La rappresentativa dell’Asia ha vinto la sesta edizione del Royal Trophy, prevalendo su quella europea dopo spareggio. Sul percorso dell’Empire Hotel & CC (foto), nel Sultanato del Brunei, la sfida tra le selezioni dei due continenti, che ricalca a grandi linee la Ryder Cup ma in dimensioni più contenute con otto giocatori per parte, si è conclusa in parità per 8-8, ma gli orientali si sono aggiudicati per la seconda volta il trofeo imponendosi, come detto, nel playoff. E’ stato il coreano K.T. Kim a dare il successo alla formazione guidata per la quinta volta consecutiva dal giapponese Naomichi “Joe” Ozaki, con vice capitano il cinese Wen-chong Liang: Kim ha messo a segno un birdie alla prima buca di spareggio, mentre il belga Nicolas Colsaerts, al quale erano demandate le fortune europee, ha mancato il putt per prolungare il match. Il team continentale, affidato allo spagnolo José Maria Olazabal e del quale hanno fatto parte Edoardo e Francesco Molinari, aveva iniziato bene con un 3,5-0,5 nei quattro foursome, poi è iniziata la rimonta degli orientali. Con un parziale di 3-1 nei quattro fourball hanno ridotto lo svantaggio (3,5-4,5) e lo hanno annullato negli otto singoli in cui hanno esercitato una leggera, ma decisiva prevalenza (4,5-3,5) I Molinari hanno giocato insieme nei doppi: hanno vinto il foursome per 2/1 contro il giapponese Yoshinori Fujimoto e il cinese Wu Ashun e nel fourball hanno ceduto allo stesso Fujimoto che ha fatto tandem con il connazionale Ryo Ishikawa (3/1). Nei singoli Edoardo Molinari ha pareggiato con Wu Ashun e Francesco Molinari ha lasciato strada (2/1) al coreano Y.E. Yang, vincitore di un major (PGA Championship nel 2009 battendo Tiger Woods). Gli altri due punti pieni coreani li hanno portati Fujimoto (1 up sul tedesco Marcel Siem) e l’indiano Jeev Milkha Singh (1 up sullo spagnolo Miguel Angel Jimenez). Gli europei hanno colto due punti con Colsaerts (1 up sul coreano Sang-moon Bae) e con lo svedese Henrik Stenson (1 up su Ryo Ishikawa), mentre hanno pareggiato K.T. Kim e l’iberico Gonzalo Fernandez Castaño. Non si è disputato il match tra il thailandese Kiradech Aphibarnrat e Olazabal, per un infortunio subito da quest’ultimo, ed è stato deciso di dichiararlo pari. Ashun è andato subito in vantaggio su Edoardo Molinari con un birdie alla prima buca e poi è rimasto sempre avanti fino alla 15ª dove è passato 2 up. A quel punto con una bella reazione il torinese ha impattato il match prima con un birdie e subito dopo approfittando di un bogey del cinese. Francesco Molinari ha mantenuto la parità con Yang per cinque buche, poi il coreano ha infilato tre birdie consecutivi, contro uno del torinese, per un 2 up praticamente determinante. Bae ha fatto soffrire Colsaerts per undici buche in cui è stato quasi sempre avanti, ma lo spagnolo ha impattato con un birdie e alla 15ª ha fatto suo l’incontro con un eagle. Inseguimento continuo per 17 buche di Fernandez Castaño, che ha messo a segno contro Kim il birdie del pari sull’ultimo green. Fujimoto, sotto di 3 down (11ª) contro Siem, ha rimontato con pazienza e ha approfittato di un errore del tedesco alla 17ª per imporsi. Grande equilibrio tra Singh e Jimenez e birdie decisivo dell’indiano alla 17ª. Infine Stenson ha sorpreso Ishikawa con un 3 up in tre buche e nel resto del match si è limitato a contenere il tentativo di recupero del nipponico. Malgrado la sconfitta il bilancio rimane favorevole all’Europa (4-2), che si è imposta nel 2006 (9-7), nel 2007 (12,5-3,5), nel 2010 (8,5-7,5) e nel 2011 (9-7). L’Asia, invece, aveva prevalso nel 2009 (10-6) e anche in quella occasione il capitano continentale era Olazabal. Nel 2011 ha contribuito al successo europeo anche Matteo Manassero. Seconda giornata – La rappresentativa dell’Europa è rimasta in vantaggio per 4,5 a 3,5 nei confronti di quella asiatica dopo lo seconda giornata del Royal Trophy, sfida tra le selezioni dei due continenti che ricalca a grandi linee la Ryder Cup, ma in dimensioni più contenute. Infatti sul percorso dell’Empire Hotel & CC, nel Sultanato del Brunei, si stanno affrontando squadre composte da otto giocatori con formula che prevede quattro incontri foursome, altrettanti fourball e otto singoli nell’ultimo dei tre turni. Gli orientali, che hanno quale capitano il giapponese Naomichi “Joe” Ozaki, alla guida per la quinta volta consecutiva, e per vice capitano il cinese Wen-chong Liang, hanno ridotto le distanze di due punti nei fourball con un parziale di 3-1 nei confronti della formazione affidata allo spagnolo José Maria Olazabal, che nell’occasione è anche giocatore. Nessun team asiatico è stato battuto e il duo formato dai giapponesi Yoshinori Fujimoto e Ryo Ishikawa ha sconfitto per 3/1 Francesco ed Edoardo Molinari, che invece nel foursome avevano prevalso per 2/1 sullo stesso Fujimoto e sul cinese Wu Ashun. L’altro punto pieno orientale è arrivato dai coreani Y.E. Yang e K.T. Kim (2/1 sullo svedese Henrik Stenson e sull’iberico Gonzalo Fernandez Castaño), mentre sono finiti in parità i match tra Sang-moon Bae (Cor)/Wu Ashun e Nicolas Colsaerts (Bel)/Marcel Siem (Ger) e tra Kiradech Aphibarnrat (Tha)/Jeev Milkha Singh (Ind) e Olazabal/Miguel Angel Jimenez (Spa). I Molinari si sono portati in vantaggio con un birdie di Francesco alla 4ª buca, poi hanno concesso il pari con un bogey di Edoardo (6ª). Sono tornati nuovamente avanti per 2 up (birdie per entrambi alla 8ª e di Edoardo alla 9ª), ma a quel punto è arrivata la reazione avversaria. Ristabilito l’equilibrio alla 12ª, i giapponesi si sono scatenati e hanno conquistato il punto con un finale travolgente nel quale Fujimoto ha infilato tre birdie e Ishikawa un eagle e due birdie. Non c’è stata storia tra Yang/Kim e Stenson/Fernandez Castaño: i coreani sono andati 4 up dopo cinque buche con un eagle e quattro birdie di Yang, uno dei quali vanificato dai due europei, e poi hanno fatto azione di contenimento senza affanni. Colsaerts/Siem sono stati sempre all’inseguimento di Bae/Ashun con il tedesco che ha tenuto in piedi il match con i sui sette birdie, di cui cinque consecutivi, ma alla 18ª è stato Colsaerts a firmare il pari. Olazabal/Jimenez hanno inseguito per cinque buche Singh/Aphibarnrat, poi hanno conquistato l’esiguo vantaggio di 1 up annullato alla 16ª da Singh. Un regalo di Olazabal alla 17ª è stato restituito alla 18ª da Aphibarnrat ed è stato pareggio. Prima giornata – L’Europa è in vantaggio sull’Asia per 3,5 a 0,5 dopo la prima giornata del Royal Trophy, sfida tra le rappresentative dei due continenti che ricalca a grandi linee la Ryder Cup, ma in dimensioni più contenute. Infatti sul percorso dell’Empire Hotel & CC, nel Sultanato del Brunei, si stanno affrontando squadre composte da otto giocatori con formula che prevede quattro incontri foursome, altrettanti fourball e otto singoli. Fanno parte del team continentale, diretto dallo spagnolo Josè Maria Olazabal, già capitano della vittoriosa compagine di Ryder Cup nell’ultimo