Lo statunitense supera grazie ad un eagle all’ultima buca il connazionale Bubba Watson
Harold Varner III ha vinto il PIF Saudi International powered by SoftBank Investment Advisers, torneo dell’Asian Tour che si è disputato sul percorso del Royal Greens & Country Club (par 70), a King Abdullah Economic City (Arabia Saudita), con un totale di 267 (64 66 68 69, -13) colpi. Matteo Manassero, unico italiano in gara e in testa al termine del primo round, ha chiuso in 28/a posizione con uno score di 279 (62 73 74 70, -1). Positiva la settimana del 28enne veneto che, nel primo giro (chiuso a 62, -8) ha dato segnali molto incoraggianti per il prosieguo della stagione. L’azzurro di Negrar si è lasciato alle spalle campionissimi di primo piano come Patrick Reed, Ian Poulter e Rafa Cabrera Bello. Dopo un 2021 giocato a buoni livelli sul Challenge Tour, Manassero ha gettato le premesse per un 2022 da protagonista.
Un finale al cardiopalma quello a cui hanno assistito gli spettatori presenti in Arabia Saudita, perché fino a due buche dal termine, Harold Varner III era distante due colpi da Bubba Watson (leader grazie ad un birdie e un eagle alla 17 e alla 18). Il nativo di Akron (Ohio, Stati Uniti d’America) è riuscito a rimontare firmando anch’egli un birdie e un eagle nelle ultime due buche del torneo, scavalcando così il suo connazionale. Per l’atleta classe 1990 si tratta del primo successo in carriera sull’Asian Tour e, con questa vittoria, torna a sollevare al cielo un trofeo a distanza di sei anni (l’ultima volta fu nel 2016 all’Australian PGA Championship).
Secondo posto, dunque, per Bubba Watson con 268 (-12). Terza piazza per lo spagnolo Adri Arnaus con 270 (-10). Quarti, con 271 (-9) l’inglese Steve Lewton e l’australiano Cameron Smith. Harold Varner III succede così nell’albo d’oro a Dustin Johnson, vincitore nel 2021 (oltre che nel 2019). L’ex numero uno al mondo non è andato oltre l’8/o posto con 273 (-7), stesso punteggio di Tommy Fleetwood, Ryosuke Kinoshita, Joaquin Niemann, Jhonattan Vegas e Abraham Ancer.
Nella foto, Matteo Manassero