Il “Masters Par 3 Contest” ha aperto, come da tradizione, i giochi all’Augusta National GC. Il torneo-divertimento, dall’aria del picnic, che anticipa il Masters Tournament e che nessuno vorrebbe vincere perché dal 1960, anno della sua istituzione, non c’è stata mai doppietta con il major, è stato appannaggio di Kevin Streelman che ha concluso le nove buche con un “meno 5”, e poi ha battuto nello spareggio su tre buche il colombiano Camilo Villegas, che aveva chiuso con lo stesso score. Probabilmente anche Streelman subirà l’influsso del “Par 3 Contest”, non essendo peraltro nemmeno nel novero dei favoriti, però non deve perdere le speranze, perché alcuni coloro che si sono assicurati la mini gara hanno poi vestito la “giacca verde” in anni diversi. A quella che è stata una gioiosa festa è intervenuto per la prima volta Tiger Woods con i suoi figli e Rory McIlroy ha affidato la sacca al suo amico Niall Horan membro del gruppo One Direction. Ad un certo momento un’autentica ovazione ha scosso tutto l’Augusta National. E’ stato quando Jack Nicklaus, 75 anni e leggendario vincitore di ben sei Masters, ha realizzato una “hole in one” alla buca 4, utilizzando un ferro 8. Giocava insieme a Gary Player e a Ben Crenshaw, undici titoli in tre. “Non avevo mai segnato ace ad Augusta – ha detto Nicklaus – nemmeno sul percorso da campionato. Comunque il Par 3 è un grande tracciato e la giornata è stata bella e ricca di divertimento”. Per cronaca si sono classificati al terzo posto con “meno 4” Ryan Moore, Ben Martin e Cameron Tringale e al sesto con “meno 3” Russell Henley, Bill Haas, Corey Conners, Brendon Todd, l’inglese Nick Faldo e l’olandese Joost Luiten. PROLOGO – Prende il via il 79° Masters Tournament (9-12 aprile), primo major stagionale in programma sul percorso dell’Augusta National GC, ad Augusta in Georgia, dove non saranno presenti giocatori italiani, dopo cinque anni in cui ve erano stati in gara almeno due. Nelle previsioni della vigilia il giocatore più gettonato è il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno mondiale, al quale manca proprio il Masters per completare il “grande slam”, dopo che ha già vinto gli altri tre major (US Open, 2011, Open Championship, 2014, due US PGA Championship, 2012, 2014), ma a tener banco è ritorno alle gare di Tiger Woods (nella foto). L’ex leader del world ranking (quattro Masters nel suo palmares), ora sceso oltre il centesimo posto (111°), si è già imposto per distacco nel major mediatico, ma naturalmente sarà ben altra cosa sul campo. I bookmakers lo danno a cifre tra il 40 e il 50 a 1, ma lui è estremamente fiducioso: “Sono molto eccitato per il fatto di essere di nuovo qui, ad Augusta, perché non c’è altro torneo al mondo simile a questo. Inoltre è un luogo che mi suscita tanti bellissimi ricordi. Sono felice, perché ritengo che il mio gioco sia finalmente adatto per competere a tali livelli. Come ho fatto? Semplice, ho lavorato dalla mattina alla sera, approfittando di ogni momento libero, anche quando i bambini dormivano o erano a scuola. E a questo punto ritengo che tanto lavoro abbia pagato. Scenderò in campo come ho sempre fatto in vita mia, per vincere”. A dare conforto alle convinzioni di Woods le parole del suo grande amico Mark O’Meara, che fece suo il Masters nel 1998. Dopo averci giocato insieme nove buche ha detto convinto: “Non sottovalutate mai Tiger Woods”. McIlroy, che nel 2011 gettò al vento con un 80 finale un successo che sembrava scontato dopo tre giri, sembra abbastanza sereno. “Giocare il Masters – ha