E’ un “acciona Open de España” da grandi interpreti. Dallo spagnolo Jon Rahm, all’inglese Tyrrell Hatton, dallo statunitense Patrick Reed agli altri due iberici Eugenio Lopez Chacarra e David Puig, stelle della LIV Golf. E ancora l’inglese Tommy Fleetwood, l’irlandese Shane Lowry e l’austriaco Sepp Straka, protagonisti del Team Europe nella vittoriosa Ryder Cup di Roma (insieme ad Hatton e a Rahm, che ha vinto l’Open nazionale per tre volte negli ultimi cinque anni), e Matteo Manassero, reduce da due brillanti prestazioni, terzo nell’Irish Open e quarto la scorsa settimana nel BMW PGA Championship.
Al Club de Campo Villa de Madrid, (26-29 settembre) nella capitale spagnola, saranno in gara altri sei azzurri, tutti con le motivazioni giuste per ben figurare: Edoardo Molinari, vice capitano a Roma e confermato per la sfida con gli USA nel 2025, Andrea Pavan, Lorenzo Scalise, Francesco Laporta, Renato Paratore e Filippo Celli.
Il DP World Tour propone il quinto evento delle “Back 9” che condurranno al Genesis Championship (24-27 ottobre), al termine del quale i primi 110 della Race To Dubai avranno la ‘carta’ per il circuito 2025. Tornei importanti perché selezioneranno pure gli ammessi ai PlayOffs, le due ricche gare di chiusura (70 nella prima che poi si ridurranno a 50). L’Open iberico è anche la quinta competizione che assegna punti per la Ryder Cup Points List, unica graduatoria che concede sei posti di diritto nel Team Europe del 2025 (in palio 1.500 punti).
Difende il titolo Matthieu Pavon, 31enne di Tolosa, che sullo slancio ha poi ottenuto quest’anno un successo sul PGA Tour (Farmers Insurance Open) con tanto di “carta” allegata. Figlio dell’ex calciatore Michel Pavon, fino all’exploit spagnolo nel suo palmarès figuravano due successi nell’Alps Tour, uno dei quali nel Servizitalia Open (2015) al Golf Club Lignano, e uno nel French Tour (2018) poi raddoppiato a fine 2023. Ha buone chance per una replica in un contesto in cui tra i favoriti non vi saranno solo i citati.
Tanti i possibili protagonisti tra i quali gli altri spagnoli Pablo Larrazabal, Jorge Campillo, Adri Arnaus, Rafa Cabrera Bello, a segno nel 2021, Nacho Elvira e Adrian Otaegui. Gli ultimi due sono nella lista dei numerosi vincitori stagionali che comprende, oltre a Manassero e a Fleetwood, i tre giapponesi Yuto Katsuragawa, Keita Nakajima e Rikuya Hoshino, che raramente partecipano tutti insieme, lo scozzese Ewen Ferguson, il sudafricano Dylan Frittelli, l’inglese Matt Wallace, lo statunitense Jordan Gumberg e il francese David Ravetto. Non è in questo elenco, ma può dire la sua l’inglese Aaron Rai. Da seguire il dilettante iberico José Luis Ballester, numero sette mondiale che quest’anno negli Stati Uniti si è imposto nel The Amateur, un Major per dilettanti. Il montepremi è di 3.250.000 dollari di cui 552.500 andranno al vincitore.
Terzo figlio per Rahm – Jon Rahm è partito dagli Sati Uniti alla volta della Spagna soltanto martedì sera e arriverà all’ultimo momento a Madrid. E’ diventato papà per la terza volta e, dopo due maschi, è arrivata la femmina, proprio come era accaduto a Seve Ballesteros.
La storia – L’Open de España, nato nel 1912 e giunto alla 97ª edizione, ha un albo d’oro firmato da numerosi grandi campioni con 17 plurivincitori che, a parte Rahm (tre vittorie), hanno tutti la stessa caratteristica, ossia di aver compiuto l’impresa prima dell’anno 2000. L’ultima doppietta, prima di Rahm (2018, 2019), l’aveva firmata l’inglese Mark James nel 1997 e nel 2022 Rahm imitò Ballesteros che aveva vinto per la terza volta l’Open di casa nel 1995, con la precedente delle altre cinque triplette che risaliva al 1967 (Sebastian Miguel). Rahm proverà per la seconda volta a puntare alla quaterna per agganciare Mariano Provencio, che l’ha completata nel 1951, e Gabriel Gonzalez, che lo anticipò nel 1942. Se ci riuscirà potrà poi pensare al primato di cinque successi che Angel de la Torre ottenne tra il 1916 al 1925 e che resiste da 99 anni. Tra i campioni presenti nell’albo d’oro il tedesco Bernhard Langer e l’inglese Peter Alliss, con due titoli, e con uno lo statunitense Arnold Palmer, l’australiano Peter Thomson, l’inglese Nick Faldo, lo scozzese Colin Montgomerie e l’argentino Roberto De Vicenzo, per ricordarne alcuni.
Sette i past winner – Oltre ai citati Rahm, Pavon e Cabrera Bello, vi saranno anche altri quattro past winner, gli inglesi Andrew Johnston (2016) e James Morrison (2015), il sudafricano Thomas Aiken (2011) e l’iberico Alvaro Quiros (2010). Tra i runner up gli stessi Pavon (2022), Cabrera Bello (2019) e Morrison (2010), quindi Adri Arnaus (2021), Pablo Larrazabal (2012) e Fabrizio Zanotti (2009). Un solo italiano sul gradino più alto del podio, Francesco Molinari nel 2012, poi secondo nel 2015, come Emanuele Canonica nel 2002.
Il torneo su Sky e in streaming su NOW – L’acciona Open de España sarà trasmesso da Sky, canale Sky Sport Golf, e in streaming su NOW ai seguenti orari: giovedì 26 settembre e venerdì 27, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 28, dalle ore 13,30 alle ore 18; domenica 29, dalle ore 13 alle ore 18. Commento di Marco Cogliati, Alessandro Lupi, Massimo Scarpa, Fabrizio Redaelli e Claudio Viganò.
Nella foto: Jon Rahm