confronto con gli statunitensi, i fratelli Edoardo e Francesco Molinari che hanno giocato in coppia imponendosi per 2/1 sul giapponese Yoshinori Fujimoto e sul cinese Wu Ashun. Negli altri match di foursome successi di Marcel Siem (Ger)/Nicolas Colsaerts (Bel) per 1 up su Kiradech Aphibarnrat (Tha)/Jeev Milkha Singh (Ind) e di Henrik Stenson (Sve)/Gonzalo Fernandez Castaño (Spa) per 5/4 sui Ryo Ishikawa (Gia)/Sang-moon Bae (Cor) e pari dei due iberici Olazabal, che ha anche funzioni di giocatore, e Miguel Angel Jimenez con i coreani Y.E. Yang e K.T. Kim. I Molinari sono andati sotto per un bogey alla prima buca, hanno recuperato con un birdie alla terza e hanno ancora concesso l’1 up agli avversari con un altro bogey alla 7ª. Dalla nona hanno decisamente cambiato marcia e con cinque birdie di fila hanno dato un altro volto all’incontro. I coreani hanno parzialmente contenuto la loro escalation con due birdie e sul 2 down hanno provato a rimontare con un terzo birdie alla 13ª, ma i torinesi hanno prontamente replicato con la stessa moneta alla 14ª e poi hanno difeso il vantaggio senza affanni. Siem e Colsaerte con un birdie e due bogey hanno avuto ragione di Aphibarnrat/Singh che di birdie ne hanno segnati due, ma con quattro bogey in una gara con parecchi errori da ambo le parti. Stenson/Fernadez Castaño e Ishikawa/Bae hanno iniziato in maniera folgorante con quattro birdie di fila a iniziare dalla seconda buca, poi la coppia europea ha mantenuto lo stesso ritmo e con altri cinque birdie nelle successive nove buche non ha lasciato scampo ai rivali. La formazione asiatica, che ha per capitano il giapponese Naomichi “Joe” Ozaki, alla guida per la quinta volta consecutiva, e per vice capitano il cinese Wen-chong Liang, ha ottenuto l’unico mezzo punto con Yang/Kim, i quali con un birdie sull’ultima buca hanno agguantato in extremis Olazabal/Jimenez rimasti quasi sempre avanti. I risultati
Prologo – Edoardo Molinari e Francesco Molinari fanno parte del team europeo che incontra quello asiatico nella sesta edizione del Royal Trophy (14-16 dicembre), sfida che ricalca i temi della Ryder Cup. Si gioca sul percorso dell’Empire Hotel & CC, nel Sultanato del Brunei, e saranno di fronte squadre composte da otto giocatori che si affronteranno in quattro incontri con formula foursome, in altrettanti con formula fourball e in otto singoli. La formazione continentale è affidata allo spagnolo José Maria Olazabal, già capitano della vittoriosa compagine di Ryder Cup nell’ultimo confronto con gli statunitensi, che nella circostanza avrà anche funzioni di giocatore affiancato dai connazionali Gonzalo Fernandez Castaño e Miguel Angel Jimenez, dal belga Nicolas Colsaerts, dal tedesco Marcel Siem, dallo svedese Henrik Stenson, oltre che dai fratelli torinesi. La squadra asiatica, che ha per capitano il giapponese Naomichi “Joe” Ozaki, alla guida per la quinta volta consecutiva, e per vice capitano il cinese Wen-chong Liang, è composta dal thailandese Kiradech Aphibarnra, dai coreani Sang-moon Bae, K.T. Kim e Y.E. Yang, dai nipponici Yoshinori Fujimoto e Ryo Ishikawa, dall’indiano Jeev Milkha Sing e dal cinese Wu Ashun. Il bilancio delle prime cinque edizioni è nettamente favorevole all’Europa (4-1), che si è imposta nel 2006 (9-7), nel 2007 (12,5-3,5), nel 2010 (8,5-7,5) e nel 2011 (9-7), perdendo solo nel 2009 (10-6) nell’altra occasione in cui è stato capitano Olazabal. Nel 2011 ha contribuito al successo europeo anche Matteo Manassero.