Alessandro Tadini ha condotto un’ottima gara e si è classificato al quinto posto con 284 colpi (71 75 67 71, -4) nel Dubai Festival City Challenge Tour Grand Final, ultimo evento nel calendario del Challenge Tour, ma non è bastato (sarebbe dovuto giungere terzo) per assicurargli una delle 15 ‘carte’ per l’European Tour 2015 assegnate ai migliori dell’ordine di merito. Rimarrà, dunque, nel secondo circuito continentale insieme a Niccolò Quintarelli, 42° con 301 (74 75 73 79, +13), e a Matteo Delpodio, 43° con 307 (72 78 77 80, +19), che come il piemontese erano tra i primi 45 della money list (divenuti 44 per la defezione del tedesco Florian Fritsch) ammessi al torneo. Sul percorso dell’Al Badia GC (par 72), a Dubai, ha vinto con 276 colpi (70 69 68 69, -12) Benjamin Hebert, 27enne francese di Brive al terzo titolo stagionale. Lo avesse conquistato prima sarebbe salito direttamente nell’European Tour, sfruttando l’apposita norma come gli era già accaduto ad agosto del 2011. Tornerà comunque nel circuito maggiore grazie alla sua seconda posizione nella money list. Il transalpino ha distaccato nettamente il connazionale Jerome Lando Casanova (281, -7), il gallese Oliver Farr (282, -6) e il coreano Byeong-hun An (283, -5). Il belga Hugues Joannes è terminato alla pari con Tadini e hanno occupato la settima posizione con 285 (-3) il francese Cyril Bouniol e il tedesco Bernd Ritthammer. Con l’ottavo posto l’inglese Andrew Johnston (286, -2), nella foto di Getty Images, si è assicurato il titolo di miglior giocatore del Challenge Tour prevalendo largamente nella money list con 190.856 euro di guadagno. Lo seguiranno nell’European Tour 2015 gli altri 14 giocatori che si sono classificati nell’ordine alle sue spalle: Benjamin Hebert (E 178.266, Fra), Byeong-hun An (150.107, Cor), Moritz Lampert (137.194, Ger), Mark Tullo (129.968, Cil), Sam Hutsby (128.984, Ing), Jordi Garcia Pinto (112.317, Spa), Jason Palmer (108.056, Ing), Michael Lorenzo Vera (106.796, Fra), Oliver Farr (101.476, Gal), Edouard España (95.012, Fra), Florian Fritsch (92.943 (Ger), Jerome Lando Casanova (88.785, Fra), Jake Roos (87.431, Rsa), e Jason Barnes (77.793, Ing). Si è classificato 23° con 70.645 euro Alessandro Tadini, quindi Matteo Delpodio, 32° con 60.128, e Niccolò Quintarelli, 37° con 54.567. Manterranno la ‘carta’ anche Filippo Bergamaschi, 58° con 32.926, Nicolò Ravano, 62° con 30.572, Lorenzo Gagli, 63° con 29.647, e Andrea Rota, 74° con 24.661. Hebert, che ha ricevuto un assegno di 60.085 euro su un montepremi di 350.000 euro, ha condotto il giro finale in 69 (-3) colpi con cinque birdie e due bogey e Tadini in 71 (-1) con tre birdie e due bogey. Per Quintarelli 79 (+7) colpi con un eagle, un birdie, cinque bogey, un doppio bogey e un triplo bogey; per Delpodio 80 (+8) con un birdie, due bogey, due doppi bogey e un triplo bogey. Terzo giro – Alessandro Tadini, con l’ottimo parziale di 67 (-5) colpi, punteggio più basso del turno, e con il totale di 213 (71 75 67, -3) ha rimontato dal 23° al 10° posto e nel giro conclusivo del Dubai Festival City Challenge Tour Grand Final, ultima gara del Challenge Tour, ha ancora possibilità di conquistare una delle 15 ‘carte’ per l’European Tour 2015 che saranno assegnate ai migliori dell’ordine di merito. Sono invece out Niccolò Quintarelli, 37° con 222 (74 75 73, +6), e Matteo Delpodio, 43° con 227 (72 78 77, +11), che comunque avranno riconfermata la loro partecipazione al circuito dell’anno prossimo. E’ passato a condurre il francese Benjamin Hebert con 207 (70 69 68, -9), due volte vincitore in stagione, con due