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Eurotour: nell’Indian Open S.S.P. Chawrasia profeta in patria, Renato Paratore 72°

  20 Marzo 2016 News
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Renato Paratore, 72° con 296 colpi (71 73 74 78, +8), ha concluso in retrovia l’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour disputato sul percorso del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India.
Profeta in patria il 38enne indiano di Calcutta S.S.P. Chawrasia (nella foto di Getty Images), che ha vinto la gara di casa con 273 (67 67 68 71, -15) superando di due colpi il connazionale Anirban Lahiri, vincitore della money list dell’Asian Tour 2015 e campione uscente, e il coreano Jeunghun Wang (275, -13). Al quarto posto con 276 (-12)  il brasiliano Adilson Da Silva, da anni trapiantato nel Sunshine Tour sudafricano, e il  filippino Angelo Cue, al sesto con 278 (-10) il francese Gregory Havret, lo statunitense Daniel Im, l’indiano Rashid Khan e N Thangaraja dello Sri Lanka e al decimo con 279 (-9) lo statunitense David Lipsky, l’indiano Shiv Kapur e il francese Julien Quesne (suo l’Open d’Italia 2013).
Prestazioni altalenanti del sudafricano Jbe Kruger, 15° con 280 (-8), del filippino Antonio Lascuna, 31° con 284 (-4), di Mardan Mamat di Singapore, 37° con 285 (-3), e prove deludenti dello spagnolo Pablo Larrazabal, 51° con 288 (par), e del filippino Miguel Tabuena e di Siddikur Rahman del Bangladesh, 58.i con 289 (+1) ed entrambi con una buona quotazione sul circuito asiatico.
S.S.P. Chawrasia (dove S.S.P. sta per Shiv Shankar Prasad) ha conquistato il terzo titolo nell’European Tour, che si unisce a un altro ottenuto nell’Asian Tour, dove però gliene vengono accreditati quattro essendo quelli siglati sul circuito continentale organizzati in combinata. Nel turno finale ha tirato il freno a mano rischiando un po’, ma dopo un birdie e due bogey in dieci buche, ha ripreso il controllo con due birdie, praticamente decisivi (71, -1). Per lui un assegno di 246.589 euro su un montepremi di 1.500.000 euro
Renato Paratore ha terminato con un 78 (+6), sicuramente inatteso anche se nel contesto di una prestazione in bassa graduatoria, con quattro birdie, tre bogey, due doppi bogey e un triplo bogey. Resta comunque il fatto positivo di aver interrotto la sequenza di due tagli consecutivi. E’ uscito Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), al nono taglio di fila subito dopo quelli nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015.
TERZO GIRO – Renato Paratore, 68° con 218 colpi (71 73 74, +2), è rimasto in bassa classifica nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour che si conclude sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India.
Deciso attacco dei giocatori di casa in tre nelle prime quattro posizioni. Nuovo leader è S.S.P. Chawrasia con 202 (67 67 68, -14), che ha sorpassato l’australiano Terry Pilkadaris (204, -12), e sono al terzo posto con 206 (-10) Rashid Khan e Anirban Lahiri, campione uscente e rientrato in corsa per il titolo recuperando dal 14°. Un altro indiano, Rahil Gangjee è in quinta posizione con 207 (-9), affiancato dal francese Sebastien Gros, dal brasiliano Adilson Da Silva e del coreano Jeunghun Wang, e in nona con 208 (-8) è salito Arjun Atwal, primo indiano a giocare e a vincere nel PGA Tour. Con lo stesso score gli spagnoli Jorge Campillo e Alejandro Cañizares, il francese Julien Quesne e N Thangaraja dello Sri Lanka.
Possono solo sperare di migliorare la propria classifica l’australiano Scott Hend, lo statunitense David Lipsky, il filippino Angelo Que e Mardan Mamat di Singapore, 20.i con 211 (-5), il sudafricano Jbe Kruger, 28° con 212 (-4), e gli altri due filippini Antonio Lascuna, 34° con 213 (-3), e Miguel Tabuena, 45° con 215 (-1). Molto deludenti l’iberico Pablo Larrazabal, 62° con 217 (+1), e Siddikur Rahman del Bangladesh, abbastanza apprezzato nel circuito asiatico, 70° con 219 (+3).
