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Ladies Italian Open presented by Ruco Line: le interviste

  27 Giugno 2014 News
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INTERVISTE DEL 29 GIUGNO 2014

FRANCO CHIMENTI Presidente CONI Servizi e della Federazione Italiana Golf   “Ringrazio il Ladies European Tour, il Golf Club Perugia con tutto il suo staff e gli sponsor per aver reso possibile questo Open, così fortemente voluto dal Consiglio Federale. E’ stato un grande successo di pubblico, a dimostrazione di quanto questo sport stia crescendo. Le nostre proettes hanno una dimensione internazionale al pari dei nostri pro e voglio congratularmi con loro per la disponibilità mostrata in questa occasione. La grande competitività dei giocatori e delle giocatrici azzurre è un segnale importante in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro.  Dietro le nostre proettes ci sono poi delle amateur di assoluta prospettiva, come Virginia Elena Carta, che in questo torneo ha messo in mostra il suo potenziale e si prepara a vivere da protagonista i Giochi Olimpici giovanili il prossimo agosto a Nanchino in Cina”.   ANTONIO MARI Presidente del Golf Club Perugia   “Ospitare un Open internazionale richiede una grande organizzazione e noi abbiamo dato il massimo per offrire il miglior spettacolo possibile. Il Golf Club Perugia nel 2013 è stato il teatro di una tappa dell’Alps Tour, e quell’esperienza, indubbiamente, ci ha aiutato ad acquisire le conoscenze specifiche per far sì che fossimo all’altezza di essere la sede di gioco anche del Ladies Italian Open presented by Ruco Line. Credo che il torneo sia stato un successo e devo dire grazie alla Federazione Italiana Golf al Ladies European Tour e a tutto lo staff del circolo che hanno reso possibile l’ottima riuscita della manifestazione”. -Soddisfatto del supporto ricevuto dalle istituzioni e dagli sponsor? “Assolutamente sì. La Regione, il Comune e gli sponsor mi hanno dato grande sostegno e sono convinto che, se ci sarà la possibilità di ospitare nuovamente il torneo, saranno ancora di più le aziende desiderose di legare il proprio nome a un evento così prestigioso”.   FLORENTYNA PARKER Terzo giro: 68 (-4). Totale: 209 colpi (69 72 68, -7)   “Ho giocato abbastanza bene sin dall’avvio del torneo poi il lungo putt imbucato alla buca 12 per il birdie mi ha dato la spinta per il rush finale. Ovviamente l’albatross alla 14 mi ha agevolato moltissimo per conseguire la vittoria. E’ un successo davvero speciale: mio nonno è italiano, oggi era la mia centesima gara da proette e poter festeggiare la mia secOnda vittoria in carriera dalla presenza di mia madre ha reso tutto fantastico. Peraltro, questo titolo mi garantisce l’accesso al British Open. Non potevo chiedere di più”. (Nella foto: Florentyna Parker)   DIANA LUNA Terzo giro: 72 (par). Totale: 213 colpi (69 72 72, -3)   “Sono contenta. E’ stato un buon torneo. Peccato non aver concluso con uno score più basso. Ho sbagliato qualche putt all’inizio del giro, ma non mi sono mai data per vinta, proseguendo a lottare fino all’ultima buca. Faccio i complimenti a chi mi ha preceduto in classifica. Quest’Open resta una bellissima esperienza, soprattutto per la splendida cornice di pubblico. Mi ha fatto veramente piacere giocare davanti a così tanti spettatori e spero di aver ripagato il loro sostegno”.   VERONICA ZORZI Terzo giro: 72 (par). Totale: 214 colpi (73 69 72, -2)   “Oggi sono partita forte, poi purtroppo nelle seconde nove mi ha tradito il putter. Avevo sperato di poter lottare fino all’ultimo per il titolo, ma non ho rimpianti perché mi sono impegnata al massimo delle mie forze. Il bilancio è comunque positivo. E’ la prima prima top ten stagionale e sono molto fiduciosa per le prossime gare. Complimenti al Comitato Organizzatore e al Golf Club Perugia per aver dato forma a un Open veramente entusiasmante con una gran partecipazione di pubblico”.   