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US Open: Martin Kaymer da dominatore, 23° F. Molinari

  16 Giugno 2014 News
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Martin Kaymer ha vinto da dominatore, con 271 colpi (65 65 72 69), nove sotto par, il 114° US Open, secondo major stagionale disputato sul percorso numero 2 (par 70) del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel  North Carolina. Ha concluso al 23° posto con 286 (+6) Francesco Molinari (69 71 72 74), che ha ottenuto il miglior piazzamento nelle sei edizioni del torneo a cui ha preso parte. Kaymer, al secondo major in carriera dopo il titolo conquistato nell’US PGA Championship del 2010, è stato al comando sin dalle prime battute e ha lasciato agli avversari solo la possibilità di competere per il secondo posto, appannaggio con 279 (-1) di Erik Compton e di Rickie Fowler. Al quarto con 281 (+1) Keegan Bradley, Brooks Koepka, Dustin Johnson, l’australiano Jason Day e lo svedese Henrik Stenson, al quale non è riuscito il disegno di detronizzare Adam Scott. Per farlo avrebbe dovuto vincere e sperare che il numero uno mondiale non entrasse tra i top quattro. E in realtà Scott, nono con 282 (+2) alla pari con Brandt Snedeker e con Jimmy Walker, avrebbe fallito la difesa, ma al tirar delle somme anche così ha dato ulteriore stabilità alla sua leadership. Poco incisivo il nordirlandese Rory McIlroy, 23° come Molinari, che era tra i favoriti con maggior credito alla vigilia, e prestazioni in grigio su un percorso ostico, che tuttavia ha concesso qualcosa nei primi due turni, di Phil MIckelson – in una gara che per lui sta diventando un incubo dopo sei secondi posti – e del nordirlandese Graeme McDowell, 28.i con 287 (+7), dello spagnolo Sergio Garcia e del sudafricano Ernie Els, 35.i con 288 (+8), dell’altro sudafricano Louis Oosthuizen e di Zach Johnson, 40.i con 289 (+9). Quest’ultimo ha avuto il suo attimo di gloria alla buca 9 (172 yards, par 3) dove ha realizzato una “hole in one” utilizzando un ferro 7, un “ace” che non è servito a molto per la sua classifica. Ancora più indietro Webb Simpson, 45° con 290 (+10), e l’inglese Paul Casey, 56° con 294 (+14). E’ andata, comunque, peggio ad altri campioni usciti al taglio: Bubba Watson, Jason Dufner, Hunter Mahan, l’inglese Luke Donald, l’argentino Angel Cabrera, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il sudafricano Charl Schwartzel, 68.i con 146 (+6), e l’inglese Lee Westwood, 101° con 148 (+8), il cui palmares sembra destinato a rimanere orfano di major. Si è concluso dopo 36 buche il primo major di Andre Pavan, 89° con 147 (75 72, +7). Gli sono rimaste, però, la soddisfazione di aver partecipato e un’esperienza che gli tornerà molto utile per il futuro. Kaymer si è mantenuto in par sulle prime 12 buche (due birdie e due bogey), lasciando qualche spiraglio alla concorrenza, poi ha chiuso il portone con due birdie di fila (13ª e 14ª) e il bogey alla 16ª è rimasto per le statistiche. “Certe vittorie – ha detto – hanno un sapore particolare, specie poi se si ottengono in un altro continente. Anche in questa occasione, come nel Players Championship, gli spettatori sono stati molto corretti nei miei confronti. Devo loro qualcosa perché mi hanno continuamente sostenuto. Oggi ho giocato insieme a Rickie Fowler, un giocatore molto aggressivo che può fare tanti birdie e non è stato facile, anche se avevo un buon vantaggio. Ho espresso un gioco molto solido nelle prime due giornate, che mi ha dato un buon margine da gestire. Il terzo giro è stato quello più difficile, ma ho tenuto bene e ho potuto affrontare in quarto con una certa serenità”. Compton, 34enne senza storia nel circuito, ma con una vicenda umana da brividi per due trapianti di cuore, è stato l’avversario di Kaymer che forse ha creduto di più in un possibile aggancio e si è avvicinato parecchio a metà strada del quarto turno (tre birdie e due bogey in dieci buche), poi però ha improvvisamente ceduto e con tre bogey per il 72 (+2) ha prenotato comunque un secondo posto che probabilmente gli cambierà il futuro. Fowler, dopo un doppio bogey alla buca 4, ha cercato di non danneggiare ulteriormente lo score: ci è riuscito pur un’altalena di tre birdie e