L’australiano Jason Day (nella foto) ha vinto con 268 colpi (68 67 66 67) il 97° US PGA Championship e con “meno 20” ha realizzato il punteggio più basso in assoluto in relazione a tutti e quattro i major. Sul percorso del Whistling Straits (par 72), a Sheboygan nel Wisconsin, Jordan Spieth si è classificato secondo con 271 (71 67 65 68, -17) divenendo il nuovo numero uno mondiale ai danni del nordirlandese Rory McIlroy, 17° con 279 (-9), che non ha potuto adeguatamente difendersi essendo reduce da un infortunio alla caviglia. In bassa classifica Francesco Molinari, 54° con 288 /71 73 69 75, par), retrocesso di diciotto posizioni con un 75 (+3).
Al terzo posto con 273 (-15) il sudafricano Branden Grace, al quarto con 274 (-14) l’inglese Justin Rose e al quinto con 275 (-13) Brooks Koepka e l’indiano Anirban Lahiri. Al settimo con 276 (-12) Dustin Johnson, che dopo la leadership iniziale, ha perso terreno e smalto. Stesso punteggio per Matt Kuchar e per il sudafricano George Coetzee. In buona posizione, anche se per i giocatori di calibro in un major conta solo vincere, il tedesco Martin Kaymer, 12° con 278 (-10), Phil Mickelson, 18° con 280 (-8), che ha riscattato le deludenti 36 buche iniziali con altrettante toniche nella seconda metà della gara. Erano attesi a cose migliori lo svedese Henrik Stenson e il sudafricano Ernie Els, 25.i con 283 (-5), Jim Furyk, Rickie Fowler, Patrick Reed, l’inglese Paul Casey e il sudafricano Louis Oosthuizen, 30.i con 284 (-4). Praticamente senza acuti le prove del giapponese Hideki Matsuyama e del sudafricano Charl Schwartzel, 37.i con 285 (-3), degli inglesi Luke Donald e Lee Westwood, 43.i con 286 (-2), dello spagnolo Sergio Garcia, appaiato a Molinari, e di Keegan Bradley, 61° con 289 (+1). Sono usciti al taglio, caduto a 146 (+2), Zach Johnson e gli irlandesi Shane Lowry e Padraig Harrington, 78.i con 147 (+3), Tiger Woods, 90° con 148 (75 75, +4), il nordirlandese Graeme McDowell, 100° con 149 (+5), l’inglese Ian Poulter e l’iberico Miguel Angel Jimenez, 110.i con 150 (+6), e l’australiano Adam Scott, 118° con 151 (+7). Day, partito per la frazione decisiva con due colpi di vantaggio su Spieth, ha costretto l’avversario a un continuo inseguimento, rimanendo sempre avanti e mantenendo quando meno quel margine. Nella prima metà del tracciato l’australiano (quattro birdie e un bogey) ha guadagnato altri due colpi su Spieth (tre birdie e due bogey), poi l’americano non ha commesso errori nel rientro, ma con tre birdie per un 68 (-4) non è riuscito a far molto perché Day (altri tre birdie e un bogey), in giornata di grazia, è venuto fuori da tutte le situazioni in cui il suo avversario lo ha posto in difficoltà. Alla fine Spieth, vista l’impossibilità di accaparrarsi il titolo, ha cercato soprattutto di consolidare la seconda piazza che valeva comunque il trono mondiale. Ha provato a proporsi Branden Grace, ma dopo nove buche impeccabili ha trovato alla 10ª un doppio bogey devastante per il morale. Ha avuto comunque la forza di prendersi il terzo posto in solitudine (69, -3, con sei birdie, un bogey e un doppio bogey) debellando la resistenza di Justin Rose che gli ha lasciato strada con un bogey alla 18ª (70, -2, con cinque birdie, un bogey e un doppio bogey). Quanto meno inconsueto nel modo di produrlo il parziale di 69 (-3) di Dustin Johnson: è partito con un “8”, quadruplo bogey alla buca uno, è andato ulteriormente sopra par alla 4ª avendo segnato un birdie e due bogey e poi ha rimontato con pazienza infilando due eagle e cinque birdie, a fronte di un altro bogey. La grande prestazione di Day, al primo major in carriera, al terzo titolo stagionale e al quinto sul circuito, è stata