SOPHIE SANDOLO Terzo giro: 73 (+1). Totale: 215 colpi (74 68 73, -1)   “Sto attraversando un buon periodo di forma e queste due top ten consecutive lo confermano. Lo ero anche a inizio stagione, ma ho subito due infortuni che mi hanno un po’ condizionato, ma ora per fortuna tutto è passato. Mi manca ancora un po’ di ritmo, per questo ho partecipato a un torneo del LET Access, perché io ho bisogno di giocare con continuità. Il LET va ancora un po’ a rilento, ma credo che l’anno prossimo, ora che abbiamo più visibilità in TV, andrà avanti più spedito. Il ritorno del nostro Open è un altro fatto positivo per il tour. Debbo dire che è stata un torneo organizzato in maniera meravigliosa. Tutto è stato perfetto, campo compreso, anche se era veramente difficile. Occorre giocarci parecchio per  affrontarlo al meglio”  

INTERVISTE DEL 28 GIUGNO 2014

DIANA LUNA Secondo giro: 72 (par). Totale: 141 colpi (69 72, -3)   -Oggi hai avuto un rendimento altalenante fra birdie e bogey. Come te lo spieghi? “Nel complesso ho raccolto poco se rapportato alla qualità di gioco espressa. Purtroppo i birdie sono stati meno di quanti me ne sarebbero serviti per accelerare in classifica. Avrei dovuto essere più incisiva nel gioco corto, perché 33 putt sono decisamente troppi”. – Come hai trovato oggi il percorso e quali difficoltà hai incontrato? “Oggi c’era un po’ più di vento rispetto a ieri e ciò condizionava le traiettorie. Il campo si è un po’ indurito rendendo più difficile il controllo della pallina soprattutto nelle zone antistanti i green. Poi anche il caldo ha influito negativamente”. -Raccontaci cosa è successo alla buca 18 “E’una buca strana. Peccato aver sbagliato la valutazione del secondo colpo, poi l’approccio avrebbe meritato maggior fortuna perché nelle mie intenzioni la pallina si sarebbe dovuta avvicinare molto di più all’astaCosì è stato bogey”.   VERONICA ZORZI Secondo giro: 69 (-3). Totale: 142 colpi (73 69, -2)   “Sicuramente oggi è stata una giornata importante e sono veramente felice di aver ottenuto un buon punteggio. Mi serviva un’iniezione di fiducia in vista del giro finale e anche in prospettiva dei prossimi tornei”. -Il percorso si è confermato ricco di insidie… “ Fin dal primo giorno ho detto che è un campo imprevedibile. A volte i rimbalzi ti aiutano, a volte ti penalizzano. Molto dipenderà da come reggeranno i green dopo due giorni di gara con temperature molto alte”. -La tua potenza nel gioco lungo quanto ti agevola in questo torneo? “Non molto, perché il tracciato premia maggiormente la precisione dal tee, oltre, ovviamente, i buoni approcci e le giuste letture dei green”.   SOPHIE SANDOLO Secondo giro: 68 (-4). Totale: 142 colpi (74 68, -2)   – Ieri hai preso le misure al percorso e oggi hai spinto sull’acceleratore. Come giudichi il tuo giro? “Questo è un tracciato che ha bisogno di essere giocato più volte per poterci prendere confidenza. Oggi era la terza volta che scendevo in campo qui a Perugia e mi sentivo più a mio agio”. -Sei in una buona posizione di classifica per la volata finale. Che tattica di gioco userai domani? “Cercherò di ripetere la strategia adottata oggi, facendo molta attenzione a centrare i green e provando a tenere basso il numero di putt”. -Con quanti colpi si vince questo Open? “Non riesco a fare previsioni perché il percorso può riservare sorprese sia in positivo sia in negativo. Una delle chiavi per fare un buon risultato è giocare con cautela dai tee shot”.     