La selezione degli Stati Uniti, in vantaggio su quella dell’Europa per 10-6, ha messo una seria ipoteca sulla vittoria nella 39ª edizione della Ryder Cup che si sta disputando sul percorso del Medinah CC, a Medinah nell’Illinois. Infatti alla squadra guidata da Davis Love III basterà conquistare quattro punti e mezzo dei dodici a disposizione nei singoli che concluderanno la manifestazione per riprendersi il trofeo che avevano ceduto nel 2010 ai continentali in Galles (14,5-13,5). Qualora ne ottenessero solo quattro la sfida finirebbe il parità e la Ryder Cup rimarrebbe ai continentali in quanto detentori. Nel turno finale Francesco Molinari incontrerà, come era accaduto a Newport, nuovamente Tiger Woods. Scenderanno in campo per ultimi per un match che potrebbe essere determinante oppure non avere più peso. Dipenderà da quanto accadrà negli altri singoli: Luke Donald (Eu)-Bubba Watson; Ian Poulter (Eu)-Webb Simpson; Rory McIlroy (Eu)-Keegan Bradley; Justin Rose (EU)-Phil Mickelson; Paul Lawrie (Eu)-Brandt Snedeker; Nicolas Colsaerts (Eu)-Dustin Johnson; Graeme McDowell (Eu)-Zach Johnson; Sergio Garcia (Eu)-Jim Furyk; Peter Hanson (Eu)-Jason Dufner; Lee Westwood (Eu)-Matt Kuchar; Martin Kaymer (Eu)-Steve Stricker. Entrambi i capitani hanno scelto la stessa attica, ossia affidare agli uomini migliori o più in forma i primi incontri. La seconda giornata è stata piuttosto difficile per la compagine guidata dallo spagnolo José Maria Olazabal che comunque è riuscita a contenere il distacco proprio nel finale, quando il punteggio stava assumendo proporzioni vistose. Infatti dopo il 3-1 in favore degli statunitensi nel foursomes, gli europei sono riusciti a pareggiare nei fourballs (2-2) con i successi di Sergio Garcia/Luke Donald (1 up su Tiger Woods/Steve Stricker) e con le prodezze di Ian Poulter (nella foto) che inanellando cinque birdie consecutivi nelle buche finali ha ribaltato il risultato contro Jason Dufner/Zach Johnson (1 up). L’inglese era in coppia con Rory McIlroy, che ha indovinato poche cose. In linea generale gli americani sono apparsi molto più determinati e sicuri e soprattutto hanno esercitato una netta superiorità nel putting, che ha permesso loro di risolvere molte situazioni delicate imbucando con regolarità impressionante da media e lunga distanza. Inoltre il pubblico ha fatto la sua parte con un tifo infernale e in alcuni momenti anche in maniera scorretta, tanto da far perdere la pazienza a un tipo piuttosto calmo come Francesco Molinari. L’azzurro, dopo essere stato tenuto a riposo nei fourballs del primo turno, è rimasto fermo anche nel foursome ed è rientrato in campo nel pomeriggio per il fourball in coppia con Justin Rose. Avversari Bubba Watson e Webb Simpson che non hanno concesso neanche una buca e vincendone a loro volta cinque con altrettanti birdie hanno chiuso in match sul green della 14 (5/4). Avvincente l’incontro tra Dustin Johnson/Matt Kuchar e Nicolas Colsaerts/Paul Lawrie. E’ stato Kuchar a menare la danza nelle prime dieci buche. Ha realizzato il doppio vantaggio in apertura e, dopo il recupero degli avversari, ha riportato il punteggio sull’1 up alla 10ª. Con molta pazienza i due continentali hanno atteso il momento buono per pareggiare, che è arrivato alla 16ª con un par di Lawrie, ma alla 17ª Johnson ha messo a segno un putt da circa sette metri per l’1 up definitivo. Garcia e Donald hanno nettamente sorpreso Woods e Stricker nella prima parte di gara tanto da passare alla nova buca con un rotondo 4 up. Da quel momento Tiger ha tirato fuori tutta la sua classe per cercare di evitare la terza sconfitta (su tre incontri) e giocando ad altissimo livello ha