sottolineata da un assegno di 1.800.000 dollari, su un montepremi di dieci milioni di dollari, e dalla terza piazza nel world ranking. Sembrava soprattutto un buon regolarista, tanto che era giunto ai vertici mondiali con un solo successo (AT&T Byron Nelson, 2010) e una lunga serie di piazzamenti. La svolta lo scorso anno quando ha messo nel palmares un titolo WGC (Dell Match Play), poi il major preceduto dagli allori nel Farmers Insurance Open e nel RBC Canadian Open. Per la storia Day ha fatto incidere all’età di 27 anni, nove mesi e quattro giorni e al 167° evento giocato sul tour, il suo nome nel Wanamaker Trophy, l’enorme coppa che premia in vincitore del PGA Championship e che ha preso il nome da Rodman Wanamaker, il quale diede corpo al torneo per i pro americani nel 1916 (curiosamente vinto nelle prime due edizioni, 1916 e 1919, da un inglese, Jim Barnes). Day è stato il quinto australiano a impossessarsi del titolo in questo major dopo Jim Ferrier (1947), David Graham (1979), Wayne Grady (1990) e Steve Elkington (1995) “Arrivare sul green della buca 18 da vincitore – ha detto – è stata un’esperienza incredibile in una giornata altrettanto incredibile e che rimarrà indelebile dentro di me. Ancora non realizzo quando è successo. Si, durante l’ultimo giro ho avuto un paio di occasioni in cui mi sono trovato in difficoltà e in cui ho pensato che potesse svanire tutto, ma in quei momenti non mi sono tirato indietro e ho reagito con degli ottimi colpi. Ritengo fantastico aver terminato le ultime tre buche con la sequenza birdie-par-par. Il record con il “meno 20”? Non sapevo di averlo stabilito. E’ meraviglioso aver compiuto qualcosa di particolare mai riuscita ad altri grandissimi giocatori. Tale primato dimostra la bontà del lavoro che ho svolto e che ora sta pagando”. Quando sull’ultima buca Day ha mandato la palla a mezzo metro dalla vittoria non ha potuto più trattenere le lacrime, un lungo pianto tra la gioia, la commozione e la fine di una intensa tensione. Dopo il putt decisivo ha preso in braccio la figlia Dash, ha continuato a piangere e la foto ha fatto il giro del mondo. Spieth ha commentato: “Alla partenza ho detto al mio caddy che, secondo me, con uno score di tre o quattro colpi sotto par probabilmente ci sarebbe stato lo spareggio. L’ho realizzato, ma in realtà occorreva che Jason perdesse dei colpi. Invece non è stato così. Ha giocato come uno che avesse già vinto cinque o sei major, da vero campione, e ha abbondantemente meritato il successo”. Francesco Molinari è andato a corrente alternata. Buon rendimento nel giro d’apertura e nella prima parte del secondo fino allo stop per maltempo. Poi qualcosa si è spezzato dopo i tre bogey con cui ha concluso il secondo turno al ritorno in campo. Ha comunque offerto una bella reazione nel terzo (69), ma nel quarto ha siglato un 75 (+3) suo parziale più alto. Dopo due birdie, il netto cedimento nelle ultime dieci buche con cinque bogey. TERZO GIRO – L’australiano Jason Day è salito con 201 colpi (68 67 66, -15) in vetta all’US PGA Championship, il quarto e ultimo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Whistling Straits (par 72) a Sheboygan nel Wisconsin. E’ al 36° posto con 213 (71 73 69, -3) Francesco Molinari, rinvenuto dal 50° dove era terminato nel secondo giro, ripreso al mattino della terza giornata dopo una sospensione per maltempo. Day è seguito con 203 (71 67 65, -13) da Jordan Spieth, che con questa classifica e con il nordirlandese Rory McIlroy 17° con 210 (-6), diventerebbe il nuovo numero uno mondiale. In terza posizione con 204 (-12) l’inglese Justin Rose e il sudafricano Branden Grace, in quinta con 205 (-11) il tedesco Martin Kaymer e