colpi di margine sul gallese Oliver Farr (209, -7). E’ sceso dal primo al terzo posto con 211 (-5) il cileno Mark Tullo, affiancato dallo spagnolo Jordi Garcia Pinto, e sono al quinto con 212 (-4) l’inglese Robert Coles, il francese Jerome Lando Casanova, il tedesco Bernd Ritthammer, il danese Lasse Jensen e l’iberico Antonio Hortal. Al 12° con 214 (-2) il francese Edouard España, leader insieme a Tullo a metà gara e messo fuori gioco da un 76 (+4). L’inglese Andrew Johnston, anch’egli 12°, a questo punto non ha praticamente più problemi nel difendere la sua leadership nella money list. Infatti a insidiarlo è rimasto solo Tullo, ma le sue chances sono legate a un successo e a un contemporaneo piazzamento dello stesso Johnston oltre il 30° posto. Possibile la prima eventualità, quasi da fantagolf la seconda. Nulla da fare per gli altri tre candidati al titolo di “re del Challenge Tour 2014”, anche loro con possibilità legate a una vittoria ormai non più ipotizzabile: il coreano Byeong-hun An, 16° con 215 (-1), l’inglese Sam Hutsby, 29° con 219 (+3), e il tedesco Moritz Lampert, 37° come Quintarelli. Con l’attuale classifica sarebbero al sicuro Farr (13° nell’ordine di merito) e Hortal (15°), che sono i giocatori più a rischio di uscire dalle prime quindici posizioni insieme all’inglese Jason Barnes (14°), in bilico al 20° posto con 216 (par). Hebert ha compiuto un giro molto pulito con quattro birdie (68, -4), ma Tadini ha fatto ancora meglio con cinque. Il piemontese, che per avere la ‘carta’ deve terminare tra i primi tre in graduatoria, è passato su 42 buche con sette birdie senza bogey, ma le tre buche finali del secondo giro, in cui ha segnato un bogey e un triplo bogey, lo hanno fortemente penalizzato ben oltre i suoi demeriti. Per Quintarelli 73 (+1) colpi con quattro birdie e cinque bogey; per Delpodio 77 (+5) con tre birdie, sei bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 350.000 euro dei quali 60.085 euro destinati al vincitore e 39.900 al secondo classificato. Con una di queste due cifre qualsiasi concorrente fuori dai 15 può assicurarsi la ‘carta’. Secondo giro – Si sono notevolmente ridotte le speranze dei tre italiani in campo nel Dubai Festival City Challenge Tour Grand Final (Challenge Tour) di conquistare una delle quindici ‘carte’ per l’European Tour 2015 che verranno assegnate al termine del torneo ai primi classificati nell’ordine di merito. Infatti, sul percorso dell’Al Badia GC (par 72) a Dubai, Alessandro Tadini è sceso dall’ottavo al 23° posto con 146 colpi (71 75, +2), Niccolò Quintarelli dal 24° al 34° con 149 (74 75, +5) e Matteo Delpodio dal 14° al 37° con 150 (72 78, +6). Malgrado un giro piuttosto movimentato il cileno Mark Tullo è riuscito a mantenere il comando con 138 colpi (68 70, -6), ma è stato agganciato dal francese Edouard España (138 – 70 68). La coppia di testa è seguita dall’altro transalpino Benjamin Hebert, terzo con 139 (-5), dal gallese Oliver Farr, quarto con 140 (-4), dallo spagnolo Jordi Garcia Pinto e dall’inglese Andrew Marshall, quinti con 141 (-3). Tullo è uno dei quattro giocatori che possono aspirare al titolo di miglior giocatore del Challenge Tour 2014, ma per sorpassare l’attuale leader, l’inglese Andrew Johnson, al momento 18° con 145 (+1), ha la sola chances di vincere e poi sperare che il rivale termini oltre il 30° posto. Degli altri tre pretendenti solo il coreano Byeong-Hun An, decimo con 143 (-1), è ancora in corsa, ma anche per lui dopo una sua vittoria sarà vincolante la posizione di Johnston, che potrà rimanere in vetta con un piazzamento tra i primi