Dall’Austria all’Irlanda del Nord. Il Challenge Tour propone il Black Desert NI Open presented by Tom McKibbin in programma dal 25 al 28 luglio al Galgorm Castle Golf Club, di Ballymena, dove scenderanno in campo Stefano Mazzoli, Pietro Bovari, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto e Gregorio De Leo.
Nel field di qualità vi sono 17 tra i primi venti giocatori della Road To Mallorca (ordine di merito), compresi nove tra i primi dieci, con il danese Rasmus Neergaard-Petersen, l’inglese John Parry e lo spagnolo Joel Moscatel, che guidano nell’ordine la graduatoria, particolarmente motivati. Infatti hanno ottenuto due successi stagionali e con il terzo salirebbero immediatamente sul DP World Tour. Con loro in gara altri sette andati a segno nel 2024: i danesi Hamish Brown (n. 5) e Jonathan Gøth-Rasmussen, gli svedesi Mikael Lindberg (n. 10) e Bjorn Akesson, il norvegese Andreas Halvorsen, il gallese Rhys Enoch, e l’inglese Frank Kennedy, che si è imposto la scorsa settimana nell’Euram Bank Open.
Il torneo, nato nel 2010 con il nome di Galgorm Castle Northern Ireland Open, è stato nei primi tre anni in calendario nell’Euro Pro Tour, poi è entrato per sei edizioni, dal 2013 al 2020 (stop nel 2019 per la pandemia) in quello del Challenge Tour dove è tornato dopo le tre edizioni, dal 2021 al 2023, svoltesi sotto l’egida del Clutch Pro Tour. L’ultimo vincitore è stato l’inglese Brandon Robinson-Thompson che, sostanzialmente, difenderà il titolo su un altro circuito.
Altri possibili protagonisti a Ballymena i francesi Alexander Levy e Martin Couvra, i sudafricani Robin Williams e Wilco Nienaber e gli inglesi Sam Hutsby, Jamie Rutherford e David Horsey.
Quattro degli azzurri sono reduci da una buona prova in Austria, e quindi attesi a una riconferma: Mazzoli, ottavo, Zemmer e Bovari, 18.i, quest’ultimo dopo essere stato al secondo posto, e De Leo, 24°, che ha effettuato un gran recupero nel finale. Per Di Nitto, di solito impegnato sull’Alps Tour, è un’occasione da sfruttare. Il montepremi è di 250.000 sterline (circa 300.000 euro).
Nella foto: Aron Zemmer