in sesta con 206 (-10) Tony Finau e l’australiano Matt Jones, leader dopo 36 buche. Dustin Johnson, anche se ottavo con 207 (-9) alla pari con l’indiano Anirban Lahiri, è probabilmente fuori gioco poiché sia Day che Spieth sembrano troppo lontani da lui non tanto numericamente quando per rendimento. Stesso discorso per Matt Kuchar, decimo con 208 (-8). Dovrà provare a limitare i danni McIlroy, che è affiancato dall’inglese Paul Casey e dal sudafricano Charl Schwartzel. Per spodestare il nordirlandese Spieth ha queste opzioni: vincere con McIlroy oltre il secondo posto, quindi classificarsi secondo da solo (con McIlroy oltre il sesto), secondo con un altro (McIlroy oltre il 13°), secondo con altri due (McIlroy oltre il 33°). Hanno poco ormai da chiedere al torneo, se non che poter risalire la classifica, Phil Mickelson, Patrick Reed, il sudafricano Ernie Els e il giapponese Hideki Matsuyama, 24.i con 211 (-5), Jim Furyk, lo svedese Henrik Stenson e l’inglese Luke Donald, 30.i con 212 (-4), Bubba Watson e Rickie Fowler, stesso score di Molinari. Piuttosto deludenti il sudafricano Louis Oosthuizen, 52° con 215 (-1), Keegan Bradley e lo spagnolo Sergio Garcia, 64.i con 218 (+2). Hanno fatto di peggio, perché non sono riusciti ad evitare il taglio caduto a 146 (+2), Zach Johnson e gli irlandesi Shane Lowry e Padraig Harrington, 78.i con 147 (+3), Tiger Woods, 90° con 148 (75 75, +4), il nordirlandese Graeme McDowell, 100° con 149 (+5), l’inglese Ian Poulter e l’iberico Miguel Angel Jimenez, 110.i con 150 (+6), e l’australiano Adam Scott, 118° con 151 (+7). Jason Day si è concesso di tutto per arrivare al 66 (-6) che gli è valso la leadership solitaria: un eagle, otto birdie, due bogey e un doppio bogey. Spieth ha iniziato a ritmo lento con un birdie in dieci buche, poi ne ha messi a segno sei sulle ultime otto (65, -7). Molinari, che al momento dell’interruzione del secondo giro era al 24° posto, è scivolato al 50° per i tre bogey con cui ha concluso la frazione al rientro in campo. Ha recuperato nel terzo turno con un parziale di 69 (-3). Due birdie e due bogey in uscita, poi tre birdie nel ritorno. Il montepremi è di dieci milioni di dollari. Il torneo su Sky -La giornata finale dell’US PGA Championship sarà teletrasmessa in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamento dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi. La diretta sarà preceduta da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Francesca Piantanida. SECONDO GIRO – Un violento temporale ha interrotto il secondo giro dell’US PGA Championship, il quarto e ultimo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso del Whistling Straits (par 72) a Sheboygan nel Wisconsin. Nella classifica provvisoria sono al comando con “meno 9” gli australiani Jason Day, fermato dopo 14 buche, e Matt Jones stoppato alla 12ª. Segue con “meno 8” alla 17ª l’inglese Justin Rose e ha rallentato Dustin Johnson, in vetta dopo un turno e ora 12° con “meno 5” alla 14ª. E’ rimasto al 24° posto con “meno 3” Francesco Molinari, che ha ancora a disposizione cinque buche per migliorarsi. Tra i giocatori che hanno concluso il turno Jordan Spieth è salito dal 24° al settimo posto con 138 (71 67, -6), e il nordirlandese Rory McIlroy, leader mondiale, campione uscente e al ritorno alle gare dopo lo stop per un infortunio alla caviglia, è al 28° con 142 (71 71, -2), insieme all’inglese Luke Donald, allo svedese Henrik Stenson e al sudafricano Charl Schwartzel. Probabilmente resterà in gara Phil Mickelson, 64° con 145 (+1), mentre rischiano il taglio Zach Johnson, 76° con 147 (+3), e Tiger Woods 89° con “+4” dopo 13 buche. Sono già fuori il nordirlandese Graeme McDowell, 