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CHALLENGE: ANDREA PAVAN DOMINA IN FRANCIA

  08 Settembre 2013 News
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Andrea Pavan (nella foto) ha vinto con 269 colpi (64 65 68 72, -11) l’Open Blue Green Côtes d’Armor Bretagne (Challenge Tour) disputato sul percorso del Golf Blue Green de Pléneuf Val André (par 70), a Pleneuf in Francia. E’ stato un autentico dominio del 24enne romano che si è portato al comando nel primo giro e poi lo ha mantenuto con grande autorità fino al termine lasciando a quattro colpi il gallese Rhys Davies e l’inglese Robert Dinwiddie (273, -7). Pavan, al secondo successo stagionale, dopo quello nel Bad Griesbach Challenge Tour, e al quarto in carriera nel circuito, ha ricevuto un assegno di 28.800 euro, su un montepremi di 180.000 euro, che gli ha permesso di portarsi in seconda posizione nell’ordine di merito (Euro 104.540). Davanti c’è lo statunitense Brooks Koepka (E 119.423), che però non gioca più nel Challenge Tour, perché con tre vittorie nell’anno ha avuto accesso direttamente nel tour maggiore, prospettiva che a questo punto si apre anche per Pavan. Hanno offerto una buona prova Domenico Geminiani (71 64 72 72) e Nicolò Ravano (71 67 70 71), 17.i con 279 (-1), è tornato a premio dopo dodici tagli consecutivi Federico Colombo, 41° con 285 (70 69 74 72, +5) ed è terminato 53° Andrea Perrino con 289 (74 67 76 72, +9). Nel torneo, tormentato nella prima parte dalla nebbia che ha impedito la conclusione nei tempi previsti dei primi due giri, si sono classificati al quarto posto con 275 (-5) gli inglesi Matt Haines e Sam Hutsby, il nordirlandese Alan Dunbar e il francese Adrien Saddier, all’ottavo con 276 (-4) il transalpino Jerome Lando Casanova e l’australiano Daniel Gaunt e al decimo con 277 (-3) l’inglese Tyrrell Hatton. Pavan, che aveva sei colpi di margine dopo tre turni, è partito piuttosto contratto con un doppio bogey e un bogey, che hanno fatto avvicinare gli avversari, però ha reagito con molta tranquillità realizzando subito due birdie (4ª e 5ª) e riportandosi in par alla 11ª. Subito, però, sono arrivati altri due bogey in sequenza, ma nel frattempo si è spenta la foga di chi provava a risalire da dietro come Matt Haines, che aveva messo insieme sei birdie in dieci buche per poi arenarsi con due bogey, o come Davies, che incappava in un bogey nel momento meno opportuno, mentre Dinwiddie non commetteva errori, ma non riusciva ad aumentare il ritmo. Così Pavan poteva chiudere le ultime cinque buche in par, per un parziale di 72 (+2) e godersi il trionfo. “La partenza difficile? No – ha detto il vincitore – non è stato eccesso di sicurezza per il vantaggio, ma ho solo sbagliato due colpi con la palla che è finita tra i cespugli. A guardala da un un’altra ottica posso dire posso dire di aver salvato il doppio bogey con un ottimo putt di una decina di metri. Complessivamente non ho giocato male. Io avevo in mente di realizzare un giro in un paio di colpi sotto par, senza correre eccessivi rischi, perché il campo era piuttosto difficile e con bandiere nascoste che, comunque, non invogliavano all’attacco. Non è andata così, ma ho potuto comunque controllare sempre la situazione, poi nelle ultime buche sono stato abbastanza conservativo. C’è da dire che abbiamo avuto parecchie difficoltà di gioco, perché ad ogni buca occorreva attendere una decina di minuti prima di giocare e questo non ha aiutato la concentrazione. A competare il turno in tre ci abbiamo messo circa cinque ore e mezza, un’enormità. La ‘carta’? Con questo risultato l’ho messa al sicuro, nel senso che ormai ho la certezza di rimanere tra i primi dieci dell’ordine di merito, però il mio obiettivo è diverso: voglio esprimermi meglio possibile e ottenere la maggior consistenza possibile. Ci sto riuscendo. In stagione ho avuto altre occasioni di vincere e, quando sei abbastanza spesso in alta classifica, nella settimana in cui anche il putter ti assiste ci riesci”. Geminiani ha girato in 72 colpi con tre birdie e cinque bogey, mentre Ravano  (71, +1) dopo diciassette buche con quattro birdie e un bogey ha avuto una nuova disavventura con un “8” alla buca 18 (par 4) dopo il “10” alla buca 7 (par 5) nel terzo giro, con nove colpi persi in due buche. Un 72 anche per Colombo con due birdie e quattro bogey e per Perrino con un birdie e tre bogey. Non hanno superato il taglio Filippo Bergamaschi, 95° con 146 (77 69, +6), Andrea Rota, 115° con 149 (76 73,+6), e Niccolò Quintarelli, 122° con 150 (77 73, +10).   I risultati

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