fbpx

US Open, il trionfo di Rahm. Migliozzi è grande, 4/o posto al debutto

  21 Giugno 2021 In primo piano
Condividi su:

In California lo spagnolo festeggia il primo Major in carriera e torna ad essere il numero 1 mondiale. Grande prova per il vicentino che precede in classifica i fratelli Molinari. Francesco chiude 13/o, Edoardo 35/o

Dall’incubo Covid al primo trionfo in carriera in un Major che vale anche la leadership mondiale. In California Jon Rahm con due birdie decisivi nel finale e un totale di 278 (69 70 72 67, -6) colpi ha vinto la 121esima edizione dello US Open, diventando il primo spagnolo ad imporsi in questo torneo ed il quarto giocatore iberico a conquistare un evento del Grande Slam. Ma a La Jolla (San Diego) brilla anche la stella di Guido Migliozzi che, al debutto assoluto in un Major, chiude il torneo con uno score di 282 (71 70 73 68, -2) e ottiene un meraviglioso 4/o posto. Un piazzamento di assoluto prestigio che permette al vicentino di entrare nella Top 100 del world ranking passando dalla 103esima alla 72/a posizione con un totale di 1.8702 punti. Il 24enne veneto al South Course (par 71) del Torrey Pines GC, ha preceduto in classifica i fratelli Molinari. Francesco, 13/o con 284 (68 76 69 71, par), ha sfiorato la Top 10. Mentre Edoardo nell’ultimo round è risalito dalla 45/a alla 35/a posizione con 289 (70 76 72 71, +5).

Per Migliozzi e Chicco Molinari le ottime prestazioni offerte allo US Open hanno rappresentato lo scatto decisivo verso la qualificazione ai Giochi di Tokyo.

Migliozzi star in America, per F.Molinari miglior risultato in carriera allo US Open – Migliozzi e Francesco Molinari sono stati tra i grandi protagonisti della 121esima edizione dello US Open. Con un quarto round sottolineato da un 68 (-3), avvalorato da 5 birdie (di cui uno in chiusura alla 18) e sporcato da due bogey, Migliozzi ha illuminato la scena piazzandosi al fianco degli americani Brooks Koepka (vincitore nel 2017 e 2018) e Collin Morikawa. Davanti a lui, oltre a Rahm, solo il sudafricano Louis Oosthuizen, secondo con 279 (-5), e lo statunitense Harris English, 3/o con 281 (-3). Non poteva esserci esordio migliore in un torneo del Grande Slam per Migliozzi che s’è guadagnato anche la possibilità di giocare, dal 24 al 27 giugno a Cromwell, nel Connecticut (Usa), il Travelers Championship, evento del PGA Tour che vedrà in gara pure Chicco Molinari. Il 4/o posto allo US Open ha fruttato al vicentino anche 498.176 dollari facendolo balzare al 7/o posto della European Points List mettendo nel mirino la Ryder Cup 2021 del Wisconsin.

Nel 2019 (data della sua ultima apparizione, saltò l’appuntamento del 2020) Francesco Molinari si classificò 16/o allo US Open. Quest’anno il re della Ryder Cup 2018 di Parigi, al rientro dopo un infortunio alla schiena che lo aveva costretto a saltare prima il PGA Championship e poi il The Memorial Tournament, ha ottenuto il miglior risultato della sua carriera allo US Open. Cominciato con il piede giusto da “Laser Frankie”, 3/o dopo il primo round.

Finale in crescendo pure per Edoardo Molinari. Tornato a giocare un evento del Grande Slam sei anni dopo l’ultima volta (The Open Championship nel luglio 2015), ha ben figurato al fianco di tutti i migliori giocatori al mondo. Undicesimo dopo il primo giro, nel secondo ha avuto una flessione prima della risalita nel terzo e quarto round.

Dalla beffa al The Memorial Tournament, al trionfo allo US Open. Rahm si prende tutto in California – Alla prima gara dopo la positività al Covid che lo ha portato all’esclusione dal The Memorial Tournament, dopo 54 buche giocate e con il trofeo ormai tra le mani, Rahm ha coronato il sogno di una vita sportiva festeggiando il primo trionfo in un Major. Arrivato al fotofinish, grazie a due birdie realizzati alla 71/a e 72/a buca (le ultime del torneo). Bottino pieno per lo spagnolo che torna in vetta all’Official World Golf Ranking per la prima volta dall’agosto 2020 relegando al secondo posto, dopo 43 settimane consecutive di dominio, Dustin Johnson, 19/o con 286 (+2) allo US Open al pari, tra gli altri, di Justin Thomas (da secondo a terzo nel ranking mondiale). All’età di 26 anni, 7 mesi e 10 giorni s’è affermato come primo spagnolo a vincere lo US Open e quarto (per un totale di 9 grandi trionfi iberici), dopo Severiano Ballesteros (per lui 5 Major vinti, tre Open Championship e due Masters Tournament), Josè Maria Olazabal (due volte campione del The Masters) e Sergio Garcia (The Masters), a trionfare in un evento del Grande Slam. Alla sua prima vittoria da padre – proprio in occasione del “Father’s Day” – ha dedicato la vittoria alla famiglia e ai genitori che non vedeva da un anno e mezzo causa Covid. “Credo molto nel karma – la gioia del campione di Barrika – ed ero sicuro che dopo quanto accaduto al The Memorial Tournament sarebbero arrivate grandi cose. E’ una vittoria fantastica, tra le più incredibili della mia carriera”.

Per Rahm anche un assegno di 2.250.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 12.500.000, e il secondo posto nella FedEx Cup. In California il golfista basco ha emulato Ben Hogan (1953), Jack Nicklaus (1980), Tom Watson (1982) quale quarto giocatore allo US Open a far registrare due birdie consecutivi nelle ultime due buche prendendosi poi la vittoria. Rahm succede così nell’albo d’oro al californiano Bryson DeChambeau, 26/o con 287 (+3) dopo essere stato anche in vetta – nell’ultimo giro – al torneo prima di una seconda parte di gara da dimenticare, con due bogey, un doppio e un quadruplo bogey.

E’ sfumata ancora una volta, per Phil Mickelson, la possibilità di completare il Grande Slam. Il mancino di San Diego, per 6 volte secondo nel torneo (record), quest’anno non è andato oltre le 62/a posizione con uno score di 295 (+11).

Nella foto, Guido Migliozzi

La Federazione sui Social

 Instagram

[instagram-feed]

 Youtube