otto. Sono ormai fuori gioco l’inglese Sam Hutsby, quarto nella money list, che affianca Delpodio, e il tedesco Moritz Lampert, secondo, che è quasi in coda (42° con 151, +7). Da rilevare che quest’ultimo già da qualche mese gioca nell’European Tour, avendovi avuto accesso diretto dopo il terzo successo stagionale. Per quanto concerne la corsa alle 15 ‘carte’ sono praticamente al sicuro i primi 12 nell’ordine di merito, mentre sono a rischio il gallese Oliver Farr (13°), l’inglese Jason Barnes (14°) e l’iberico Antonio Hortal (15°). Con l’attuale classifica, però, sono abbastanza tranquilli, perché i premi più sostanziosi andrebbero a giocatori che già sono avanti a loro. In ogni caso ci stanno mettendo del loro: Farr, come visto, è quarto, mentre Barnes e Horal sono 13.i con 144 (par). Tullo ha recuperato la leadership con un eagle sull’ultima buca, dopo che ne aveva realizzato un altro insieme a tre birdie, tre bogey e a un doppio bogey (70, -2). España ha tenuto un’andatura simmetrica, nelle due metà del campo dove ha segnato in ciascuna un bogey e poi tre birdie nelle ultime tre buche (68, -4). Tadini, dopo aver condotto 35 buche con due birdie e senza bogey (un birdie e 17 par nel turno d’avvio in 71, -1), ha commesso il primo errore alla 16 che non avrebbe avuto ripercussioni di peso se non fosse stato seguito da un triplo bogey sul green finale (75, +3). Stesso 75 per Quintarelli con un eagle, tre bogey e un doppio bogey e 78 (+6) colpi per Delpodio con un birdie, quattro bogey e un triplo bogey. Il montepremi è di 350.000 euro dei quali 60.085 euro destinati al vincitore e 39.900 al secondo classificato. Con una di queste due cifre qualsiasi concorrente fuori dai 15 può assicurarsi la ‘carta’. Primo giro – Un buon inizio per Alessandro Tadini, ottavo con 71 (-1), e per Matteo Delpodio, 14° con 72 (par) nel Dubai Festival City Challenge Tour Grand Final, gara conclusiva del Challenge Tour che si sta disputando sul percorso dell’Al Badia GC (par 72) di Dubai, al termine della quale saranno assegnate 15 ‘carte’ per l’European Tour 2015 ai primi classificati dell’ordine di merito. Non è lontano neanche Niccolò Quintarelli, 24° con 74 (+2), che ha perso posizioni e colpi preziosi nel finale. E’ al comando con 68 (-4) il cileno Mark Tullo (nella foto by Getty Images), che ha distaccato con un birdie in extremis il terzetto alle sue spalle composto dal gallese Oliver Farr, dall’inglese Max Orrin e dal danese Lesse Jensen (69, -3). Al quinto posto con 70 (-2) l’inglese William Harrold e i francesi Edouard España e Benjamin Hebert, e all’ottavo, insieme a Tadini, gli inglesi Andrew Marshall, Dave Coupland e Jason Barnes, lo svedese Jens Fahrbring e lo spagnolo Alvaro Velasco. Tullo ha alternato ottimo cose ad errori ed è venuto fuori uno score piuttosto vario con un eagle, sei birdie e quattro bogey, ma del quale non si può certo lamentare. Tadini è stato molto accorto e ha condotto il suo giro con un solo birdie, peraltro abbastanza redditizio, e con 17 par. Matteo Delpodio, dopo un birdie sulle prime nove buche, è incappato in una coppia di bogey nel rientro, ma è tornato in par con il secondo birdie di giornata. Molta altalena per Quintarelli che, dopo esser partito con due birdie, si è trovato un colpo sopra par alla quinta buca per un bogey e un doppio bogey. Ha ripreso vantaggio sul campo con due birdie a metà turno, ma in dirittura d’arrivo ha perso tre colpi, per altrettanti bogey, insieme a un piazzamento in alta classifica. Per entrare tra i primi 15 dell’ordine di merito e conquistare la ‘carta’ Delpodio (27°) deve