detto – è motivo di grande emozione. Mi prende ogni volta che sono qui. Inoltre credo sia l’unica gara in cui si senta tanta pressione nell’eseguire il primo colpo da tee. Mi è accaduto nel 2009 da rookie e anche negli anni successivi. Sarà un torneo difficile dove per vincere occorrerà domare i par cinque: lo scorso anno Bubba Watson è stato impeccabile su quelle buche e anche quest’anno saranno fondamentali nella corsa al titolo”. E su Woods ha aggiunto: “Sotto l’aspetto mediatico non lo batterò mai”. Bubba Waton defender – Quanto a Bubba Watson, campione in carica e con due giacche verdi conquistate in tre anni, probabilmente avrà solo vantaggi dal fatto di non essere al centro dell’attenzione. Ha tutto quanto occorre per puntare al tris, ma è difficile anticipare un suo comportamento. La regolarità non è il suo forte e può essere grande protagonista o finire nell’anonimato quasi con la stessa facilità, come racconta il 50° posto del 2013. Sono attesi alla prova, in particolare, anche Phil Mickelson e Jordan Spieth, il campione che comincia ad avere qualche problema con il logorio di una splendida carriera e il giovanissimo emergente, neanche 22 anni, stabilmente in alta classifica, anche se ancora vince poco (due titoli ufficiali e uno non ufficiale) rispetto alla qualità del suo rendimento. Mickelson ha un ottimo rapporto con il Masters (tre vittorie e cinque terzi posti) e una spiccata tendenza a viverlo quasi sempre da protagonista. Spieth morde il freno. Avesse vinto la scorsa settimana lo Houston Open sarebbe divenuto numero due mondiale, ma è stato fermato da J.B. Holmes nel playoff, probabilmente solo un rinvio di quanto dovrebbe avvenire tra breve. E lo scorso anno ad Augusta fu secondo. Hanno un buon credito Keegan Bradley, Patrick Reed, Dustin Johnson, il cui rientro dopo il lungo stop per problemi personali, è stato ampiamente positivo, e l’australiano Adam Scott, mentre potrebbero essere frenati da una condizione non ottimale Matt Kuchar, Jimmy Walker, Webb Simpson, Jim Furyk, gli inglesi Luke Donald, Justin Rose e Ian Poulter, il tedesco Martin Kaymer, i sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, il nordirlandese Graeme McDowell e lo svedese Henrik Stenson. Tra i possibili “guastafeste” Billy Horschel, Jason Dufner, Hunter Mahan e Rickie Fowler, lo svedese Jonas Blixt, anch’egli secondo nel Masters 2014, l’australiano Jason Day, il francese Victor Dubuisson e il giapponese Hideki Matsuyama. Difficile, invece, che possano prevalere l’inglese Lee Westwood, probabilmente destinato a chiudere una grande carriera senza titoli major, il sudafricano Ernie Els, l’irlandese Padraig Harrington e il fijano Vijay Singh. Il montepremi è di nove milioni di dollari. Il torneo su Sky – Il Masters sarà teletrasmesso in diretta, in esclusiva e in alta definizione dalla TV satellitare Sky con collegamenti su Sky Sport 2 HD ai seguenti orari: mercoledì 8 aprile (Par 3 Contest), dalle ore 21 alle ore 23; giovedì 9 e venerdì 10, dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 11, dalle ore 21 alle ore 1; domenica 12, dalle ore 20 alle ore 1. Le dirette saranno precedute da Studio Golf, della durata di trenta minuti. Repliche (tutte su Sky Sport 2 HD): prima giornata, venerdì 10 aprile alle ore 7,30 e alle ore 16; seconda giornata, sabato 11 alle ore 7,30 e alle ore 15,45; terza giornata, domenica 12 alle ore 7,30 e alle ore 16; quarta giornata, lunedì 13 alle ore 7,30. Commento di Lia Capizzi, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Nicola Pomponi.