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O’Grady lascia l’Eurotour e nel tracciare un bilancio elogia la Federgolf

  22 Novembre 2014 News
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A Dubai, in occasione del DP World Tour Championship, George O’Grady, dopo aver annunciato che lascia il ruolo di CEO dell’European Tour, ha tracciato un bilancio ponendo in evidenza la crescita del movimento golfistico europeo. O’Grady si è soffermato in particolare sulla Ryder Cup e sulle edizioni disputate con successo in Europa.  "Sta per iniziare – ha detto – un nuovo capitolo della mia vita. E’ il momento giusto per voltare pagina, ma ora sono concentrato sulla ricerca del mio successore per proseguire il nostro percorso di ulteriore sviluppo. Proveniamo dalla migliore edizione della Ryder Cup, tra quelle svoltesi in Europa. In Scozia, dove il livello di gioco è stato altissimo e dove abbiamo avuto il supporto di condizioni meteo favorevoli, abbiamo dato vita un evento di grande spessore soprattutto grazie al sostegno del Primo Ministro e del Governo. Dopo le brillanti edizioni disputate in Irlanda e in Galles, abbiamo consolidato ulteriormente il prestigio di una manifestazione che ha un futuro roseo davanti a sé. Per il 2018 la Francia sta già lavorando con abnegazione e ha tracciato la strada per le future candidature delle altre nazioni europee. Nel tempo l’European Tour ha costruito una sua solidità economica, con cui ha saputo fronteggiare la recessione finanziaria. Abbiamo lavorato per strutturare al meglio il golf in vari paesi del continente, supportati da un blocco di Federazioni di rilievo. Cito come esempio l’Italia, che è ora così forte grazie a una attenta programmazione sui giovani. Dispone di un vivaio validissimo e che annovera il 17enne Renato Paratore, capace di classificarsi terzo nella recente Qualifying School. Grazie al lavoro dei Presidenti delle Federazioni europee abbiamo contribuito al ritorno del golf alle Olimpiadi. Con i nostri advisor abbiamo creato una rete di partner commerciali di primo piano e vantiamo accordi per la videotrasmissione dei nostri tornei in tutto il mondo. Abbiamo avuto un forte impatto in Cina e possiamo contare sull’appoggio dei Governi di molti Paesi come, ad esempio, del governo irlandese, di quello scozzese o del Primo Ministro della Malesia. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al livello di competitività raggiunto dai nostri professionisti, sempre più protagonisti nei Major e anche nel PGA Tour. Basti guardare qui a Dubai il comportamento in campo dei rappresentanti delle Federazioni svedese, italiana e danese e in generale di tutte le nazioni che ospitano un Open all’interno del nostro calendario. Per tutte queste ragioni, è stato un privilegio potermi mettere al servizio dell’European Tour nei vari ruoli che ho ricoperto e sarà molto stimolante ora seguire il processo di avvicinamento ai Giochi Olimpici”. David Williams, Chairman of the PGA European Tour Board of Directors, nel ringraziare O’Grady per il prezioso e longevo contributo fornito, ha posto che lui l’accento sulla crescita della Ryder Cup, che è andata di pari passo con le vittorie dei professionisti europei, condizioni determinati per un futuro luminoso della manifestazione.  

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