VIRGINIA ELENA CARTA Secondo giro: 71 (-1). Totale: 145 colpi (74 71, +1)   -Dopo due giri, il bilancio può considerarsi positivo? “Assolutamente sì. Ieri dopo nove buche ero due colpi sotto il par, poi purtroppo ho chiuso a +2. Oggi, invece, ho realizzato un bel “meno 1” con 6 birdie. Sono soddisfatta del mio gioco, anche se c’è un po’ di rammarico per i bogey nelle ultime nove buche del secondo giro, frutto di ingenuità che avrei potuto evitare”.  “Che differenze hai riscontrato nel giocare con le proettes? “Tante. Il livello di concentrazione e molti aspetti del gioco, sia nei colpi lunghi che attorno al green, sono diversi rispetto a una gara amateur. Io sto ottimizzando questa esperienza cercando di carpire tutti i segreti del mestiere da giocatrici così esperte”. -Nel gioco lungo copri le stesse distanze di una proette o riesci anche a spingerti oltre i loro standard? “Tendenzialmente riesco a far fare più metri alla pallina rispetto a una pro, ma ci sono sempre tanti fattori che condizionano i colpi dal tee”. -Quale strategia sceglierai domani? “Andrò all’attacco come ho cercato di fare già in queste prime 36 buche”.   Nella foto: Virginia Elena Carta   HOLLY CLYBURN Secondo giro: 71 (-1). Totale: 140 colpi (69 71, -4)   “Sono davvero felice per la mia posizione in graduatoria e spero di riuscire a confermarmi su questi livelli nell’ultimo giro. Sarà importante tenere sotto controllo i nervi. Partecipando all’US Open ho trovato una buona condizione di forma e non ho avuto contraccolpi dal piccolo infortunio patito giovedì scorso, per fortuna già assorbito. Mi piace molto l’atmosfera che si respira qui a Perugia e mi esalta l’idea di poter competere per il titolo”.   WHITNEY HILLIER Secondo giro: 75 (+3). Totale: 141 colpi (66 75, -3)   “Il giro odierno non è stato del tutto negativo. All’inizio ero un po’ contratta e ne ho pagato le conseguenze, ma nel finale ho ritrovato fiducia e un buon passo. Temevo che qualche giocatrice potesse prendere il largo in alta classifica, ma ciò, almeno questa mattina, non è avvenuto. Per domani non ho particolari tattiche. Mi basterà trovare il ritmo giusto nella fase iniziale così da dominare le tensioni e lasciare che il campo dia il suo responso”.   INTERVISTE DEL 27 GIUGNO 2014   ALESSANDRA AVERNA: IL GOLF LA MIA MEDICINA   Nella vita di un golfista può capitare di doversi imbattere in avversari particolarmente ostici. Possono presentarsi sul percorso senza preavviso e da quel giorno devi imparare a saperli sfidare come in un playoff quotidiano. L’avversario di Alessandra Averna (nella foto) si chiama sclerosi multipla recidivante remittente. Alessandra ha imparato a conoscerla e ha scelto di combatterla con l’energia che solo un atleta sa sprigionare. Il golf è diventato il suo rifugio. La passione per questo sport si è rivelato un prezioso antidoto per scacciare via i brutti pensieri: “Ho avvertito i primi  dolori alla schiena e formicolii alle mani nel 2012 poco dopo la mia vittoria in Spagna nel Banesto Tour 2012 al Parador Malaga Golf – racconta Alessandra – ma non gli ho dato troppo peso. Col passare del tempo i dolori aumentavano, limitandomi e debilitandomi sempre di più. Mi sono dovuta sottoporre a diversi esami e soltanto all’inizio del 2014 abbiamo individuato la matrice del mio malessere e il suo modo di manifestarsi”. Negli occhi di Alessandra c’è la consapevolezza di non poter abbassare la guardia di fronte a questa problematica e la volontà di non piegarsi alle difficoltà che ne derivano. Analogamente a quanto avviene in una gara di golf occorre restare sempre concentrati e saper conoscere i segnali che lancia il proprio corpo. Forse è proprio l’esperienza maturata sui percorsi ad aiutare Alessandra a fronteggiare il suo avversario: “Il golf è la mia vita e continuare a gareggiare mi aiuta a allenare lo spirito agonistico, decisivo per affrontare questa sfida. Ovviamente devo dosare i