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75° Open d’Italia: le interviste della vigilia

Nino Bertasio e Matteo Manassero
  30 Maggio 2018 In primo piano
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FRANCESCO MOLINARI

“Sono felicissimo di essere qui e spero, grazie anche all’aiuto del pubblico, di recuperare un po’ di energie spese in Inghilterra. La vittoria nel BMW PGA Championship è stata bellissima. Così come è stato fantastico emulare Costantino Rocca e Matteo Manassero. Come si arriva a questi risultati? Serve una base di talento e poi è fondamentale il lavoro dello staff tecnico della Federazione che accompagna i giovani verso il professionismo. Anche io devo dire grazie alla FIG per tutto il sostegno ricevuto nella mia carriera.

Francesco Molinari è il personaggio più atteso del 75° Open d’Italia. Dopo i trionfi del 2006 e del 2016 l’azzurro al Gardagolf di Soiano del Lago insegue una storica tripletta. Vincendo otterrebbe anche il sesto titolo sull’European Tour, centrando in un colpo solo due imprese mai riuscite prima a nessun golfista italiano.
“E’ prematuro pensare già da oggi alla vittoria – ha spiegato in sala stampa – e preferisco affrontare la gara giorno per giorno. Spero di aver recuperato le energie psicofisiche dopo Wentworth e mi auguro di riuscire a crearmi anche soltanto una possibilità nel round finale per poter puntare al titolo.

Tra i miei obiettivi stagionali ovviamente c’è anche la Ryder Cup di Parigi. Sarebbe bellissimo far parte del team Europa, ma non voglio pensarci. Prima ci sono tre major e tanti altri tornei importanti da giocare, a partire dall’Open d’Italia”.

 

MATTEO MANASSERO E NINO BERTASIO

“Vedere il campo dove siamo cresciuti trasformarsi in un teatro di gara così prestigioso è qualcosa di veramente emozionante”. Per Matteo Manassero e Nino Bertasio questo non sarà un Open d’Italia come gli altri. Entrambi si sentono in grado di poter puntare alla vittoria e nel presentare il percorso hanno indicato nella precisione dal tee come uno dei requisiti fondamentali per inserirsi nella corsa al titolo. “Il torneo si potrebbe vincere con uno score di 20 colpi sotto il par” è questa la previsione di Bertasio, che ha dichiarato di voler rientrare tra i primi 60 della Race to Dubai al termine della stagione.

“Il campo è in condizioni fantastiche – ha spiegato Manassero – e si presta a una tattica aggressiva. Bisognerà però avere molta attenzione sui green. Sto attraversando un buon momento, mi manca solo una maggiore continuità” (Nella foto, Nino Bertasio e Matteo Manassero)

 

TYRRELL HATTON

“E’ un piacere tornare in Italia da campione in carica e mi auguro di poter difendere il titolo in maniera adeguata. Sono reduce dalla delusione del taglio mancato a Wentworth, ma sono stato condizionato da un incidente al polso prima del torneo, che mi ha costretto a una settimana d’inattività. Nel weekend ho praticato e fortunatamente non ho più alcun dolore. Ora dovrò ritrovare in fretta la giusta concentrazione”. Il 27enne di High Wycombe, tre titoli in carriera, ha provato il percorso una sola volta e lo ha definito “molto stimolante”.

 

IAN POULTER

Ian Poulter ha preso slancio per la sua ottima carriera proprio dall’Open d’Italia, vincendo le edizioni del 2000 e del 2002. Il numero 27 al mondo non nasconde di puntare al terzo successo. “Ma non è un’ossessione – afferma – e non guardo alle statistiche. Sono però davvero concentrato per affrontare questo difficile impegno, ma per arrivare al titolo dovrò attuare un gioco d’attacco per tutto il torneo. Bisognerà comunque di dotarsi di pazienza e avere un bel feeling con il putter.

Dall’inizio dell’anno sono in forma, il mio gioco è molto solido e lo dimostra la vittoria nello Houston Open. Sono in buona posizione per poter entrare nella squadra europea di Ryder Cup, ma spero soprattutto di potermi affermare in uno dei prossimi major”.

(Interviste di mercoledì 30 maggio 2018)

 

 

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