Francesco Molinari e Matteo Manassero sono impegnati nel terzo major stagionale, il fascinoso Open Championship la cui storia è iniziata nel 1860 al Prestwich Golf Club, in Scozia, e che torna nella stesso Paese per celebrare la 142ª edizione sul percorso di Muirfield a Gullane. Manassero ha partecipato a nove major (2 presenze a Masters, US PGA Championship e Open Championship e 3 nell’US Open), con migliori performances nei due interpretati da dilettante (13° proprio nell’Open Championship del 2009 e 36° nel Masters del 2010), mentre da pro ha ottenuto quale miglior risultato il 37° posto nel PGA Championship del 2011. Molinari è al 19° torneo del grande slam e al sesto Open Championship, dove la migliore prestazione l’ha offerta nel 2009 (13°). Ha disputato cinque US Open (27° nel 2009), quattro Masters (19° nel 2012) e quattro PGA Championship (10° nel 2009). Difficile decifrare la condizione di forma dei due azzurri, perché stanno avendo un rendimento altalenante, ma nel golf le cose variano rapidamente e pertanto non è azzardato attendersi una bella reazione, anche per l’importanza dell’evento. Chi invece appare in splendida forma è Phil Mickelson che dopo la vittoria nello Scottish Open ha sciolto anche i dubbi di chi lo riteneva in difficoltà sui links. Suo, dunque, il ruolo di favorito, sebbene i major hanno più di altre gare la prerogativa di smentire nettamente le previsioni della vigilia. Certo che se il mancino di San Diego si ripeterà sarà difficile per gli altri stargli dietro, poiché nessuno in realtà scoppia di salute golfistica. L’incognita è Tiger Woods, ancora una volta condizionato dagli infortuni. Non gioca dall’US Open, dove ha avuto problemi al gomito che si era infortunato quando aveva vinto a maggio il The Players Championship. “Il gomito – ha detto – sta bene. Mi sono allenato tutti i giorni effettuando nove buche per non affaticarlo eccessivamente. Il terreno era soffice, perché praticamente in Florida pioveva continuamente, qui invece le cose sono diverse e quindi devo essere in piena efficienza per avere un buon responso e io sono fiducioso”. E’ ancora lontano il giorno del suo 15° major? Con un giocatore normale la risposta potrebbe essere si, ma con lui è bene usare senza parsimonia la cautela. Stati d’animo diversi per i due protagonisti della scorsa stagione, il sudafricano Ernie Els, campione uscente, e l’australiano Adam Scott. Il primo, che si vide cadere tra le braccia il Clatet Jug per i vistosi errori finali di Scott quando ormai si era rassegnato al secondo posto, giocherà con la serenità di chi non ha niente da dimostrare e che spesso è foriera di exploit. Peraltro è in un buon momento come ha dimostrato vincendo il recente BMW International Open. Qualche incubo, invece, dopo quelle quattro tremende buche finali al Royal Lytham & St. Annes Adam Scott potrebbe ancora averlo, anche se nel frattempo il suo primo major lo ha recuperato ad Augusta (Masters). Tra i possibili vincitori andrebbero inseriti, se non altro per nobiltà golfistica, il nordirlandese Rory McIlroy e l’inglese Luke Donald, ma entrambi stentano parecchio e il secondo rischia anche di uscire dai top ten del world ranking dopo essere stato leader mondiale. Comunque la prerogativa dei campioni è anche quella di rifiorire d’incanto senza preavviso. Lunga la lista di coloro che hanno la potenzialità per accaparrarsi il titolo e che comprende, tra gli altri, il nordirlandese Graeme McDowell (sul quale si può pensare di puntare qualche spicciolo), lo spagnolo Sergio Garcia, il tedesco Martin Kaymer, l’estroso argentino Angel Cabrera, i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, l’inglese Ian Poulter e lo svedese Henrik Stenson. Poco probabile, invece, che riemergano giocatori eccellenti ma in fase calante quali l’irlandese Padraig Harrington, il nordirlandese Darren Clarke, l’americano Jim Furyk e il fijano Vijay Singh. Nel primo giro Matteo Manassero partirà alle ore 14,23 locali insieme agli statunitensi Rickie Fowler e Hunter Mahan; Francesco Molinari alle ore 15,07 con il giapponese Toru Taniguchi e con l’americano Bo Van Pelt; Tiger Woods alle ore 14,45 con Graeme McDowell e con Louis Ooosthuizen. Via mattutino, alle ore 9,44, per Rory McIlroy, Phil Mickelson e pr il nipponico Hideki Matsuyama. Il montepremi è di sei milioni di sterline. Il torneo su Sky – L’Open Championship sarà teletrasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky sui canali Sky Sport 2 e 2 HD con i seguenti orari: giovedì 18 luglio e venerdì 19, dalle ore 10 alle ore 21; sabato 20 luglio, dalle ore 11 alle ore 20,30; domenica 21 luglio, dalle ore 12 alle ore 19,45. Commento di Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa, Nicola Pomponi e di Roberto Zappa. Ogni diretta sarà seguita da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Lorenzo Dallari.