miei sforzi, ma quando sono in campo riesco a isolarmi da tutto focalizzandomi soltanto sul mio gioco. Quando mi arrabbio per un colpo sbagliato, capisco che in quel momento la mia mente è completamente sgombra da altri pensieri”. Non è soltanto il golf il motore di Alessandra, perché al suo fianco la famiglia e il fidanzato rappresentano molto più di un semplice sostegno: “I miei affetti sono determinanti per supportarmi sia da un punto di vista psicologico sia da un punto di vista pratico. Mio padre è diventato il mio caddie a tempo pieno. Essendo medico, mi può assistere quotidianamente con la competenza richiesta e ciò mi consente di sentirmi protetta”. Il Ladies Italian Open presented by Ruco Line è un appuntamento molto atteso da Alessandra: “E’il mio primo open da professionista e ci tengo a ben figurare. Noi proettes abbiamo il desiderio di veder crescere sempre di più il movimento golfistico femminile in Italia e siamo ben felici di poter giocare davanti al nostro pubblico”. Indipendentemente da cosa dirà la classifica, l’Open ha già la sua vincitrice.   DIANA LUNA Primo giro: 69 (-3) colpi   “Ho ottenuto uno score sicuramente buono, sono contenta. E’ un bell’inizio, ma adesso occorre pedalare”. – Alla buca 18, è proprio il caso di dire che hai salvato un bogey. “Ho fatto un bellissimo approccio, ma sono stata abbastanza sfortunata perché il rimbalzo non è stato buono. Poi un putt non soddisfacente e  un secondo sicuramente bello. Finire con un bogey non è mai divertente, ma ci può stare. Poco male, ci sono ancora 36 buche e la strada è lunga”. – Per ottenere un punteggio sotto par su questo campo come bisogna comportarsi? “Occorre giocare con molta attenzione, perché è un percorso che ti permette di fare dei birdie, ma è anche molto delicato e si può finire facilmente nei guai”. – E’ stato bello vederti con moltissima gente al seguito… “Il pubblico da sempre stimoli importanti. Le tante persone, peraltro di venerdì mattina, che hanno fatto il tifo per me, mi hanno ovviamente dato qualcosa in più da spendere sul campo. Le ringrazio tutte e mi auguro che siano ancora di più nel weekend” – Qual è, a tuo avviso, lo score per vincere? “Credo che 13 o 14 colpi sotto par possano bastare. Però dipenderà anche dal tempo”.   REBECCA HUDSON Primo giro: 67 (-5) colpi   “Ho giocato molto bene, riuscendo ad alternare una tattica aggressiva a scelte più prudenti. Questo percorso si caratterizza per dei green molto piccoli ed è necessario adottare le giuste strategie prima di eseguire i colpi. Probabilmente, giocare lo US Open la scorsa settimana mi ha aiutato molto ad affinare la sensibilità di tocco. Quell’esperienza è stata molto formativa e ora ne traggo beneficio:  mi consente di esprimermi bene e nel contempo di divertirmi”.   VERONICA ZORZI Primo giro: 73 (+1) colpi   “Speravo in un punteggio più basso. Magari non ci voleva il bogey alla penultima buca, però il birdie sull’ultima mi ha permesso di recuperare e mi ha dato un po’ di animo per domani”. – Qual è l’aspetto del tuo gioco che ti ha convinto di più e su cosa devi tornare sopra? “Lavorerò in campo pratica dai centro metri in giù, perché non mi sono espressa come volevo in questa fascia. E devo anche trovare un maggior feeling con il putter. Bene invece dal tee e con i ferri, ma debbo essere più aggressiva”. – Il campo? “E’ in ottime condizioni, i green sono buoni. E’ stato preparato in maniera eccellente. E’ comunque difficile e bisogna assolutamente mettere la palla in pista”. – Quanto condizionano le pause nel calendario? “Purtroppo quest’anno il calendario lascia parecchi spazi e credo sia proprio per questo che sto facendo fatica a trovare i ritmi giusti in gara”.   