102° con 149 (+5), l’inglese Ian Poulter e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, 110.i con 150 (+6), e l’australiano Adam Scott, 121° con 151 (+7). Il montepremi è di dieci milioni di dollari. Il torneo su Sky – L’US PGA Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: sabato 15 agosto e domenica 16, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi. Ogni diretta è preceduta da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Francesca Piantanida. PRIMO GIRO – Dustin Johnson è partito ancora volta a grande andatura in un major e con uno score di 66, sei colpi sotto par, ha preso il comando nell’US PGA Championship sul percorso del Whistling Straits (par 72) a Sheboygan nel Wisconsin. Buon inizio di Francesco Molinari, 24° con 71 (-1) alla pari con i due più attesi protagonisti dell’evento, il nordirlandese Rory McIlroy, campione uscente e numero uno mondiale, al rientro alle gare dopo l’incidente alla caviglia, e Jordan Spieth, numero due, e fermamente intenzionato a prendersi la leadership nel world ranking. Ancora una delusione per Tiger Woods, 86° con 75 (+3), in compagnia di Zach Johnson e dell’inglese Ian Poulter. Dustin Johnson precede di misura il tenace svedese David Lingmerth (67, -5). Al terzo posto con 68 (-4) Matt Kuchar, Russell Henley, Harris English, J.B. Holmes, Scott Piercy, il neozelandese Danny Lee e gli australiani Jason Day e Matt Jones, all’11° con 69 (-3) l’inglese Justin Rose e al 15° con 70 (-2) il tedesco Martin Kaymer, l’inglese Paul Casey e il giapponese Hideki Matsuyama. In 39ª posizione, con il 72 del par, Phil Mickelson, Bubba Watson, Hunter Mahan, lo spagnolo Sergio Garcia, il sudafricano Louis Oosthuizen e gli inglesi Luke Donald e Lee Westwood e poche soddisfazioni per Jim Furyk, per il fijiano Vijay Singh, per il nordirlandese Graeme McDowell e per il sudafricano Charl Schwartzel, 55.i con 73 (+1). Giro ancor più amaro per Keegan Bradley, per l’australiano Adam Scott, per lo svedese Henrik Stenson e per l’irlandese Padraig Harrington, 102.i con 76 (+4). Dustin Johnson ha iniziato dalla buca 10 con due birdie a cui ha aggiunto un eagle prima del giro di boa. Nel rientro tre birdie e un bogey. Stesso tee di avvio per Francesco Molinari che per sedici buche ha evitato sbavature, mettendo a segno tre birdie, poi l’inattesa conclusione con due bogey, Bilancio in passivo su entrambe le metà del campo per Tiger Woods (anche per lui partenza dalla 10) con un birdie e due bogey uscendo e con un birdie e tre bogey ritornando. Per Jordan Spieth due birdie e un bogey e per Rory McIlroy quattro birdie e tre bogey. “E’ stato un buon rientro” ha detto il nordirlandese. “Ero un po’ nervoso sul primo tee, e non ho effettuato la migliore delle partenze, ma è stato bello tornare. Credo che un qualsiasi punteggio sotto par ottenuto nel pomeriggio sia stato decente, così come il mio 71. Potevo risparmiare forse un paio di colpi, ma ho pagato repentini cambi di direzione o di forza del vento. La caviglia? Come avrete visto ho colpito la palla nel modo giusto e mi sono mosso bene. Non ho problemi, neanche psicologici”. Il montepremi è di dieci milioni di dollari. Il torneo su Sky – L’US PGA Championship viene teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 14 agosto, dalle ore 20 alle ore 2 (Sky Sport 3 HD); sabato 15 e domenica 16 agosto, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi. Ogni diretta è preceduta da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Francesca Piantanida. LA VIGILIA – Francesco Molinari sarà l’unico italiano partecipante all’US PGA Championship (13-16 agosto), in quarto major stagionale che avrà luogo al Whistling Straits di Sheboygan nel