S.S.P. Chawrasia (dove S.S.P. sta per Shiv Shankar Prasad), 38enne di Calcutta con due titoli nell’European Tour e uno nell’Asian Tour, ha realizzato quattro birdie in uscita (68, -4) e poi si è limitato a una azione di controllo. Terry Pilkadaris è partito con il piede sbagliato, ha perso un colpo sulle prime nove buche (due birdie e tre bogey) e poi ha infilato nove par nel rientro (73, +1).
Un doppio bogey in apertura ha condizionato il giro di Renato Paratore, che poi si è portato dietro i due colpi sopra par realizzando due birdie e due bogey nelle rimanenti 17 buche (74, +2). E’ uscito al taglio Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), il nono consecutivo subito dopo quelli nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
SECONDO GIRO – Renato Paratore, 64° con 144 colpi (71 73, par), ha superato il taglio con l’ultimo punteggio utile nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in svolgimento sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India, dove invece è rimasto fuori Edoardo Molinari, 81° con 146 (78 68, +2), malgrado un lodevole tentativo di rimonta.
Cambio della guardia in vetta dove si è portato con 131 (67 64, -13)
l’australiano Terry Pilkadaris, che può contare su un margine di tre colpi nei riguardi dello spagnolo Nacho Elvira e dell’indiano S.S.P. Chawrasia (134, -10). Al quarto posto con 136 (-8) lo statunitense David Lipsky e l’inglese Ben Evans, al sesto con 137 (-7) l’indiano Rashid Khan e gli iberici Alejandro Cañizares e Jorge Campillo.
E’ già pesante il ritardo dell’indiano Anirban Lahiri, miglior giocatore dell’Asian Tour 2015 e campione uscente,  14° con 139 (-5), e ha  lo stesso score lo statunitense Daniel Im, in vetta dopo un turno e retrocesso con un 74 (+2). Poco dietro il filippino Antonio Lascuna, 21° con 140 (-4), a metà graduatoria l’indiano Arjun Atwal, il filippino Angelo Que, il sudafricano Jbe Kruger e Mardan Mamat di Singapore, 30.i con 141 (-3), e in bassa il filippino Miguel Tabuena e Siddikur Rahman del Bangladesh, 44.i con 142 (-2), lo spagnolo Pablo Larrazabal e l’australiano Scott Hend, vincitore la scorsa settimana del Thailand Classic, 55.i con 143 (-1). Fuori gioco l’irlandese Padraig Harrington, 75° con 145 (+1) e out per un colpo.
Terry Pilkadaris, 43enne di Perth, ha giocato a lungo in Europa, specie nel Challenge Tour, senza ottenere titoli, mentre ne ha conseguiti tre sull’Asian Tour, ma tra il 2004 e il 2005. Nove birdie e un bogey per il suo 64 (-8), che l’ha fatto salire dalla quinta piazza.
Tanti brividi per Renato Paratore il quale nella prima parte del tracciato ha perso tre colpi (due birdie, un doppio bogey e un triplo bogey). La situazione è divenuta ancor più difficile con un bogey alla 11ª buca, ma con grande determinazione nelle successive sette ha trovato i tre birdie che gli servivano per rimanere in gara (73, +1).
Edoardo Molinari ha tentato di rimediare con grande orgoglio al 78 (+6) d’apertura e ha subito aggredito il campo segnando quattro birdie in otto buche. Una frenata con un bogey alla 12ª è praticamente stata determinante per la sua uscita, anche se ha continuato a lottare come dimostra il quinto birdie giunto poco dopo (68, -4). Per il torinese è il nono taglio consecutivo dopo quelli subiti nei primi sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
PRIMO GIRO – Lo statunitense Daniel Im è al vertice con 65 (-7) colpi nell’Hero Indian Open, torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in svolgimento sul tracciato del Delhi Golf Club (par 72), a Nuova Delhi in India, dove Renato Paratore è 40° con 71 (-1) ed Edoardo Molinari 130° con 78 (+8).