rimesso in piedi il match vincendo tre buche, con altrettanti birdie, e contrando con un quarto un possibile nuovo allungo europeo. Alla 17ª ha piazzato la palla in bandiera per il quinto birdie, ma Donald lo ha ripagato con eguale moneta. Sull’ultima buca Stricker ha avuto a disposizione il putt per pareggiare il conto da meno di due metri, ma l’ha fallito lasciando all’Europa un punto d’oro. Dufner e Johnson erano avanti per 2 up alla 12ª buca, poi McIlroy ha fatto una delle poche cose buone segnando un birdie alla 13ª e dimezzando il divario. A quel punto è entrato in scena Poulter con i cinque birdie di cui si è detto: il secondo e il terzo sono serviti a ribaltare la situazione e gli altri a pareggiare quelli degli avversari che hanno tentato l’impossibile almeno per impattare. La situazione, come detto, non è facile per gli europei, ma il finale di giornata potrebbe aver almeno ridato un po’ di fiducia al clan visto che Poulter ha cambiato un irrecuperabile 11-5 in un recuperabile 10-6. C’è in materia un precedente del 1999 quando gli americani di Ben Crenshaw in Massachusetts, sotto proprio per 6-10, operarono la rimonta lasciando agli europei guidati da Mark James solamente 3,5 punti nei singoli. “Domani – ha detto Francesco Molinari – dobbiamo dare il massimo e andare avanti. Avremo anche bisogno di un pizzico di fortuna, che fino ad ora ci è mancata. Dobbiamo continuare a crederci, perché non è ancora finita”. Nei foursomes del mattino Phil Mickelson e Keegan Bradley hanno continuato il loro show, dopo le due vittorie d’apertura, strapazzando letteralmente Luke Donald e Lee Westwood (7/6). I due statunitensi sono andati subito sul 2 up, poi hanno vinto altre cinque buche a cominciare dalla sesta, chiudendo il conto appena alla 12ª. Jason Dufner e Zach Johnson, riproposti nuovamente insieme nel foursome, non hanno deluso le attese di Davis Love III e si sono imposti per 2/1 su Sergio Garcia e Nicolas Colsaerts. Gli statunitensi hanno rapidamente guadagnato due buche, poi tra la sesta e la 11ª gli europei hanno pareggiato. Non hanno avuto il tempo di gioire perché nelle due buche successive sono tornati 2 down. Garcia alla 16 ha imbucato l’approccio, ma alla 17 il par degli americani è valso il punto pieno. Jim Furyk e Brandt Snedeker si sono presi la rivincita (1 up) su Rory McIlroy e Graeme McDowell, dai quali erano stati battuti nella prima giornata con lo stesso punteggio. Americani avanti di 2 up dopo cinque buche, distanze accorciate dai continentali all’8ª, ancora 2 up alla 11ª, nuovamente 1 up alla 16ª, ma sull’ultima buca i due nordirlandesi, pur partendo da situazione favorevole, non sono riusciti a pareggiare. Il punto europeo lo hanno guadagnato di forza Justin Rose e Ian Poulter superando per 1 up Bubba Watson e Webb Simpson. Questi ultimi, in vantaggio (1 up) dopo otto buche, hanno subito la reazione dei due inglesi che hanno vinto tre buche su quattro dalla 9 alla 12 (2 up), poi hanno sprecato un po’, hanno concesso una buca agli avversari, ma alla fine sono riusciti a mantenere l’esiguo ma prezioso vantaggio. Il torneo su Sky – La giornata finale della Ryder Cup verrà teletrasmessa in diretta e in esclusiva dalla piattaforma satellitare Sky, sui canali Sky Sport 2 e Sky Sport 2 HD con i seguenti orari: Studio Ryder Cup dalle ore 17,15 alle ore 17,50 e collegamento con il campo dalle ore 17,50 alle ore 24. Studio Ryder Cup dalle ore 24 alle ore 0,30; cerimonia di chiusura dalle ore 0,30 alle ore 1,15. Commento di Alessandra Caramico, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e Nicola Pomponi. Studio Ryder Cup con Francesca Piantanida e Silvio Grappasonni I risultati