Sventola alta la bandiera italiana nei college americani. I recenti ottimi risultati conseguiti da Bianca Maria Fabrizio e Laura Lonardi nei tornei di golf del circuito universitario statunitense hanno dato ulteriore conferma della qualità del settore giovanile italiano e nel contempo hanno posto in evidenza la scelta (già intrapresa da altri giovani golfisti azzurri) di trasferirsi negli Usa per conciliare sport e studio. Dal Veneto al Texas – Bianca Maria Fabrizio (foto grande) e Laura Lonardi (foto piccola) sono cresciute golfisticamente in Italia. Bianca (classe 1994) si è formata nel circolo trevigiano di Villa Condulmer. Laura, nata a Verona ventidue anni fa, ha mosso i primi passi sul percorso del Golf Club Verona. Per entrambe un palmares ricco di successi da amateur con la meritata conquista della maglia azzurra della nazionale italiana. Poi, concluso l’iter scolastico, la scelta di salire sull’aereo portando con sé zaino e sacca da golf. Destinazione United States, più precisamente Texas. Libri e bastoni da golf – Bianca studia economia alla Texas A&M University a College Station. Laura è iscritta alla facoltà di matematica della Baylor University nella città di Waco. Le loro giornate si dividono fra aule universitarie e campi da golf. L’attività golfistica è molto intensa. Il calendario dei tornei si divide in due semestri: fall e spring. Nel primo semestre si giocano in media 5 tornei, poi nel secondo semestre si arriva a giocare fino a 8 campionati tripartiti in Conference, Regionals e Nationals. Bianca e Laura raccontano come è nata la scelta di trasferirsi negli Usa, come sono organizzate le giornate nei college e cosa c’è nel loro futuro dopo la laurea. Cosa ti ha spinto a vivere questa esperienza all’estero e perchè la consiglieresti? Fabrizio: “Studiare negli States è sempre stato il mio sogno. Quest’esperienza mi sta dando l’opportunità di conseguire un diploma in economia e di giocare a golf a un livello incredibilmente alto, confrontandomi ad ogni gara con ragazze da tutto il mondo, che molto probabilmente continueranno la loro carriera sul LPGA. Inoltre, studiare così lontano da casa, dalla famiglia e dagli amici, ti permette di crescere e maturare, d’imparare l’inglese e di confrontarti con una cultura molto diversa da quella italiana”. Lonardi: “Ho deciso di fare quest’esperienza perché ritengo che sia uno dei modi migliori per ottenere una laurea e continuare a giocare a golf. Le strutture dei college americani sono all’avanguardia e permettono di allenarsi bene e di conseguenza migliorare nel gioco. Sono molto contenta della mia scelta e la consiglio a tutti coloro che vogliono continuare a studiare dopo il liceo senza smettere di giocare a golf. Penso che per un ragazzo vivere per un periodo negli Usa e in particolare nell’ambiente universitario sia un’ esperienza unica e fantastica”. Come si svolge la tua giornata/settimana tipo fra studio e sport? Fabrizio: “Mi sveglio alle 6 e mi alleno un’ora in palestra quattro volte a settimana, suddivise in workout e yoga. La mattina vado a lezione e subito dopo pranzo c’è l’allenamento di golf che dura 4/5 ore. Terminata la cena inizio a studiare fino a tardi e poi (finalmente) posso andare a dormire”! Lonardi: “Le giornate sono senza dubbio molto piene. Vado a lezione tutte le mattine dal lunedì al venerdì. Dal lunedì al sabato pratico con la squadra dalle 2 alle 4/5 ore, alle quali vanno aggiunti anche le sessioni in palestra 3 volte alla settimana. Nella maggior parte dei casi dobbiamo studiare di sera e nei weekend. E’ necessario quindi sapersi organizzare bene fra studio e allenamenti per ottenere buoni risultati”. Completato il tuo percorso di studio, come proseguirà la tua attività golfistica? Fabrizio: “Finita l’università non so se vorrò passare professionista o semplicemente trovare un lavoro. In ogni caso vorrei restare a vivere qui in America”. Lonardi: “Ancora non sono sicura se vorrò passare al professionismo. Sarà una decisione che prenderò il prossimo anno dopo aver valutato bene tutte le opzioni. Se dovessi decidere di passare al professionismo, vorrei provare a farlo qui in America”.