Tra i 45 concorrenti ammessi al Rolex Grand Final, ultima gara stagionale del circuito in programma nell’isola di Mallorca in Spagna, anche Lorenzo Scalise
Al Club de Golf Alcanada, a Port d’Alcúdia, nell’sola spagnola di Mallorca, si assegnato le 20 “carte” per il DP World Tour 2023. Dal 3 al 6 novembre si disputa la 28ª edizione del Rolex Challenge Tour Grand Final alla quale sono stati ammessi i primi 45 classificati della Road To Mallorca (ordine di merito), provenienti da 16 nazioni, tra i quali Lorenzo Scalise, che occupa la 44ª posizione.
Il Grand Final, nato nel 1995, è il torneo che chiude la stagione 2022 del Challenge Tour fatta di 28 eventi che hanno interessato 16 Paesi: Italia, Sudafrica, Spagna, Scozia, Repubblica Ceca, Francia, Austria, Germania, Irlanda, Finlandia, Danimarca, Svezia, Belgio, Portogallo, Svizzera e Inghilterra.
I vincitori azzurri – Il torneo è stato vinto nel 2011 da Andrea Pavan (San Domenico Golf dove il Grand Final è transitato per otto anni consecutivi, dal 2005 al 2012) e nel 2019 da Francesco Laporta, proprio al Club de Golf Alcanada dove l’evento avrà luogo per la terza volta. Grazie a quel titolo Laporta è stato l’ultimo dei cinque azzurri a prevalere nell’ordine di merito preceduto da Giuseppe Calì (1990), Michele Reale (1997), Edoardo Molinari (2009) e da Pavan (2013).
I 45 concorrenti tutti in corsa per la ‘carta’ – Il montepremi di 500.000 euro è il più alto in assoluto per il 2022, ma è importante il fatto che il vincitore percepirà 87.000 punti per l’ordine di merito. Equivale a dire che tutti coloro che al momento sono fuori dai primi 20 possono entrarvi, discorso che vale anche per lo svizzero Benjamin Rusch, 45°, e per Lorenzo Scalise, come detto 44°, che possono prendere la ‘carta’ vincendo, ma anche arrivando al secondo posto, purché da soli.
Freiburghaus difende la leadership nel ranking – Ci sarà comunque lotta per l’ambita prima posizione, dove con il successo nel precedente English Trophy si è portato l’elvetico Jeremy Freiburghaus, che è stato molto regolare durante l’anno. Infatti ha ottenuto altri sette piazzamenti tra i top ten (due volte runner up). Per divenire “re” del circuito dovrà guardarsi in particolare dai quattro che lo seguono, il sudafricano Juan Carlo Ritchie e il tedesco Alexander Knappe, gli unici con due titoli tra i 25 vincitori stagionali, e gli svedesi Mikael Lindberg e Jens Dantorp. Ognuno dei quattro, in caso di vittoria, lo sorpasserebbe e lui non potrebbe porvi rimedio. A tutti gli altri, fino al 26° nel ranking, il successo non basterà, perché dipenderanno
dalla posizione dello svizzero. Dovesse imporsi il francese Pierre Pineau, ossia il 26°, Freiburghaus perderebbe la leadership nei suoi riguardi solo terminando ultimo, ma potrebbero approfittarne anche altri.
Per quanto riguarda la ‘carta’ sono praticamente al sicuro i primi 15, mentre dovranno impegnarsi a fondo coloro che sono tra il 16° e il 20° posto, nell’ordine lo spagnolo Alejandro Del Rey, il sudafricano Deon Germishuys, il tedesco Maximilian Schmitt, il polacco Mateusz Gradecki e il francese Jeong weon Ko. Dietro di loro incalzano dalla 21ª posizione in poi lo scozzese Euan Walker, l’inglese Matthew Baldwin, i tedeschi Nick Bachem e Marc Hammer e l’iberico Emilio Quartero Blanco, che hanno ampie possibilità di accedere tra i venti con una buona prestazione.
Nella foto: Lorenzo Scalise