altrettanti bogey per il suo 72, con il rammarico di essersi fatto riagganciare da Compton per un errore alla 17ª. I quattro giri di Francesco Molinari hanno avuto un denominatore comune nella partenza ad handicap: anche nell’ultimo si è gravato di due bogey quasi in avvio. Ha parzialmente recuperato con l’unico birdie alla buca 9, quindi la svolta in negativo sui tre green successivi. Alla 10ª ha mancato il birdie e alla 11ª ha preso tre putt che si sono portati dietro un altro bogey alla 12ª. Alla 16ª il quinto bogey di giornata per il 74 (+4). Le premesse, con il sesto posto dopo un giro, erano state buone, poi è rimasto per due turni stabile al 14° posto, ma alla fine non è riuscito a dar corpo all’obiettivo di portarsi tra i primi dieci. Come detto, ha comunque ottenuto il miglior risultato nei sei US Open disputati dopo la 27ª posizione nel 2009, la 29ª nel 2012 e tre tagli. Kaymer, trent’anni da compiere a dicembre, aveva dato un segnale tangibile della sua crescita con il successo nel Players Championship, a maggio, tornando alla ribalta dopo un periodo grigio seguito ai momenti felici in cui era stato anche al vertice del World Ranking. Nel suo palmares, insieme ai due major, figurano anche una vittoria nel WGC (HSBC Champions, 2011) e otto nell’European Tour. Per la sua entusiasmante corsa di testa ha ricevuto un assegno di 1.620.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari.   Terzo giro – Francesco Molinari è rimasto al 14° posto con 212 colpi (69 71 72, +2) dopo il terzo giro del 114° US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso numero 2 (par 70) del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel  North Carolina. Ha mantenuto il comando il tedesco Martin Kaymer con 202 (65 65 72, -8) e, pure se il suo ritmo si è notevolmente ridotto rispetto all’andatura record precedente, potrà iniziare il turno conclusivo con cinque colpi di margine su Rickie Fowler e su Erik Compton (207, -3). Questi ultimi sono stati protagonisti della giornata realizzando entrambi un 67 (-3), miglior score parziale e unico sotto par, rimontando dodici posizioni in un giro complicato in cui il campo ha creato problemi a tutti, tanto che solo altri cinque giocatori hanno terminato nel 70 del par. Tra costoro Dustin Johnson e lo svedese Henrik Stenson, quarti con 208 (-2) e ancora con qualche piccola speranza di agganciare il leader. Non ne hanno probabilmente più Brandt Snedeker, sesto con 209 (-1), Matt Kuchar, Brooks Koepka e Kevin Na, settimi con 210 (par). Ha perso qualcosa Adam Scott, da 14° a 16° con 213 (+3), e in teoria la sua leadership mondiale è a rischio. Infatti Stenson potrebbe salire sul trono con un successo qualora l’australiano non riuscisse a terminare tra i primi quattro, ma l’eventualità appare molto remota. Stesso punteggio di Scott anche per il nordirlandese Rory McIlroy e per l’australiano Jason Day, mentre per altri concorrenti che nutrivano ambizioni diverse resta solo la possibilità di acquisire una posizione di classifica meno penalizzante, Ci riferiamo a Keegan Bradley, Steve Stricher e all’inglese Ian Poulter, 23.i con 214 (+4), a Phil Mickelson, 30° con 215 (+5) e per il quale l’US Open rimane stregato, allo spagnolo Sergio Garcia, 35° con 216 (+6), a Zach Johnson e al nordirlandese Graeme McDowell, 42.i con 217 (+7), all’inglese Paul Casey, 51° con 219,+9), e al sudafricano Louis Oosthuizen, 61° con 222 (+12). Avvio complicato per Kaymer con tre bogey sulle prime sei buche, ma ha avuto il merito di annullarli parzialmente con un eagle alla buca 5. Ha perso altro terreno con bogey alla 13ª e alla 15ª, poi ha ridato consistenza al suo vantaggio con un birdie a chiudere per il 72 (+2). “Non ho giocato bene – ha detto – come nei primi due giri, comunque ho tenuto. Le bandiere erano veramente in posizioni difficili e forse l’unica abbordabile era quella sulla buca 18 e, per mia fortuna, sono riuscito ad approfittarne. Ho eseguito alcuni brutti colpi sulla prima metà del tracciato e li ho pagati ogni volta soltanto con il bogey e questo è stato un aspetto positivo. Sono comunque soddisfatto: un punteggio di otto colpi sotto par è assolutamente buono”. Quasi incredibile, con un percorso così ostico, il 67 di