Lorenzo Gagli ha vinto con 273 (68 68 69 68, -11) colpi il Barclays Kenya Open, torneo che ha aperto la stagione del Challenge Tour sul percorso del Muthaiga GC (par 71), a Nairobi in Kenya. Il toscano. con una grande prestazione fatta di ottimo gioco e di regolarità negli score, ha prevalso con un par alla terza buca di spareggio contro lo svedese Jens Fahrbring (273 – 72 70 64 67) con il quale aveva terminato alla pari la gara.
I due, dopo un giro finale emozionante e combattuto, hanno segnato un birdie sull’ultima buca escludendo dal playoff il finlandese Kalle Samooja, il cileno Nico Geyger e il tedesco Philipp Mejow, terzi con 274 (-10) e con cui condividevano la prima posizione dopo 17 buche. Al sesto posto con 275 (-9) il sudafricano Oliver Bekker e lo svedese Sebastian Soderberg e al 38° con 282 (70 73 70 69, -2) Alessandro Tadini. Sono usciti al taglio Francesco Laporta, 74° con 144 (69 75, +2), e Federico Maccario, 97° con 146 (73 73, +4).
Sesto titolo per Gagli – Lorenzo Gagli, 32enne di Bagno a Ripoli, ha ottenuto il primo successo nel Challenge Tour e il sesto in carriera, dopo tre titoli nell’Alps Tour (2007), uno nel Campionato PGAI e uno nel Campionato Nazionale Open, entrambi nel 2010. Ha siglato la quarta vittoria stagionale all’estero dei professionisti italiani dopo quelle di Philip Geerts (RTQS #16 Killarney in Sudafrica), di Michele Cea (Ein Bay Open, Egitto, Alps Tour) e di Filippo Bergamaschi (French Tour).
L’azzurro ha iniziato la gara al 15° posto poi è salito al quinto e quindi al quarto da cui è partita la rimonta decisiva. Ha realizzato due birdie in uscita, poi nel rientro dopo un terzo birdie ha frenato con un bogey, ma come detto ha rimesso le cose a posto con il birdie a chiudere (68, -3). Nel playoff, giocato su un par 3 (buca 13, metri 175), dopo la parità nei due primi passaggi, Gagli ha posto la palla a mezzo metro dalla buca con il primo putt e poi ha imbucato per il birdie, mentre Fahrbring ha segnato un bogey. Per lui un assegno di 80.000 euro su un montepremi di 500.000 euro.
Le dichiarazioni – “Non ho parole – ha detto Gagli al termine – per esternare la mia gioia. Non ho apportato correzioni al mio gioco, ma mi sono espresso in tutte le parte del campo come al mio solito, cercando di fare tutto nel modo giusto, rimanendo molto calmo e paziente. Il playoff è stato davvero difficile. Non è il massimo vincere su un errore dell’avversario, ma il golf è anche questo. Tengo comunque a fare i complimenti a Fahrbring, che ha disputato un grande torneo. La vittoria mi dà molta fiducia per affrontare la stagione”.
Secondo azzurro a vincere in Kenya – Un lungo applauso ha salutato il successo di Gagli (nella foto) da parte di un pubblico molto numeroso, poi alla premiazione, oltre a ricevere il trofeo, il toscano ha indossato anche la “red jacket” che distingue il vincitore di un torneo nato nel 1991 e appannaggio in passato solo da un altro azzurro, Edoardo Molinari (2007).
IL CURRICULUM DI LORENZO GAGLI
Lorenzo Gagli, nato a Bagno a Ripoli (FI) il 14 ottobre 1985, cresce golfisticamente al Circolo Golf Ugolino di Firenze. Da dilettante difende per molti anni i colori azzurri e fa parte del team Boys che domina nel Campionato Europeo 2003. S’impone nei tricolori Juniores (2006) e nel dilettanti medal (2006). Passa al professionismo alla fine del 2006.
Nel 2007 si mette subito in evidenza vincendo tre tornei dell’Alps Tour (AGF-Allianz de la Mirabelle d’Or, Open La Margherita e Una International Open) e con il quarto posto nella money list ottiene la ‘carta’ per il Challenge Tour. L’anno successivo offre buone prove nel nuovo circuito di competenza dove conferma la ‘carta’, e a fine stagione conquista quella per l’European Tour alla Qualifying School.
Non può però praticamente sfruttarla a pieno nel 2009 perché a causa di problemi a un polso è costretto a un intervento chirurgico che lo tiene fermo tre mesi. La ripresa naturalmente è lenta e qualche buon piazzamento non basta a salvare la ‘carta’. Non si perde d’animo, torna alla Qualifying School e la riprende, ma la categoria gli consente solo poche gare. Così nel 2010, dopo qualche evento nel circuito maggiore, decide di tornare sul Challenge Tour e con tre “top ten” e altri buoni risultati termina 17° nell’ordine di merito e si riprende nuovamente la ‘carta’ per tornare sulla grande ribalta. Arrivano anche altri due successi ad aprile nel Campionato PGAI e a novembre nel Campionato Nazionale Open.
Nel 2011 offre le migliori prove sull’European Tour. Sfiora il successo nel Madrid Masters (2°), è tra i top ten nello Scottish Open (3°), nel Sicilian Open (5°), nel St. Omer Open (5°), nel Czech Open (5°) e nell’Irish Open (8°) e va bene anche nell’Open de France (11°). Nel 2012 non ripete le prodezze dell’anno precedente, fa miglior piazzamento nel Portugal Masters (12°) e rimane comunque nel circuito. Nel 2013 ottiene tre “top 20” e alla fine perde la ‘carta’. Negli anni successivi gioca sempre nel Challenge Tour con rendimento alterno, ma va vicino alla vittoria nel Turkish Challenge (2° nel 2015), è quattro volte tra i primi dieci nel 2016 e nel 2017 è secondo nell’Haute de France Open, terzo nel Rolex Trophy e sesto nel Kazakhstan Open. A fine anno supera la Qualifying Scholl dell’European Tour e risale nel circuito maggiore.
Nel 2018 inizia con sei tornei sull’European Tour, dove esce al taglio nei primi quattro e va a premio nei due successivi (29° Tshwane Open, 34° Qatar Masters). Poi nel Barclays Kenya Open firma il primo successo nel Challenge Tour.
(Aggiornamento al 25 marzo 2018)