par durante tornei estremamente impegnativi. Sono riuscito a evitare dei tagli in modo rocambolesco grazie ai putt e agli approcci. Si trattava di trovare una soluzione efficace con il driver e, in questo senso, credo di essere in crescita”. – Che giudizio dai dei giovani amateur Lipparelli e Paratore, autori di prestazioni degne di nota in questi primi due giorni di gara? “Giocano in maniera diversa pur avendo la stessa età. Entrambi riescono a coprire distanze più lunghe di me. Renato gioca più “di feeling” rispetto a Lipparelli, che ama essere raffinato negli approcci. Nel modo di affrontare la gara e nell’atteggiamento mentale durante la competizione mi somigliano. Detto ciò, sono giovanissimi e non vanno caricati di eccessiva pressione. E’ bello continuare a vederli giocare in modo così spensierato”.   RENATO PARATORE Secondo giro: 66 (-6). Totale: 138 (72 66, -6)   – Diciassette anni anni non ancora compiuti, tesserato per il GC Parco di Roma, una delle colonne della formazione azzurra. Cosa si prova dopo un giro in 66 colpi con un eagle e 5 birdie? “E’ stato un gran giro. Ho giocato molto bene, soprattutto da tee a green. Il putter nelle prime buche non mi ha assistito molto, mentre nelle seconde nove sono andato a segno con un ottimo ritmo”. – Sei riuscito ad andare in campo con la mente sgombra o hai avvertito pressioni particolari? “No, oggi ero sereno. Nella parte centrale non è stato facile gestire il passaggio in tre buche da “meno 3” a “meno 6”, ma la presenza di tanti amici del mio circolo ai bordi del percorso mi ha dato molta tranquillità”. – Stai pensando al passaggio al professionismo? “Devo terminare gli studi scolastici e quando li avrò completati valuterò se partecipare alla Qualifying School”. – Il tuo maestro Alessandro Bandini ti descrive come un giocatore dal carattere freddo e dalle buone mani. Cosa pensi che ti manchi per crescere ancora? “Di sicuro devo acquisire più costanza in tutte le parti del campo. Mi ha colpito la regolarità dei professionisti in gara, soprattutto nel gioco corto. Devo abituarmi di più anche a predispormi ai cambiamenti di gioco”. – Abbiamo notato un bel feeling tra te e Manassero. “Si, lui mi dà sempre preziosi consigli e quando abbiamo occasione di provare il campo insieme, è sempre un piacere ascoltare le sue indicazioni”.   DAVID HIGGINS – Secondo giro 69 (-3). Totale 136 (67 69, -8)   “E’ stato un giro molto buono. Non ho tirato vicino alle bandiere quanto ieri, ma ho fatto dei bei colpi e realizzato quattro birdie. Sono soddisfatto di come è andata. Se riesci a prendere il fairway, questo campo ti concede molte opportunità ed io sono stato bravo a coglierle. Mi sento a mio agio su questo percorso e la cosa è fondamentale. Molti dei tracciati su cui giochiamo sono molto lunghi e mi forzano a tagliare, invece qui sei costretto a tirare dritto su tutte le buche ed io sono bravo in questo. Se continuo così, ho buone possibilità per domenica”.  

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