Fowler e di Compton. Il primo ha segnato cinque birdie e due bogey, il secondo ha seguito una strada più tortuosa, ma egualmente efficace, con un eagle, cinque birdie e quattro bogey. Anche per Molinari (72 colpi) la partenza non è stata delle migliori e, come nei giri precedenti, è andato subito sopra par perdendo tre colpi in sette buche con quattro bogey e a fronte di un solo birdie. Calma e pazienza sono state le armi migliori per recuperare un prezioso colpo nel rientro (due birdie e un bogey). E’ uscito al taglio, caduto a 145 (+5), Andrea Pavan, 89° con 147 (75 72, +7). Era al suo primo major e sicuramente ne ha tratto un’esperienza positiva e utile per il futuro. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari con prima  moneta di 1.620.000 dollari. Il torneo su SKY – La giornata finale dell’US Open sarà teletrasmessa in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky, sui canali Sky Sport 2 e 2 HD, con collegamento dalle ore 19 alle ore 1,30. Repliche: lunedì 16 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.   Secondo giro – Francesco Molinari, 14° con 140 colpi (69 71, par), ha perso otto posizioni, ma è rimasto in alta classifica nel 114° US Open, il secondo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso numero 2 del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel  North Carolina. E’ uscito invece al taglio Andrea Pavan, 89° con 147 (75 72, +7). E’ continuata la travolgente corsa a tempo di record del tedesco Martin Kaymer, che ha raddoppiato il 65 (-5) iniziale e con 130 (-10) ha portato a sei i colpi di vantaggio sul primo inseguitore, Brendon Todd (136, -4). Al terzo posto con 137 (-3) Kevin Na e Brandt Snedeker e al quarto con 138 (-2) Dustin Johnson, Keegan Bradley, Brooks Koepka, lo svedese Henrik Stenson e Brendon De Jonge dello Zimbabwe. In risalita il nordirlandese Rory McIlroy e l’australiano Adam Scott, numero uno mondiale. Il primo, grazie a un 68 (-2), è passato dalla 36ª alla 10ª piazza con 139 (-1), dove è affiancato da Matt Kuchar, Chris Kirk e da Jordan Spieth, e il secondo, dopo aver iniziato il torneo in 68ª, ha agganciato Molinari con un 67 (-3). Ha recuperato anche l’inglese Justin Rose, da 50° a 20° con 141 (+1), ma non hanno praticamente più corpo le sue ambizioni di bissare il titolo conquistato lo scorso anno. In discesa il nordirlandese Graeme McDowell, dal secondo a 27° con 142 (+2), e Phil Mickelson, da 16° a 33° con 143 (+3), per il quale il sogno di vincere finalmente un US Open si sta trasformando in un incubo. Sono rimasti in gara, ma con obiettivi limitati a risalire se possibile la classifica, lo spagnolo Sergio Garcia e i sudafricani Louis Oosthuizen, Ernie Els e Retief Goosen, 44.i con 144 (+4), e Zach Johnson, 60° con 145 (+5) ultimo punteggio utile per superare il taglio. Sono rimasti fuori, tra gli altri,  Bubba Watson, Jason Dufner, Hunter Mahan, l’inglese Luke Donald, l’argentino Angel Cabrera, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e il sudafricano Charl Schwartzel, 68.i con 146 (+6), e Lee Westwood, 101° con 148 (+8), il cui palmares sembra destinato a rimanere orfano di major. Kaymer, come detto, ha segnato per la seconda volta un 65 che è il punteggio record sul giro in un US Open al Pinehurst 2. Inoltre ha fissato a 130 lo score più basso dopo 36 buche in questo major, battendo di un colpo il 131 di McIlroy (2011), e ha eguagliato il punteggio più basso in assoluto ottenuto dopo due turni in qualsiasi major stabilito nell’Open Championship da Nick Faldo (1992) ed emulato da Brandt Snedeker (2012) “Il mio 65  – ha spiegato Kaymer, che ha siglato cinque birdie senza bogey – lo si deve a parecchi fattori. Ho preso un numero sufficiente di fairway e di green, non ho mai trovato la pallina in posizioni difficili nel rough, ho commesso pochi errori, ho imbucato qualche putt da lontano quando serviva. Non sono stato eccessivamente aggressivo e ho puntato alla bandiera solo quando c’erano le condizioni necessarie. In qualche occasione ho avuto l’aiuto della fortuna, che almeno per ora sembra essere dalla mia parte. Adesso occorre proseguire così, senza rilassarsi: ci sono alcune cose che debbo riguardare, ma sicuramente il gioco espresso oggi è stato