Uno strepitoso Francesco Molinari (nella foto di Scaccini) ha vinto con 280 colpi (70 71 74 65, -8) l’Open de España (European Tour), disputato al Real Club de Golf de Sevilla (par 72), a Siviglia in Spagna. Il torinese con un eccellente giro finale in 65 (-7) ha distanziato di tre colpi gli spagnoli Pablo Larrazabal e Alejandro Cañizares e il danese Soren Kjeldsen (283, -5) e di cinque l’altro danese Thorbjorn Olesen e l’iberico Jorge Campillo (285, -3). Il trionfo azzurro è stato completato dal settimo posto di Matteo Manassero (286 – 70 70 76 70, -2), condiviso con l’austriaco Markus Brier, con il nordirlandese Gareth Maybin, con l’inglese Graeme Storm e con il belga Nicolas Colsaerts, mentre Edoardo Molinari è terminato 51° con 296 (74 74 78 70, +8). Ha ceduto nettamente l’inglese Simon Dyson, leader dopo tre turni e 12° con 287 (-1) al termine dopo un pesante 76(+4), quindi al 16° posto con 288 (par) l’altro inglese Robert Rock, al 21° con 289 (+1) il thailandese Thongchai Jaidee e al 32° con 292 (+4) l’indiano Jeev Milkha Singh. Degli altri spagnoli in gara, che tenevano molto a vincere il torneo di casa giunto alla 100ª edizione, sono rimasti sempre lontani dalla vetta Rafael Cabrera Bello, 27° con 291 (+3), José Maria Olazabal, 46° con 295 (+7), e Gonzalo Fernandez Castaño, 53° con 297 (+9). Per Francesco Molinari. 29 anni, è il terzo titolo dopo quelli ottenuti nel 2006 (Open d’Italia) e nel 2010 (WGC HSBC Champions), ma nel suo curriculum c’è anche la World Cup conquistata nel 2009 con il fratello Edoardo. L’azzurro, che all’inizio del turno decisivo era al sesto posto con quattro colpi di ritardo da Dyson, ha iniziato nel modo migliore con tre birdie in cinque buche ai quali ha aggiunto il quarto alla nona, che lo ha portato in vetta insieme a Dyson e a Kjeldsen, qualche buca più indietro rispetto a lui. Alla 10ª Molinari ha posto la palla a tre metri dalla bandiera, ha imbucato il putt e con il “-6” è rimasto da solo al comando. Nel frattempo Dyson, dopo un bell’avvio con due birdie, ha iniziato a inanellare errori e si è defilato. Nel suo score alla fine i bogey saranno ben sei. Kjeldsen ha provato a tenere il ritmo del torinese, ma i suoi attacchi continui si sono risolti in una alternanza di birdie e bogey, che praticamente l’hanno lasciano a ballare tra il “-4” e il “-5”. Ci ha provato anche Larrazabal, però un bogey nella prima parte è stato quasi determinante in una giornata in cui di birdie ne ha segnati solo due nel rientro per il 71 (-1). Mentre i suoi rivali andavano a corrente alternata Molinari ha completato il suo capolavoro con gli ultimi due birdie di giornata (in totale sette) alle buche 13 e 14 e sul “-8” con quattro colpi da gestire in quel momento, ha continuato la sua strada con determinazione evitando tattiche d’attesa. Alla fine il divario è stato di tre lunghezze, ma questo vale solo per le statistiche. Manassero ha offerto gioco alterno con sei birdie e quattro bogey per il 70 (-2), ma il suo ottimo piazzamento è nato soprattutto nel terzo giro, quando dopo una partenza disastrosa ha avuto la forza morale per non mollare, recuperando nel finale due colpi che si sono rivelati preziosi. Anche per Edoardo Molinari 70 colpi a chiudere (cinque birdie e tre bogey) che gli hanno permesso di risalire nove posizioni. “Vincere – ha detto Francesco Molinari – ha sempre un sapore speciale, ma farlo qui in Spagna a un anno di distanza dalla scomparsa di Severiano Ballesteros rende questo successo ancora più emozionante. Sono rimasto concentrato colpo su colpo riuscendo a imbucare putt decisivi per l’allungo in graduatoria. Oggi, indubbiamente, le condizioni del percorso erano migliori rispetto alle precedenti giornate e ciò mi ha permesso l’ottimo score. Ho guardato il leaderboard per la prima volta alla buca 12, poi ho continuato a giocare con la convinzione