VITTORIA VALVASSORI Primo giro: 73 (+1) colpi   Ho giocato abbastanza bene e ho sbagliato solo dal tee alla buca 17, errore che mi è costato un doppio bogey. Ha mantenuto un passo piuttosto regolare, prendendo parecchi fairway e green e quindi sono abbastanza soddisfatta. E’ un percorso in cui conta molto la strategia. In alcune buche con un atteggiamento aggressivo si rischia parecchio, ma anche adottando la prudenza non è scontato fare birdie o par. Bisogna continuamente stare dalla parte giusta del campo e della bandiera, perché il bogey è sempre dietro l’angolo”   SOPHIE SANDOLO Primo giro: 74 (+2) colpi   – Come giudichi il tuo primo giro? “ Ho fatto qualche piccolo errore di scelte in alcune circostanze, ma, nel complesso, penso di aver giocato bene. Devo trovare ancora la giusta quadratura in campo, perché ieri abbiamo potuto disputare solo 8 buche nella Sanpaolo Invest Pro Am a causa del maltempo. Domani potrò prendere maggiore confidenza con le distanze dai tee alle bandiere”. – Quali sono le principali insidie di questo percorso? “E’ davvero difficile avere la percezione del tuo gioco e capire come arrivare in green. Bisogna far ricorso a tutta la fantasia e alla creatività che si possiede”. – Qual è l’aspetto del gioco che ti lascia più fiduciosa per il prosieguo del torneo? “Ho avuto un buon feedback sui green e penso che domani potrò divertirmi con il putter”.   INTERVISTE DEL 26 GIUGNO 2014   DIANA LUNA   – Come giudichi il tuo stato di forma alla luce di una stagione con molte pause nel calendario del Ladies European Tour? “Credo di essere in buone condizioni. Ho cercato di sfruttare l’interruzione nei mesi primaverili per lavorare sugli aspetti del gioco che mi soddisfacevano meno. Mi sono concentrata soprattutto sul gioco corto che mi aveva penalizzato nella gara disputata in Olanda, dove ho ottenuto ugualmente un buon piazzamento finale”. – Che feedback hai tratto dal percorso? “E’ un tracciato molto dinamico, che impone grande attenzione dal tee e poi una lettura accurata dei green. Bisognerà programmare bene ogni colpo, studiando la strategia migliore per ogni buca”. – Sei una delle pretendenti al titolo. Quali avversarie temi di più? “E’ davvero difficile fare dei nomi. Potrei indicare alcune giocatrici in base al ranking e all’ordine di merito, ma rischierei di essere smentita. Il bello del golf sta anche nell’imprevedibilità dei responsi del campo”. – Quale messaggio ti piacerebbe che questo Open potesse lanciare? “Vorrei si capisse che il golf femminile è vivo e che ha voglia di emergere. Abbiamo una grande occasione per dimostrare la competitività delle golfiste azzurre. Le amateur si stanno mettendo in luce in campo internazionale e ciò rappresenta un segnale molto confortante per il futuro. Mi auguro che questo Open possa accelerare la diffusione del golf in Italia”.   VERONICA ZORZI   – In quale stato di forma arrivi a questo appuntamento così atteso? “Sento di essere ancora in una fase di rodaggio. Ho potuto disputare soltanto cinque gare nel 2014 e sono ancora alla ricerca degli automatismi. L’auspicio è di trovare da subito il ritmo gara così da poter iniziare con il piede giusto l’Open”. -Che impressione ti ha lasciato il percorso dopo i giri di prova? “Ho ricavato un’ottima impressione. E’ un tracciato molto ben preparato, che premierà chi saprà interpretare meglio le strategie di gioco. I green sono piccoli, quindi occorrerà fare molta attenzione al posizionamento delle bandiere”. -Che cosa rappresenta per te l’Open d’Italia? “E’ un momento di grande gioia. Essere nuovamente fra le partecipanti di questa manifestazione è motivo di orgoglio e soddisfazione. Quando abbiamo avuto la conferma ufficiale che l’Open sarebbe tornato in calendario noi proettes abbiamo provato grande felicità. Questi eventi sono il miglior veicolo promozionale per il nostro sport. Darò il massimo per onorare l’impegno e mi auguro di vedere tanti spettatori a sostenerci”. -Cosa ti senti di dire a una ragazza che non si è ancora cimentata con il golf? “E’ uno sport che va assolutamente provato, altrimenti non si può comprendere quali sensazioni trasmetta. Soltanto scendendo in campo e prendendo contatto con l’attrezzatura ci si può render conto di quanto può appassionare questa disciplina”.   