In una giornata dai punteggi abbastanza bassi, con 74 concorrenti entro il limite del par, Daniel Im precede di un colpo il thailandese Prom Meesawat e gli spagnoli Jorge Campillo e Nacho Elvira (66, -6) e di due gli indiani S.S.P. Chawrasia e Sanjay Kumar, il coreano Jeunghun Wang, l’australiano Terry Pilkadaris e il francese Raphael Jacquelin (67, -5).
Al decimo posto con 68 (-4) l’inglese Tommy Fleetwood e l’indiano Anirban Lahiri (nella foto), campione uscente e vincitore dell’ordine di merito dell’Asian Tour 2015, al 16° on 69 (-3) l’americano David Lipsky e Siddikur Rahman del Bangladesh, al 24° con 70 (-2) l’indiano Arjun Atwal, i filippini Angelo Que e Miguel Tabuena, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il transalpino Julien Quesne (suo l’Open d’Italia nel 2013). Hanno lo stesso score di Paratore anche l’irlandese Padraig Harrington, il filippino Antonio Lascuna e il sudafricano Jbe Kruger e sono in 54ª posizione con 72 (par), al momento l’ultima utile per superare il taglio, il thailandese Thaworn Wiratchant, l’australiano Scott Hend, reduce dal successo nel Thailand Classic, e Mardan Mamat di Singapore.
Daniel Im, 31enne di Wayne (New Jersey) approdato nel circuito maggiore grazie al terzo posto nella Qualifying School (stesso score del vincitore) dopo una bella stagione nel Challenge Tour con un successo (Swiss Challenge), ha realizzato sette birdie, senza bogey.
Entrambi gli azzurri hanno iniziato dalla buca 10. Renato Paratore ha avuto un ottimo avvio con due birdie ed è passato con un 34 (-2) alla nona, poi dopo un altro birdie le cose si sono complicate nelle ultime otto buche con tre bogey a fronte del quarto birdie.
Subito corsa in salita per Edoardo Molinari con due bogey in quattro buche e un doppio bogey prima del giro di boa, Tentativo di rimonta alla virata con due birdie, poi è passato dal “+2” al “+6” con un bogey e un triplo bogey a chiudere. Il torinese rischia il nono taglio consecutivo dopo quelli subiti nei sette tornei disputati quest’anno e nell’ultimo del 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.
PROLOGO – Edoardo Molinari e Renato Paratore tornano in campo nell’Hero Indian Open (17-20 marzo), torneo in combinata tra European Tour e Asian Tour in programma sul tracciato del  Delhi Golf Club, a Nuova Delhi in India.
Difende il titolo l’indiano Anirban Lahiri, primo nell’ordine di merito dell’Asian Tour 2015, e saranno nel field i connazionali Arjun Atwal, Jeev Milkha Singh, S.S.P. Chawrasia, Shiv Kapur e tanti altri giocatori orientali tra i quali i thailandesi Prom Meesawat, Prayad Marksaeng e Thaworn Wiratchant, i filippini Miguel Tabuena, Antonio Lascuna e Angelo Que il malese Danny Chia, Siddikur Rahman del Bangladesh e Mardan Mamat di Singapore.
Tra i non orientali prenderanno parte all’evento l’irlandese Padraig Harrington, l’australiano Scott Hend, reduce dal successo nel Thailand Classic, Brett Rumford e Marcus Fraser, l’inglese Tommy Fleetwood, i francesi Romain Wattel, Raphael Jacquelin e Julien Quesne, vincitore di un Open d’Italia (2013), lo spagnolo Pablo Larrazabal, l’olandese Joost Luiten, il sudafricano Jbe Kruger e gli statunitensi David Lipsky e Peter Uihlein.
Renato Paratore ha subito nel Thailand Classic il secondo taglio consecutivo e il quarto in otto gare stagionali e quindi deve superare questo momento di appannamento. Più complicata la situazione di Edoardo Molinari che si è fermato dopo 36 buche per otto tornei consecutivi, i sette disputati quest’anno sull’European Tour e l’ultimo giocato nel 2015. Il montepremi è di 1.500.000 euro dei quali 246.588 saranno appannaggio del vincitore.

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