Xander Schauffele è stato l’assoluto protagonista della 106ª edizione del PGA Championship, che ha vinto con 263 (62 68 68 65, -21) colpi, precedendo di misura Bryson DeChambeau, secondo con 264 (-20), uno dei 16 concorrenti della LIV Golf in un contesto che comprendeva anche i primi 93 classificati nel World Ranking.
Sul percorso del Valhalla Golf Club (par 71) a Louisville nel Kentucky, che ha ospitato per la quarta volta l’evento, ha chiuso al terzo posto con 266 (-18) Viktor Hovland. Al quarto con 269 (-15) Collin Morikawa, leader con Schauffele dopo tre giri, e Thomas Detry, al sesto con 270 (-14) Justin Rose e Shane Lowry e all’ottavo con 271 (-13) Billy Horschel, Justin Thomas, Robert MacIntyre e Scottie Scheffler, numero uno mondiale.
Quest’ultimo, che rientrava dopo circa un mese essendosi fermato per la nascita del primo figlio, ha rimontato dalla 24ª piazza, dove era scivolato nel terzo round praticamente uscendo dalla contesa per la vittoria, ma è stato al centro di un episodio clamoroso prima dell’inizio del secondo, quando è stato arrestato per non essersi fermato a un posto di blocco e aver litigato con un agente. Ammanettato, portato in caserma, schedato e fotografato, è stato poi rilasciato in tempo per proseguire la gara.
Major ancora tabù per Rory McIlroy, 12° con 272 (-12), a digiuno da dieci anni dopo il quarto conquistato nel 2014 proprio al Valhalla Golf Club. Fuori dalla zona titolo per tutto il torneo Brooks Koepka, 26° con 275 (-9), campione in carica e vincitore anche nel 2018 e 2019, e settimo tentativo fallito da Jordan Spieth, 43° con 278 (-6), di completare il Grande Slam con il solo Major assente nel suo palmarès.
Sono usciti al taglio sia Tiger Woods che Francesco Molinari. Il primo, 133° con 149 (72 77, +7), è rimasto fuori dopo 36 buche in un Major per la 13ª volta da quando è professionista, mentre l’azzurro, 115° con 146 (71 75, +4), ha visto allontanarsi le speranze di qualificarsi per i Giochi Olimpici di Parigi. Non ha brillato (68° con 282, -2) Sebastian Soderberg, ma ha avuto la soddisfazione di realizzare una “hole in one” nel secondo turno (buca 8, par 3, yards 173, ferro 8).
Il giro finale è stato caratterizzato dal duello tra Schauffele e DeChambeau, che ha tentato la rimonta dalla quarta posizione. Il secondo, in ritardo di tre colpi dopo 12 buche, ne ha recuperati due con altrettanti birdie e poi con un altro sull’ultimo green (64, -7, sette birdie) ha cercato di forzare al playoff l’avversario, che però ha reagito con la stessa moneta per il 65 (-6, sette birdie, un bogey) vincente.
Schauffele, nativo di San Diego (California), ha vinto il primo Major (28° disputato) all’età di 30 anni, sei mesi e 24 giorni e ha portato a otto i successi sul PGA Tour in 175 partecipazioni. È andato a segno per la terza volta nelle nove occasioni in cui era al vertice dopo 54 buche, l’ultima l’aveva fallita la scorsa settimana nel Wells Fargo Championship. Ha stabilito con 263 il nuovo primato del torneo sulle 72 buche (dopo il 264, -16, di Brooks Koepka nel 2018) e con il totale di “meno 21” ha realizzato lo score più basso rispetto al par nella storia dei Major. Cinque i giocatori che hanno siglato un “meno 20”: Jason Day (PGA Championship, 2015), Henrik Stenson (Open Championship 2016), Dustin Johnson (Masters Tournament, 2020), Cameron Smith (Open Championship 2022) e Bryson DeChambeau in questo evento.
Schauffele, che ha segnato il maggior numero di birdie tra i concorrenti (25) ed è stato il più preciso nei colpi al green (60 presi su 72), con la prodezza è salito dal terzo al secondo posto nel World Ranking, alle spalle dell’imprendibile (per il momento) Scheffler e ai danni di McIlroy, ora terzo. Unico giocatore ad aver vinto un evento del Grande Slam da campione olimpico (Tokyo 2020), è rimasto in seconda posizione nella graduatoria della FedEx Cup ed è stato gratificato con un assegno di 3.300.000 dollari su un montepremi di 18.500.000 dollari, il più alto nella storia della manifestazione, ma inferiore agli altri Major e ai tornei “elevati” del PGA Tour.
Nella foto: Xander Schauffele