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La Sezione Tappeti Erbosi della FIG invitata al 25° STMA a San Antonio in Texas

  06 Febbraio 2014 News
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L’Agronomo della Sezione Tappeti Erbosi della FIG Alessandro De Luca è stato invitato al 25° meeting della “Sport Turf Manager Association” (S.T.M.A.) che si è svolto a San Antonio (Texas), per presentare il lavoro svolto in Italia con le specie macroterme. La STMA è venuta a conoscenza dei risultati raggiunti con le ricerche e le applicazioni pratiche effettuate con queste specie, frutto della collaborazione tra la Sezione Tappeti Erbosi della FIG ed il CERTES (Centro di Ricerca sul Tappeto Erboso Sportivo) dell’Università di Pisa. Per questa ragione ha ritenuto importante presentare ai loro associati l’esperienza maturata nel nostro Paese, divenuto punto di riferimento per lo sviluppo di un golf sostenibile per l’intero bacino del Mediterraneo. Anche negli Stati Uniti da alcuni anni si sta assistendo, per ragioni sia economiche che ambientali, al graduale ampliamento dell’areale di impiego delle specie macroterme. Sempre più numerosi i percorsi che stanno sostituendo il tradizionale tappeto erboso costituito da specie microterme con specie macroterme, decisamente meno esigenti in termini di acqua, fertilizzanti e prodotti chimici. Nel corso del suo intervento De Luca ha illustrato l’attività di ricerca sulle specie macroterme avviata dalla FIG nel 1995, i cui risultati, presentati in vari convegni nazionali ed internazionali, hanno permesso di effettuare anche in Italia le prime realizzazioni pratiche. Ad oggi sono 29 i nuovi impianti golfistici realizzati con specie macroterme, 8 percorsi hanno sostituito il loro tappeto erboso di microterme con specie macroterme ed oltre 20 club stanno studiando tale possibilità. I numerosi apprezzamenti ricevuti dai presenti per il lavoro svolto sono stati enfatizzati dai risultati ottenuti nel 2013 dal Golf della Montecchia, applicazione ad oggi più a nord in Europa di una specie macroterma, che grazie alla conversione del tappeto erboso ha potuto contenere i consumi di acqua di circa il 70%, di fertilizzanti di circa l’80% eliminando anche del tutto l’uso dei fitofarmaci.

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