Wisconsin. Nell’occasione farà il suo rientro alle gare il nordirlandese Rory McIlroy, campione uscente e numero uno mondiale, fermato da un infortunio alla caviglia che si è procurato giocando a calcio con gli amici. Dovrà difendere la sua leadership mondiale dal presumibile attacco di Jordan Spieth, che peraltro, ha già fallito due volte l’impresa di spodestarlo, sebbene il rivale fosse ai box. Il 22enne texano ha solo poche opzioni per arrivare alla meta: vincere con McIlroy oltre il secondo posto, quindi classificarsi secondo da solo (con McIlroy oltre il sesto), secondo con un altro (McIlroy oltre il 13°), secondo con altri due (McIlroy oltre il 33°) o terminare entro la terza piazza con il suo avversario fuori al taglio. Non ha invece ambizioni mondiali, ma solo quella di ritrovare il gioco perduto Tiger Woods, che peraltro nell’ultima uscita (Quicken Loans National) per tre giri è stato abbastanza efficace compromettendo però una posizione migliore della 18ª con un turno sopra par (74, +3). Woods, alla 18ª presenza nel torneo che ha vinto quattro volte, ha detto: “Ho cercato di variare il mio gioco in modo che potesse essere adattabile a tutti i campi e quindi darmi la possibilità di tornare a vincere un major. Queste variazioni sono necessarie per tre dei quattro major, perché ogni anno il percorso viene cambiato, mentre per il Masters, che si svolge sempre ad Augusta, il discorso è diverso. Il tracciato è ottimo. Ora è un po’ allentato per la pioggia caduta e, inoltre, vi sono tante zanzare che infastidiscono. Comunque i green sono perfetti e ogni parte sembra in ottimo stato. Per quanto mi riguarda, non credo che abbia perso il passo per la serie di infortuni e stop. Forse non riesco a colpire ancora benissimo la palla, ma rispetto agli inizi della mia attività i drive sono più lunghi, però ora ci sono giocatori che mi superano. In carriera ho avuto il vantaggio di esibirmi in tutti i campi del mondo e questo mi ha fatto fare un’esperienza che forse pochissimi hanno. Posso affrontare qualsiasi situazione e, ora che sto invecchiando, poter ricorrere a tale bagaglio è fondamentale”. Tra i numerosi candidati al titolo, dove forse non trovano posto in prima fila McIlroy e Woods, mentre sicuramente c’è Spieth, i più tonici sembrano Bubba Watson, Jim Furyk, Rickie Fowler, l’inglese Justin Rose, lo svedese Henrik Stenson e l’australiano Jason Day. Un gradino sotto, ma comunque in grado di compiere qualsiasi exploit, Matt Kuchar, Zach Johnson, Dustin Johnson, Keegan Bradley, Patrick Reed, lo spagnolo Sergio Garcia, l’australiano Adam Scott e il tedesco Martin Kaymer. Non convincono in questa fase Phil Mickelson, i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, il nordirlandese Graeme McDowell, gli inglesi Luke Donald e Ian Poulter. Sarà interessante osservare la prova dell’irlandese Shane Lowry, caricato dal successo nel WGC Bridgestone Invitational che l’ha lanciato al quarto posto nella money list europea e che gli ha aperto per tre anni la strada del PGA Tour. Quanto a Francesco Molinari, si attende che ritorni ai suoi standard in una stagione costellata di alti e bassi. Nel giro iniziale Francesco Molinari partirà alle ore 8,25 locali insieme a Gary Woodland e allo scozzese Marc Warren. Dieci minuti prima saranno sul tee Tiger Woods, Martin Kaymer e Keegan Bradley, mentre nel pomeriggio (ore 13,20) toccherà a Rory McIlroy insieme a Jordan Spieth e a Zach Johnson. Il torneo su Sky – L’US PGA Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 13 agosto e venerdì 14, dalle ore 20 alle ore 2 (Sky Sport 3 HD); sabato 15 e domenica 16 agosto, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi. Ogni diretta sarà