Un field di alta qualità e un montepremi rimarchevole per un evento femminile. Si disputa il KPMG Women’s PGA Championship (8-11 ottobre), il terzo dei quattro major stagionali (cancellato il quinto, l’Evian Championship, per la pandemia) che metterà in palio 4.300.000 dollari ($ 645.000 alla vincitrice), una cifra inferiore solo ai 4,5 milioni di dollari del primo disputato ad agosto, l’AIG Womens Open, e ai 5,5 milioni del quarto, l’US Womens Open (10-13 dicembre).
Sul percorso dell’Aronimink Golf Club, a Newtown Square in Pennsylvania, il field di 132 concorrenti è caratterizzato dalla presenza di nove delle prime dieci proette della classifica mondiale, nell’ordine le statunitensi Nelly Korda e Danielle Kang, la canadese Brooke M. Henderson, la giapponese Nasa Hataoka, l’australiana Minjee Lee, le coreane Sei Young Kim, Sung Hyun Park e Inbee Park e l’altra americana Lexi Thompson. Mancherà la coreana Jin Young Ko, numero uno, che dopo il lockdown è rimasta nella sua nazione e non intende muoversi fin quando non riterrà che ci sia maggior sicurezza nel mondo. Nel frattempo il suo vantaggio sulle prime inseguitrici sta sempre più diminuendo e appare sempre più imminente la sua discesa dal trono.
Campionessa in carica Hannah Green, 23eenne di Perth, terza giocatrice australiana ad aver conquistato un major dopo due miti del golf quali Jan Stephenson (16 successi con tre major sul tour americano) e Karrie Webb (41 vittorie con sette major), e il cui palmarès comprende un solo altro titolo sul LPGA Tour, insieme a tre sul Symetra Tour e a due sul circuito di casa. Altre possibili protagoniste Stacy Lewis e Jessica Korda, sorella di Nelly, la neozelandese Lydia Ko, la thailandese Ariya Jutanugarn, la nipponica Haru Nomura, la svedese Anna Nordqvist e l’inglese Mel Reid, a segno domenica scorsa nello ShopRite Classic. Proveranno nuovamente il colpo a sorpresa le vincitrici dei due major precedenti, la tedesca Sophia Popov (AIG Womens Open) e la coreana Mirim Lee (ANA Inspiration). Non vi sono giocatrici italiane.