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Stefano Palmieri, il Golf oltre ogni ostacolo

  13 Maggio 2023 News
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L’atleta azzurro, primo classificato al The G4D Open (cat V1), racconta l’esperienza di una settimana speciale all’insegna dell’inclusività. Un messaggio che la Federazione Italiana Golf veicola con una particolare attenzione verso gli atleti paralimpici nel quadro del Progetto Ryder Cup 2023.

L’attesa del figlio tredicenne al ridosso della porta d’ingresso con la bandiera dell’Italia. Gli abbracci, gli applausi e lo stupore. E’ la storia di Stefano Palmieri, il migliore tra i non vedenti (Cat V1) e della sua brillante prova al G4D Open a Woburn in Inghilterra, per il quarto dei nove eventi stagionali promossi dal DP World Tour. Accompagnato in campo da Stefano Bertola, allenatore federale della sezione paralimpica FIG, Palmieri è la rappresentazione massima che testimonia come il Golf sia uno sport di inclusione e accessibile a tutti. Un messaggio che la Federazione Italiana Golf veicola con una particolare attenzione verso gli atleti paralimpici nel quadro del Progetto Ryder Cup 2023.

‘’E’ stata un’emozione fortissima. Mi sono sentito un professionista su un campo meraviglioso dove ogni colpo era fondamentale. Sono stati 3 giorni di gara Medal impegnativi. Al termine ero stremato, ma non ho mai pensato di arrendermi’’.

Stefano, dopo l’incidente in auto avvenuto nel 2002, ha deciso di iniziare a giocare a golf nel 2013, uno sport che non conosceva e che non aveva mai praticato prima di allora. Dalla prima volta che ha toccato un ferro è stato amore a prima vista. ‘’Era una gara importante – questa in Inghilterra -, dove non ci si può arrivare senza una preparazione fisica e mentale da vero atleta. Mi alleno quasi quotidianamente da golfista. Quando non sono in campo svolgo sessioni di preparazione fisica e nuoto’’.

Il giocatore toscano, primo classificato all’Italian Blind Open nel 2015 e vincitore del British Open Blind (Cat B1) nel 2017, è stato tra i giocatori più seguiti del torneo che si è svolto dal 10 al 12 maggio sul percorso del Woburn GC (par 72), a Woburn in Inghilterra: ‘’Ogni colpo che effettuavo c’erano tantissime persone che mi applaudivano e mi abbracciavano. Per quattro giorni sono stato il fulcro dell’evento, ma non per il gioco. Per il messaggio, per l’inclusione. Per il binomio che ho creato insieme a Stefano Bertola. E ad emozionarmi ancora di più era il fatto che ho fatto tutto questo avendo lo scudetto tricolore della federazione al cuore. Uno scudetto che onorerò con professionalità per tutta la mia vita’’.

Essere portatore di un messaggio che sia da traino per tante persone, questo l’intento del 51enne toscano: ‘’La cosa più bella che mi pongo come obiettivo è quella di vedere un giorno un’altra persona non vedente o un bambino in campo pratica a provare questo sport. Spero che domani si svegli qualche bimbo e mi chieda di andare con lui in campo pratica. Vado nelle scuole appositamente per raccontare la mia storia e continuerò a farlo’’.

Poi la giuste dose di agonismo e competizione, che ogni sport, in ogni categoria, richiede:
‘’Piace anche tanto a me vincere. Mi alleno da atleta della Federazione per questo. La competizione è fondamentale. Arrivare a casa e trovare mio figlio di 13 anni aspettarmi con la bandiera italiana – ha concluso Stefano – mi fa capire quanto sia bello praticare questo sport’’.

Nella foto: Stefano Palmieri con Stefano Bertola

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