preceduta da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Francesca Piantanida. PROLOGO – La serie dei major si conclude con la disputa del quarto, l’US PGA Championship (13-16 agosto), al Whistling Straits di Sheboygan nel Wisconsin. Un solo italiano in gara, Francesco Molinari, reduce da una prova in grigio nel WGC Bridgestone Invitational e dal quale si attende una prestazione ai suoi standard. Torna in campo Rory McIlroy (nella foto), dopo l’infortunio alla caviglia, a dare ulteriore contenuto a un evento che già ne presenta tanti. Non sarà probabilmente al top della condizione e subirà un nuovo attacco da parte di Jordan Spieth, deciso a divenire il numero uno mondiale. Ha fallito l’attacco in due occasioni nelle quali il nordirlandese, che difende il titolo, era out e, nella circostanza, è probabile che il suo compito diventi più difficile. Il 22enne texano ha varie opzioni per sedersi sul trono mondiale: arrivando primo con McIlroy oltre il secondo posto, quindi giungendo secondo (con McIlroy oltre il sesto), secondo con un altro (McIlroy oltre il 13°), secondo con altri due (McIlroy oltre il 33°) e entro il terzo con il suo avversario fuori al taglio. Spieth sembra andare avanti a spazzi e a giri alternati, come ha fatto ad Akron, risalendo in decima posizione con un buon turno conclusivo, tuttavia l’impressione è che la forma che lo portò a vincere Masters e US Open si sia un po’ appannata. Insieme ai due giocatori più forti del momento, come sempre, calamita l’attenzione Tiger Woods, che nell’ultima uscita (Quicken Loans National) è stato abbastanza convincente per tre giri, ma che ha compromesso una migliore posizione della 18ª con uno fuori dal coro (74). Saranno al via quasi tutti i migliori giocatori del lotto, alcuni in grado di recitare ruoli importanti come Bubba Watson, Jim Furyk, Rickie Fowler, l’inglese Justin Rose, lo svedese Henrik Stenson e l’australiano Jason Day, tutti piuttosto tonici la scorsa settimana in Ohio. Altri non sono al meglio, ma hanno comunque le carte in regola per cambiare passo, se non altro per la classe che li sostiene. Ci riferiamo a Matt Kuchar, Zach Johnson (suo l’Open Championship), Dustin Johnson, in panne dopo aver incredibilmente perso l’US Open, a Keegan Bradley, Patrick Reed, allo spagnolo Sergio Garcia, all’australiano Adam Scott, al tedesco Martin Kaymer, ai sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, al nordirlandese Graeme McDowell e agli inglesi Luke Donald e Ian Poulter. Indecifrabile Phil Mickelson, poco convincente per tutto l’anno e che sta insinuando il dubbio negli osservatori che sia ormai avviato, a 45 anni, sul viale del tramonto. Sarà interessante seguire l’irlandese Shane Lowry, caricato dal successo nel WGC Bridgestone Invitational che l’ha lanciato al quarto posto nella money list europea e che gli ha aperto per tre anni la strada del PGA Tour. Nel giro iniziale Francesco Molinari partirà alle ore 8,25 locali insieme a Gary Woodland e allo scozzese Marc Warren. Dieci minuti prima saranno sul tee Tiger Woods, Martin Kaymer e Keegan Bradley, mentre nel pomeriggio (ore 13,20) toccherà a Rory McIlroy insieme a Jordan Spieth e a Zach Johnson. Il torneo su Sky – L’US PGA Championship sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione da Sky con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 13 agosto e venerdì 14, dalle ore 20 alle ore 2 (Sky Sport 3 HD); sabato 15 e domenica 16 agosto, dalle ore 20 alle ore 1 (Sky Sport 2 HD). Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Roberto Zappa e di Nicola Pomponi. Ogni diretta sarà preceduta da Studio Golf, della durata di 30 minuti, condotto da Francesca Piantanida. I risultati