veramente buono”. Molinari (via dalla 10ª), come nella prima giornata, si è trovato gravato di due bogey, questa volta dopo appena tre buche, e nuovamente da dovuto rimettersi pazientemente a ricucire lo score. E’ tornato in par infilando due birdie consecutivi alle buche 3 e 4 (la 12ª e la 13ª giocate), poi ha ceduto un colpo al campo con il terzo bogey (71, +1). Pavan ha provato generosamente a ribaltare una situazione obiettivamente molto difficile dopo un primo giro e ha iniziato dalla buca 10 con un birdie, ma tre bogey prima del giro di boa hanno in pratica deciso del suo destino. Ha avuto qualche speranza di rimettersi un corsa ancora con un birdie, però subito dopo un altro bogey ha chiuso il discorso e fissato il 72 (+2). Resta comunque per lui la soddisfazione di aver affrontato il primo major e di aver acquisito un’esperienza che gli tornerà molto utile per il futuro. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari con prima  moneta di 1.620.000 dollari. Il torneo su SKY – L’US Open viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky, sui canali Sky Sport 2 e 2 HD, con i seguenti orari: sabato 14 giugno e domenica 15, dalle ore 19 alle ore 1,30. Repliche: seconda giornata, sabato 14 giugno, dalle ore 7,30 e dalle ore 14,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 9,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 15 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 14,15 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 16 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.   Primo giro – Con un ottima prestazione, sottolineata da un parziale di 69 (-1) colpi. Francesco Molinari è al sesto posto nel 114° US Open, il secondo major stagionale iniziato sul percorso numero 2 del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel  North Carolina. La scena se l’è presa in tedesco Martin Kaymer che, con un gran 65 (-5), si è assicurato la leadership con tre colpi di vantaggio su Kevin Na, Fran Quinn, sul nordirlandese Graeme McDowell e su Brendon de Jonge dello Zimbabwe (68, -2). Al 106° posto con 75 (+5) Andrea Pavan, l’altro azzurro in campo. Show di Kaymer a parte, la classifica è piuttosto corta come testimoniano i 48 giocatori alle sue spalle racchiusi nell’arco di tre colpi. Molinari ha l’ottima compagnia di Matt Kuchar, Dustin Johnson, Keegan Bradley, Jordan Spieth, Brendon Todd, Brandt Snedeker, Harris English, dello svedese Henrik Stenson e del giapponese Hideti Matsuyama. Ha tenuto Phil Mickelson, che questo torneo non l’ha mai vinto, ma forse è meglio dire che lo ha perso più volte quando era a un passo dal traguardo: è al 16° posto con 70 (par) insieme a Steve Stricker, agli inglesi Paul Casey a Ian Poulter e al sudafricano Charl Schwartzel. Non proprio a suo agio il nordirlandese Rory McIlroy, 36° con 71 (+1) alla pari con Zach Johnson, Webb Simpson e con il sudafricano Louis Oosthuizen. Non hanno effettuato la partenza che probabilmente si attendevano l’inglese Justin Rose, campione uscente, 50° con 72 (+2), lo spagnolo Sergio Garcia e l’australiano Adam Scott, numero uno nel World Ranking, 68.i con 73 (+3). Scott rischia il trono mondiale in caso di successo di Stenson o di Bubba Watson, ma quest’ultimo è praticamente fuori gioco, perché con un deludentissimo 76 (+6) è addirittura 122°. In caso di exploit di Stenson, l’australiano respingerebbe l’attacco terminando tra i primi quattro. Classifica amara, oltre che per Watson, anche per l’argentino Angel Cabrera e per il sudafricano Ernie Els, 88.i con 74 (+4), e per Lee Westwood, che ha lo stesso score di Pavan e che ancora una volta lascerà il suo palmares privo di major.  “Ho effettuato tanti ottimi colpi – ha detto Kaymer –  e ho commesso pochi errori. Cogliendo quasi tutti i green ho ridotto al minimo il rischio di bogey. Nel finale ho avuto ottime risposte dal putter determinanti per il punteggio. Alla vigilia, dopo che avevo provato il campo, pensavo a uno score sopra par, poi debbono aver fatto qualcosa, perché l’ho trovato completamente diverso da come me lo attendevo. Mi sono concentrato solo sulle cose principali, sui colpi, sulla strategia, senza preoccuparmi di eventuali sbavature. Insomma una filosofia molto semplice Certo è bello essere al comando e con quel vantaggio, ma il difficile viene ora”. Dopo nove buche in cui ha mantenuto una condotta piuttosto guardina con due birdie e un bogey, il tedesco ha cambiato passo nel rientro con quattro birdie di cui tre sulle ultime cinque buche in cui ha messo a segno putt da media distanza e piuttosto difficili. Francesco Molinari si è trovato gravato di due bogey dopo sei buche, ma ha avuto il merito di non disunirsi e di credere nel suo gioco e nella sua condizione, ricorrendo anche alla solita determinazione. E’ tomato in par con due birdie di fila (9ª e 10ª), è nuovamente andato sopra con un bogey alla 11ª, poi si è disteso nel finale e con altri due birdie in sequenza (14ª e 15ª) è entrato tra i top ten. Il debutto in un major non è mai semplice e Pavan ha dovuto necessariamente pagare dazio all’inesperienza in questo genere di gare. Ha tenuto per metà tracciato con parziale di 36 (+1, con un birdie e due bogey), è riuscito ad assorbire un doppio bogey con due birdie tra la 10ª e la 12ª, ma dalla 14ª le cose sono precipitate con un doppio bogey e due bogey. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari con prima  moneta di 1.620.000 dollari. Il torneo su SKY – L’US Open viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky, sui canali Sky Sport 2 e 2 HD, con i seguenti orari: venerdì 13 giugno, dalle ore 19 alle ore 1; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 19 alle ore 1,30. Repliche: seconda giornata, sabato 14 giugno, dalle ore 7,30 e dalle ore 14,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 9,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 15 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 14,15 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 16 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.   Prologo – Francesco Molinari e Andrea Pavan (nella foto) saranno i due rappresentanti azzurri al 114° U.S. Open (12-15 giugno), il secondo major stagionale  che si disputa sul percorso numero 2 del Pinehurst Resort, al Village of Pinehurst nel  North Carolina. E’ il torneo più amato dagli statunitensi, che lo sentono più di ogni altro loro in quanto, entro certi limiti di handicap, è aperto a tutti attraverso una quantità industriale di prequalifiche. Quest’anno è stato stabilito un nuovo record di iscrizioni ed è stato sfondato il muro dei 10.000 con 10.127 golfisti che hanno cercato un posto nel field contro i 9.860 dello scorso anno, quanto si giocò al Merion GC di Ardmore in Pennsylvania. Naturalmente i posti al sole disponibili se li accaparrano sempre i più forti, salvo rarissime eccezioni, ma a ognuno, però, è concesso di sognare e questo è il lato più affascinate e caratteristico del major. Due giocatori, più degli altri, si fanno preferire nel solito gioco delle previsioni alla vigilia: l’australiano Adam Scott e il nordirlandese Rory McIlroy. La fiducia sul primo non deriva dal fatto che sia l’attuale numero uno al mondo, quanto dalla prova di forza data nel Crowne Plaza Invitational, dove visto a rischio il suo fresco trono, è andato a vincere dopo una rimonta da metà classifica. Insieme al titolo ha ottenuto in stagione anche quattro top ten, però la sua bella musica è stata anche inframezzata da qualche stecca come al Masters (14°) e al Players Championship (38°). E non va neanche dimenticato che in molte occasioni, durante sua brillante carriera, ha avuto cedimenti improvvisi sotto pressione che hanno reso il suo palmares meno ricco di quanto non potesse essere. Rory McIlroy, rivitalizzato non solo dal successo nel BMW PGA Championship, ma anche dalla serie di risultati positivi che hanno accompagnato quel titolo, ha un alleato in più nella lunghezza del campo. Ha conquistato l’US Open nel 2011 al Congressional CC di Bethesda, nel Maryland, che con i suoi 7.574 metri è il tracciato più lungo su cui si è svolto questo major e ora si cimenterà sul Pinehurst 2 (par 70, metri 7.562) di poco più corto e terzo nella graduatoria delle misure. Difende il titolo l’inglese Justin Rose, piuttosto tonico in America in cui ha infilato tre piazzamenti di fila tra i primi dieci ai quali, però, ha aggiunto un 25° posto nel BMW PGA e il taglio nel Memorial Tournament