concludere entro il quarto posto, Tadini entro il terzo (per entrambi, però, l’ultima posizione utile comporta dei rischi) e Quintarelli occupare uno dei primi due. Nella money list sono già nell’European Tour i primi 12 e sono, invece, attaccabili Oliver Farr (13°), Jason Barnes (14°) e Antonio Hortal (15°), ma tutti e tre hanno cominciato con il piede giusto. Infatti, come visto, Farr e Barnes sono tra i top ten, mentre Hortal affianca Delpodio. Nella corsa al titolo di “re del Challenge Tour 2014” l’inglese Andrew Johnston, leader dell’ordine di merito con largo margine, può essere superato solo da quattro giocatori: dal tedesco Moritz Lampert, dal coreano Byeong-hun An, dall’inglese Sam Hutsby e da Tullo, ma tutti hanno la chance solo vincendo. Tuttavia non basterà, perché poi dovranno far i contri con il piazzamento di Johnston che, al momento, è 20° con 73 (+1). Tullo, in caso di successo, deve sperare che l’inglese termini oltre il 30° posto. Navigano a vista gli altri tre pretendenti. An è nel gruppo di Delpodio, e sono sulla 32ª piazza con 76 (+4) Lampert e Hutsby. Il montepremi è di 350.000 euro dei quali 60.085 euro destinati al vincitore e 39.900 al secondo classificato. Con una di queste due cifre qualsiasi concorrente fuori dai 15 può assicurarsi la ‘carta’. Prologo – Il Challenge Tour conclude la sua stagione con il Dubai Festival City Challenge Tour Grand Final (5-8 novembre) sul percorso dell’Al Badia GC, nell’Emirato arabo, dove al termine saranno assegnate 15 ‘carte’ per l’European Tour 2015 ai primi 15 classificati dell’ordine di merito. Alla gara sono stati ammessi i migliori 45 della money list compresi Matteo Delpodio, 27° con 57.923 euro, Alessandro Tadini, 33° con 56.003, e Niccolò Quintarelli, 34° con 52.327, che per salire nel circuito superiore dovranno fornire una grandissima prestazione. Infatti Delpodio, per inserirsi tra i 15, dovrà terminare entro il quarto posto, Tadini entro il terzo (per entrambi, però, l’ultima posizione utile comporta dei rischi) e Quintarelli occupare uno dei primi due. Sfileranno sul tee di partenza 44 degli aventi diritto, per la defezione del tedesco Florian Fritsch, decimo nell’ordine di merito, e praticamente sicuro della ‘carta’ come gli altri che lo precedono in classifica. Non dovrebbero correre rischi nemmeno il francese Edouard España (11°) e il sudafricano Jake Roos (12°), mentre gli attacchi di chi vorrà in extremis entrare tra gli eletti dovranno concentrarsi sul gallese Oliver Farr (13°), sull’inglese Jason Barnes (14°) e sullo spagnolo Antonio Hortal (15°). Il montepremi è di 350.000 euro dei quali 60.085 euro destinati al vincitore e 39.900 per il secondo classificato. Con una di queste due cifre anche l’ultimo della money list, il belga Hugues Joannes, può assicurarsi la ‘carta’. Nella corsa al titolo di “re del Challenge Tour 2014” l’inglese Andrew Johnston (E 181.115) ha un vantaggio di 46.318 euro sul tedesco Moritz Lampert (E 134.797), che da qualche mese gioca nell’European Tour essendo stato promosso a metà stagione dopo il terzo successo dell’anno. Appena dietro il coreano Byeong-hun An (E 132.024), l’inglese Sam Hutsby (E 124.988) e il cileno Mark Tullo (E 123.989). I quattro inseguitori di Johnston hanno l’unica opzione della vittoria per superarlo, ma saranno comunque condizionati dalla sua posizione in graduatoria. L’inglese respingerà l’attacco di Lampert terminando entro il sesto posto, annullerà l’eventuale prodezza di An con l’ottavo, mentre il 24° o il 30° saranno sufficienti in caso di successo rispettivamente di Hutsby o di Tullo. I risultati