che con un paio di birdie avrei messo al sicuro il primo posto. E sono arrivati subito dopo”. Pur con un vantaggio rassicurante, Molinari non ha assunto un atteggiamento prudente: “Dalla 15 in poi, nonostante il margine sui miei inseguitori, ho giocato come se fossi in svantaggio di quattro colpi per evitare una tattica troppo conservativa che si sarebbe potuta rivelare controproducente. E ne ho avuto ancor più la convinzione alla buca 17, anche dopo aver rischiato una palla in acqua. Nel momento in cui sono giunto in club house con il “-8” sapevo di avere ottime chances di vittoria, perché i miei avversari difficilmente avrebbero potuto ribaltare la classifica nelle ultime buche così insidiose. Fra i miei obiettivi stagionali c’è, naturalmente, la partecipazione alla Ryder Cup, ma per guadagnarmi la convocazione dovrò continuare a giocare su questi livelli anche nei prossimi mesi. Ora mi aspetta un altro torneo prestigioso come il The Players Championship in Florida. Oggi mi godo la vittoria e da domani comincerò a concentrarmi sul percorso del TPC Sawgrass a Ponte Vedra Beach, anch’esso adatto a esaltare le mie caratteristiche”. Franco Chimenti, presidente della FIG, ha dichiarato: “E’ un grande successo di un campione straordinario che onora tutto il golf italiano, ma non mi meraviglia. Avevo incontrato Francesco in occasione del matrimonio del fratello Edoardo e gli avevo esternato la mia convinzione di vederlo prossimo a una vittoria. Per come stava giocando è stata una previsione abbastanza facile”. A Molinari il titolo ha fruttato un assegno di 333.330 euro, su un montepremi di 2.000.000 di euro, e il salto al settimo posto nell’ordine di merito europeo (E 708.209). In vetta è il nordirlandese Rory McIlroy con 1.348.517 uro.. Sono usciti al taglio gli altri quattro italiani in gara: Lorenzo Gagli, 89° con 151 (73 78, +7), Andrea Pavan, 138° con 156 (78 78, +12), il sedicenne Domenico Geminiani, 146° con 158 (81 77, +14), e Federico Colombo, 149° con 159 (78 81, +15). CURRICULUM DI FRANCESCO MOLINARI E’ nato a Torino l’8 novembre 1982. E’ passato al professionismo alla fine del 2004. Per anni è stato uno dei pilastri della squadra azzurra. Tra le sue vittorie più importanti da amateur: Campionato dilettanti a Squadre A1 con Torino, Campionato Nazionale Ragazzi (2000); Campionato dilettanti a Squadre A1 con Torino (2001); Campionato Italiano Foursome (con il fratello Edoardo); Campionato Nazionale Medal (2002); Campionato Nazionale Foursome (con il fratello Edoardo), Campionato Nazionale Match Play, Sherry Cup, R&A Golf Bursary’s Day a St. Andrews, Campionato Nazionale Medal (2004). Quale ultima gara da amateur ha disputato il Campionato del Mondo a Squadre a Portorico, insieme al fratello Edoardo e a Matteo Delpodio, dove l’Italia si è classificata al quarto posto,miglior risultato di sempre, poi eguagliato nel 2008 in Australia dal trio Federico Colombo, Andrea Pavan, Nino Bertasio. Detiene il record del miglior piazzamento di un dilettante all’Open d’Italia. Lo ha stabilito nel 2002 con il 23° posto e lo ha migliorato nel 2004 con il 13°. Ha ottenuto anche un terzo posto nel Campionato Nazionale Omnium (2003). Quando alla fine del 2004 ha disputato la Qualifying School europea era ancora dilettante, riuscendo in una impresa che è prerogativa di pochi giocatori: ossia conquistare la "carta" nello stato di amateur. A San Roque si è classificato quarto, dopo essere stato ammesso alla finale con il secondo posto allo Stage 2, svoltosi a Colonia in Germania. Nel 2005, primo anno sul circuito continentale, si è classificato 86° nell’ordine di merito ottenendo il 6° posto nel Johnnie Walker Championship, il 14° nello Scottish Open, il 17° nel Telecom Italia Open e nell’Omega European Masters il 22° nel Madeira Island Open e il 25° nel KLM Open. Nella stagione 2006 ha vinto il