L’irlandese David Carey ha vinto con 191 (57 67 67, -13) colpi il Cervino Open, torneo in calendario nell’Italian Pro Tour Banca Generali Private e nell’Alps Tour, disputato a Cervinia, sul percorso del Golf Club Cervino (par 68), uno dei campi più alti d’Europa a 2.050 metri sul livello del mare. E’ stato raggiunto sull’ultima buca da Edoardo Raffaele Lipparelli (191 – 63 65 63), ma poi Carey ha avuto la meglio con un birdie alla prima buca di spareggio.
Come ormai avviene in quasi tutte le gare del circuito gli italiani sono stati grandi protagonisti, anche se è mancato il titolo (già cinque conquistati in stagione). Oltre a Lipparelli si sono fatti valere anche Enrico Di Nitto, da 11° a terzo con 194 (63 68 63, -10) alla pari con l’inglese Andrew Scrimshaw, e Federico Maccario, in corsa per il successo fino alle ultime buche e quinto con 195 (66 60 69, -9) affiancato dallo spagnolo Angel Hidalgo Portillo.
Una bella impresa l’ha compiuta Jacopo Albertoni, autore di un 61 (-7, otto birdie, un bogey), score più basso del turno, che l’ha proiettato dal 33ª alla nona piazza, con 197 (-7), miglior dilettante dell’evento. Stesso punteggio per Luca Cianchetti e dietro Michele Ortolani, 17° con 199 (-5), e Alessandro Grammatica, 21° con 200 (-4). Si è difeso con onore l’altro amateur Giacomo Fortini, 27° con 201 (-3), vincitore della scorsa edizione, che ha concluso insieme ad Alessandro Aloi e, comunque, note di merito anche per gli altri due dilettanti Andrea D’Agostino (39° con 204, par) e Davide Buchi (46° con 207, +3), che hanno superato il taglio.
Le interviste – David Carey (nella foto di Bellicini), 23enne di Dublino, ha ottenuto il primo titolo nel circuito dove in due anni aveva raccolto solo quattro piazzamenti tra i top ten. Ha costruito la vittoria nel primo turno con un straordinario 57 (-11), record assoluto per l’Alps Tour, demolendo il precedente 59 siglato da Jean-Luc Burnier (Sestrieres Open, 2007), Michael Bush (Cervino Open, 2013) e da Julien Clement (Vigevano Open, 2016). Dopo aver condotto per 53 buche, Carey ha rischiato il sorpasso sull’ultima da Lipparelli, leader della money list ,ormai sicuro di salire il prossimo anno sul Challenge Tour e con tre vittorie nel 2019 (due sull’Alps Tour). Al birdie dell’azzurro (sei birdie e un bogey nel suo 63, -5) ha però risposto con un putt di tre metri per giocare il playoff, dopo un guardingo 67 (-1, due birdie, un bogey)
“Sono contento – ha detto – per essere divenuto il recordman sul giro del tour e ovviamente per il successo che dedico alla famiglia e al mio primo maestro purtroppo scomparso. Devo fare i complimenti a Lipparelli perché mi ha messo pressione per tutto il giorno. Era qualcosa che mi aspettavo, del resto è il numero uno e anche un grande combattente”. Per l’irlandese un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.
Jacopo Albertoni, 20enne romano tesserato per il Marco Simone G&CC, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dello score e del risultato. Da quando partecipo alla gare con i pro il mio gioco è di molto migliorato. Ora però dovrò conciliare golf e studio. Giusto tra due giorni ho un esame”.
Gli sponsor – L’Italian Pro Tour ha il supporto di Banca Generali Private (Title Sponsor), di BMW (Main Sponsor), e degli Official Supplier Kappa, Leaseplan, Dailies Total 1, Corriere dello Sport e Tuttosport. Official advisor: Infront.
Nono torneo dell’Italian Pro Tour Banca Generali Private – Il Cervino Open è stato il nono evento 2019 dell’Italian Pro Tour Banca Generali Private, il circuito di dieci gare nazionali e internazionali della FIG programmate in sette regioni diverse, dalla Valle d’Aosta alla Puglia attraversando Lombardia, Veneto, Abruzzo, Umbria e Lazio, in un cammino verso la Ryder Cup 2022 che coinvolge tutta la nazione.
Il percorso – Ha ricevuto elogi incondizionati, per preparazione e ottima tenuta, da tutti i protagonisti il tracciato del Golf Club Cervino, circolo che ha festeggiato nel 2015 i sessant’anni di vita e che ha avuto un notevole peso sul comprensorio nel richiamo del turismo golfistico, contribuendo inoltre alla promozione e alla diffusione di questo sport. Realizzato dall’architetto Donald Harradine all’inizio degli anni cinquanta, è stato uno dei primi quindici campi in Italia. Nel 2008 è stato ultimato l’ampliamento del percorso che può contare su 18 buche di elevata qualità tecnica, ma nel contempo offre al giocatore un panorama spettacolare al cospetto del maestoso Cervino, la montagna più fotografata del vecchio continente.