che non devono averlo messo proprio a suo agio alla vigilia di un impegno così importante. Saranno ben motivati lo svedese Henrik Stenson, Bubba Watson (Masters champion) e Matt Kuchar, che seguono Scott nel World Ranking e che hanno possibilità di superarlo o di avvicinarlo notevolmente, con i primi due che, al momento, sembrano più attrezzati come condizione. Nella lista dei pretendenti al titolo vanno inseriti tanti altri giocatori con occhio di riguardo per Phil Mickelson, non tanto per la sua forma attuale quanto per la sua classe che può permettergli di tutto. Tra gli altri statunitensi ricordiamo Dustin Johnson, Zach Johnson, Webb Simpson (campione nel 2012), Keegan Bradley, Jason Dufner e Jordan Spieth, quest’ultimo visto da molti nelle prime posizioni, quindi da seguire lo spagnolo Sergio Garcia, l’inglese Luke Donald, il nordirlandese Graeme McDowell (vincitore nel 2010) e il tedesco Martin Kaymer,  a segno nel Players Championship, Meno probabile che il trofeo possa essere alzato dagli inglesi Paul Casey, Ian Poulter e Lee Westwood, forse destinato a una carriera senza major, dallo spagnolo Miguel Angel Jimenez, dai sudafricani Ernie Els, Louis Oosthuizen, Charl Schwartzel e Retief Goosen e dall’argentino Angel Cabrera. Assente, come noto, Tiger Woods ancora convalescente dopo l’intervento chirurgico alla schiena. Nutrito il numero dei giocatori dell’European Tour, ben 42, dei quali dieci saranno debuttanti nel torneo. Tra costoro Andrea Pavan, che si è conquistato il posto nella qualifica sul tracciato del Walton Heath GC in Inghilterra. Sarà al suo primo major in assoluto, quindi non potrà evitare un po’ di emozione, ma sicuramente trarrà un’esperienza dai riflessi molto positivi sulla sua carriera. Francesco Molinari, invece, è al 22° major e al sesto US Open. Non è stato molto fortunato nei cinque precedenti, conclusi con un 27° posto (2009), un 29° (2012) e tre tagli. Si presenta in crescendo di rendimento e con buone prove nel Volvo China Open (4°), nel Players Championship (6°) e BMW PGA Championship (7°), ma anche con un  taglio nell’ultima uscita al Nordea Masters. Il Pinehurst 2, che nella prossima settimana (19-22 giugno) ospiterà anche l’US Women Open, ha subito un accurato restyling iniziato nel 2010. E’ stato rifatto l’impianto di irrigazione, si è lavorato molto sulla vegetazione di circa 35 ettari di terreno, sono state aggiunte aree naturali e individuate almeno 75 specie diverse di piante per poi fare un’ulteriore selezione. Il rough ha lasciato qualche spazio alla sabbia, sono stati ampliati i fairway e sono stati aggiunti 13 nuovi tee. Prima di eseguire i lavori sono state studiate a lungo fotografie aeree scattate nel 1943 da aerei militari di una vicina base che, a un attento studio, hanno permesso attraverso le linee di irrigazione di indentificare il layout originale del percorso, completato dallo scozzese Donald Ross nel 1907, e quindi di non discostarsi da esso nelle modifche. Il tracciato viene ritenuto un monumento al genio di Ross che ebbe a dire del suo capolavoro: “E’ il più onesto test di campionato che abbia mai disegnato”. Nel primo giro Pavan partirà alle ore 6,56 locali insieme a Brian Stuard e al tedesco Marcel Siem e Molinari alle ore 13,58 con Hunter Mahan e con il gallese Jamie Donaldson. Il montepremi è di 9.000.000 di dollari. Il torneo su SKY – L’US Open verrà teletrasmesso in diretta e in esclusiva dalla TV satellitare Sky, sui canali Sky Sport 2 e 2 HD, con i seguenti orari: giovedì 12 giugno e venerdì 13, dalle ore 19 alle ore 1; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 19 alle ore 1,30. Repliche: prima giornata, venerdì 13 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e ore 10 (Sky Sport 3 e 3 HD); seconda giornata, sabato 14 giugno, dalle ore 7,30 e dalle ore 14,30 (Sky Sport 2 e 2 HD) e dalle ore 9,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 15 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 14,15 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 16 giugno, dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 21 (Sky Sport 3 e 3 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa.   I risultati

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