Telecom Italia Open, primo titolo nel suo palmares. Erano ventisei anni che un italiano mancava dal gradino più alto del podio. L’impresa era stata annunciata da un ottimo avvio d’anno con il sesto posto nel Johnnie Walker Classic e l’ottavo sia nel South African Open che nel Malaysian Open. Dopo il successo sul percorso del Castello di Tolcinasco Golf & Country Club Molinari ha avuto un periodo di flessione, subendo nove tagli in tredici tornei e con miglior risultato la 21ª posizione nell’Open de France. Poi l’impennata a settembre nell’Omega European Masters dove è giunto secondo alle spalle del gallese Bradley Dredge. Ha vinto l’ordine di merito italiano prevalendo su Emanuele Canonica, leader per tre anni. Nell 2007 è finito sei volte tra i "top ten" e con il 60° posto nell’ordine di merito ha potuto partecipare anche al Volvo Masters. La miglior prestazione l’ha offerta nell’Open d’Italia dove si è classificato terzo e per un solo colpo non ha preso parte allo spareggio tra lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño e l’austriaco Markus Brier, vinto dal primo. Si è imposto nella money list italiana per il secondo anno consecutivo. Nel 2008 ha ottenuto quale miglior risultato la seconda piazza nel Mercedes Championship. Grazie anche ad altri quattro piazzamenti tra i primi sei è terminato al 24° posto nell’ordine di merito. Nel 2009 si era posto come traguardo di entrare tra i primi 50 del World Ranking per poter disputare tutti i più grandi tornei. E ha centrato l’obiettivo al termine di una stagione da incorniciare, in cui gli è mancata solo la vittoria, peraltro più volte sfiorata. In particolare nell’UBS Hong Kong Open è stato superato in uno spareggio a tre (il terzo era Rory McIlroy) dal cinese Wen-tang Lin. Complessivamente ha colto due secondi posti, tre terzi, un sesto e tre decimi. Di rilievo la decima posizione nel PGA Championship e nel WGC Hsbc Champions e la 13ª nell’Open Championship. Nella money list europea è terminato 14°. Nell’ultima gara stagionale è arrivato anche lo strepitoso successo ottenuto nella World Cup insieme a fratello Edoardo. Nel 2010 è arrivato il secondo titolo ed è stato del tutto prestigioso, perché colto nell’HSBC Champions, una delle quattro gare del World Golf Championship riservate ai migliori giocatori del mondo. Gli ottimi risultati conseguiti nelle due stagioni 2009 e 2010 lo hanno fatto entrare di diritto nella squadra Europea di Ryder Cup, di cui ha fatte parte anche il fratello Edoardo al quale il capitano Colin Montgomerie ha concesso una wild card. Prima della vittoria in Cina, Molinari ha sfiorato il titolo nell’Open de France, ma gli è stato nuovamente fatale un play off a tre con Alejandro Cañizares e con Miguel Angel Jimenez, in cui ha prevalso quest’ultimo. Al suo attivo il secondo posto nel Portugal Masters, il terzo nel Madrid Masters e nel Johnnie Walker Championship, il quarto nell’Open de Andalucia e nello Scottish Open, il sesto nel Dubai World Championship, l’ottavo nell’Irish Open e nel KLM Open e il decimo nel Trophée Hassan II. Ha iniziato il 2011 con l’ottavo posto nell’Abu Dhabi Championship, poi si è preso una pausa per la nascita del primo figlio Tommaso, e alla ripresa è giunto terzo nel WGC Cadillac Championship. Si è classificato sesto nel Madrid Masters e nel Dubai World Championship, ottavo nel BMW Italian Open e decimo nell’Andalucia Masters. E’ finito 21° nell’ordine di merito dell’European Tour (E 1.087.852). In questa stagione, prima di vincere l’Open de España, è terminato sesto nel Volvo China Open, ottavo nell’Abu Dhabi Championship e 13° nel WGC Cadillac Championship. Ha difeso quattro volte i colori azzurri nella World Cup, nel 2006 insieme a Emanuele Canonica (Italia 8ª), quindi con il fratello Edoardo nel 2007 (Italia 17ª), nel 2008 (Italia 19ª) e nel 2009 (Italia 1ª). I risultati