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Gian Paolo Montali: “Sul Monte Bianco il secondo tee shot verso la Ryder Cup 2022”

Gian Paolo Montali
  19 Agosto 2017 In primo piano
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Nel corso di “Sabato Sport” su RadioRai1, il Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022  ha illustrato il programma che si svilupperà nell’arco di undici anni con importanti eventi sul tutto il territorio nazionale, compresi undici Open d’Italia con un montepremi di sette milioni di dollari

 

“Il secondo tee shot verso la Ryder Cup 2022 sarà effettuato sul Monte Bianco il prossimo 4 settembre”. Lo ha annunciato Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022, nel corso di un’intervista rilasciata a RadioRai1 nella rubrica “Sabato Sport”.

“Abbiamo deciso – ha proseguito – di far partire il Progetto Ryder Cup con due colpi simbolici importantissimi, a testimonianza che abbraccia tutta l’Italia. ll primo è stato tirato nel punto più a Sud del Paese, in Sicilia, nella Valle dei Templi, e il secondo lo effettueremo nel punto più a Nord con i nostri giovani azzurri.

La Ryder Cup è la terza manifestazione per importanza mediatica dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi. Di grande tradizione, è il solo torneo in cui l’Europa gioca sotto bandiera unica nella sfida contro gli Stati Uniti. I due team si affrontano soltanto per l’onore, per il piacere di difendere i colori di un intero continente. Nell’occasione emergono tutte le caratteristiche che accompagnano il gioco di squadra e sul campo, per una volta, si vedono scene di entusiasmo tra pubblico e giocatori che appartengono ad altri sport, non al golf.

La gara sarà disputata nel 2022, ma il Progetto è di più ampio respiro, perché si sviluppa nell’arco di undici anni, fino al 2027. Prevede la disputa di circa 105 tornei di livello internazionale e di undici Open d’Italia con un montepremi di sette milioni di dollari, un lungo periodo in cui la penisola sarà al centro dell’attenzione mondiale.

Con la “Road to Rome 2022” allestiremo eventi in tutto il territorio, nelle grandi città, nei centri d’arte, di cultura, nelle università per far conoscere questo sport all’immaginario collettivo generale.

La vera sfida, però, sarà quella di togliere al golf la patina di sport élitario. Quando Franco Chimenti, presidente della Federazione Italiana Golf, decise di provare a portare in Italia la Ryder Cup lo fece con l’intento primario di far divenire la disciplina altamente popolare, come lo è nel mondo, con il supporto di un avvenimento di massima risonanza. La nostra nazione ha dei campi di alta qualità che aiuteranno a dare impulso al Progetto e a far avvicinare la gente al golf in strutture idonee e a condizioni economiche vantaggiose. E punteremo in particolare sui giovani”.

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