MARGHERITA RIGON   – Per le proettes italiane giocare l’Open d’Italia dà grande adrenalina, ma, al contempo, potrebbe generare maggiore pressione. Sei d’accordo? “Ogni torneo ti stimola a offrire una buona prestazione e, sicuramente, c’è voglia di ben figurare di fronte al proprio pubblico. La spinta emotiva di competere nella massima manifestazione nazionale, però, supera qualsiasi tensione. L’Open d’Italia non sarà mai una gara come le altre per noi azzurre”. – Dopo aver provato il percorso, quali pensi possano essere le maggiori insidie? “Bisogna assolutamente restare in fairway altrimenti gli score potrebbero alzarsi troppo. Anche i green vanno affrontati con cautela e occorre fare attenzione agli alberi che proteggono molte bandiere”. – Il ritorno dell’Open d’Italia è un segnale che dimostra come il golf femminile stia crescendo in Italia? “E’ una vetrina di assoluto prestigio per tutte le giocatrici azzurre e può fare da volano per il nostro movimento. Ci sono tutte le premesse perché sia una grande settimana di sport”.   VERA SHIMANSKAYA   La russa Vera Vladimirovna Shimanskaya, 33 anni, è stata medaglia d’oro di ginnastica ritmica alle Olimpiadi 2000 a Sydney. Nel 2001 ha vinto i Campionati Europei, poi non è riuscita a qualificarsi per le successive Olimpiadi di Atene nel 2004 e allora ha deciso di lasciare. Dopo aver fondato una scuola per istruire le giovani atlete alla discipina che le ha dato tante soddisfazioni, ha iniziato a giocare a golf per mantenersi in attività fisica. Ha cominciato, però, ad avere buoni responsi e così ha deciso di abbracciare questo sport come nuova attività. Nel 2007 ha superato la Qualifying School al Golf Club Le Fonti ed è entrata nel LET. – Sei al tuo primo torneo in Italia. Che atmosfera hai trovato? “Non mi era ancora capitato di disputare una gara in Italia, ma avevo già avuto occasione di giocare in questa magnifica nazione per delle sessioni di qualificazione. Da allora ogni anno scelgo di allenarmi vicino Milano durante lo stop invernale. Per me è sempre un piacere respirare l’aria italiana. Amo tutto di questo paese e lo considero il posto più bello al mondo”. – Come descriveresti il percorso del Golf Club Perugia? “Mi piace molto perché è un campo dove le abilità tecniche e fisiche devono essere supportate dalle giuste strategie. La presenza degli alberi a ridosso dei green è un ostacolo molto insidioso che obbliga a ragionare bene su come impostare gli approcci. Differentemente dai tracciati americani, qui non basta saper colpire la pallina”. – In passato hai gareggiato nella ginnastica ritmica. Quali le principali differenze con il golf? “Cambiano i tempi di esecuzione del gesto tecnico. Nel golf bisogna restare concentrati per almeno 5 ore durante un giro, mentre nella ginnastica ritmica la tua performance va espressa in due minuti e mezzo. Nel golf è veramente complicato, ma al tempo stesso stimolante conservare le energie mentali per un arco di tempo così prolungato”.  – Guardando il field, quali giocatrici ritieni candidate alla vittoria? “Ci sono veramente tante golfiste in grado di competere per il titolo. Se devo fare due nomi, direi Sophie Gustafson e Diana Luna. Diana, come me, non ha un fisico possente,  ma è invidiabile per la potenza che imprime ai suoi colpi”.

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