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70° Open d’Italia Lindt le interviste del 1° giro

  19 Settembre 2013 News
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FRANCESCO MOLINARI – Primo giro: 68 (-4)   “Sono soddisfatto dell’inizio. Ero molto emozionato sulle prime buche, perché l’Open d’Italia per me non è una gara normale, ma sono contento di come l’ho gestita. Ho giocato bene, ma sicuramente è possibile migliorare nei prossimi giorni. Comunque ho reagito nel modo giusto ai momenti di difficoltà lungo il percorso e sono contento dell’esito”. – Hai affermato alla vigilia che il campo favoriva un buon numero di birdie: lo confermi? “Si. Soprattutto al mattino i green sono perfetti. Tuttavia stanno diventando più veloci e questo crea qualche problema in più con le pendenze, però se si effettua un putt ben preciso, sulla linea giusta, la palla va sempre in buca”. – Come è stato l’impatto con il tuo circolo? “E’ stato forte. Negli ultimi anni non sono tornato spesso, non sono quasi mai andato in campo, però il fatto di disputare qui un Open d’Italia già con alle spalle nove anni di carriera, l’atmosfera che mi circonda,  l’usare legni e ferri in maniera così diversa da come facevo quando ero un ragazzo, tutto questo mi suscita un’emozione particolare”. – Cosa ne pensi delle modifiche apportate al percorso? “Il campo è più difficile di quanto possa essere in condizioni normali, perché preparato appositamente per l’Open, quindi con accorgimenti diversi. Dopo il restyling i green sono diventati più impegnativi ed, essendo più grandi, ci si può trovare più spesso a confrontarsi con un putt piuttosto lungo. Il disegno è molto bello e tutti i miei colleghi lo hanno apprezzato, sottolineando anche la qualità del tracciato. I green, comunque, presentano pendenze diverse da come le conoscevo io e a volte mandano in difficoltà anche su putt corti. Sono green che concedono possibilità di birdie, ma dove è pure facile fare tre putt”. – Hai parecchi compagni del tour europeo che hanno scelto la strada del circuito americano. Ci hai mai fatto un pensierino? “Si, sicuramente, ma facendo base in Europa la vita si complica notevolmente con un notevole dispendio di energie. A mio parere occorre trasferirsi sul posto e avendo come, nel mio caso, una famiglia occorre pensarci bene perché è una decisione delicata. Però, rimanendo tra i primi cinquanta nel modo, si possono giocare numerose gare nel PGA Tour”.   MATTEO MANASSERO – Primo giro: 70 (-2)   – Che sensazioni hai al termine del tuo primo giro? “E’ stato un giro discreto. Non è mai facile partire al massimo il primo giorno, quindi posso ritenermi abbastanza soddisfatto. Ho giocato bene dal tee, mentre dal fairway non ho sfruttato nel migliore dei modi molte occasioni per mettere a segno dei birdie.  I green si sono rivelati molto difficili da leggere, perché nascondono pendenze insidiose”. – Come procede il tuo adattamento ai nuovi automatismi del tuo gioco? “Oggi non ho avuto particolari problemi. Sto memorizzando questi nuovi movimenti e se anche nei prossimi giorni continuerò a sentirmi a mio agio, credo di poter ben figurare”. – Un grande successo di pubblico. Te lo aspettavi? “Si, ne ero certo e ciò mi rende felicissimo. Vedere così tanta gente già dal primo giorno di gara testimonia la grande crescita del golf italiano e dimostra come l’Open d’Italia abbia risposto al meglio alle attese”.   EDOARDO RAFFAELE LIPPARELLI – Primo giro: 69 (-3)   “Ero emozionato e nervoso all’inizio – spiega il giovane Edoardo Raffaele Lipparelli, 16enne nato a Frosinone e tessarato per il CG Torino – era la mia prima volta nell’European Tour e soprattutto volevo fare bene nel circolo per il quale ho vinto la scorsa il campionato italiano a squadre”. – A metà gara hai fatto 4 birdies consecutivi “E’ stato un momento particolare dove mi riusciva tutto. Poi alla 15 ho commesso un errore e alla 16 sono riuscito a salvare il par con un bel putt. Sono contento perché a Torino ho tanti amici e anche il presidente Silva mi ha seguito per diverse buche”. – Obiettivo?  “Superare il taglio: per me giocare nell’European Tour è una grande sfida”. – Come ti sei avvicinato al golf? “Per caso. Sono l’unico giocatore in famiglia. Quando avevo 6 anni ho iniziato a praticare e non ho mai smesso. Ho vinto il campionato italiano Baby a 12 anni e quest’anno sono diventato campione nazionale assoluto medal. Ora mi hanno offerto una borsa di studio di due anni in Inghilterrra, al Wellington College, dove potrò allenarmi e giocare. E’ a dieci minuti da Londra ed è una grande opportunità, ma il mio sogno è quello dell’America perché il mio idolo è Tiger Woods e mi piacerebbe giocare nel PGA Tour e vincere il Masters. Sarebbe il massimo. Intanto penso all’Open d’Italia cercando di fare bene anche nel secondo giro”.   MATTEO DELPODIO – Primo giro: 72 (par)    “Ho giocato abbastanza bene, ma purtroppo ho puttato malissimo. Ieri durante la Pro Am mi sono accorto tardivamente che il putter si era guastato. Si era dissaldata la testa.  L’ho fatto riparare, ma il lavoro non è stato preciso e l’allineamento non era giusto e oggi sono stato estremamente condizionato nel gioco corto. E’ stato un inconveniente molto limitante e mi ha fatto arrabbiare parecchio, anche la settimana scorsa avevo puttato bene”. -Come hai trovato il campo? “Lo staff del Circolo Golf Torino ha fatto un ottimo lavoro. Fairway, rough e green sono in condizioni eccellenti. Se giochi bene dal tee, puoi mettere a segno molti birdie”. -Senti più pressione per l’esigenza di conservare la “carta”? “C’è sempre pressione quando arrivi a questi livelli, indipendentemente dal contesto in cui ti esprimi. Giocare sul tour maggiore è meraviglioso e spero di riuscire a restarci a lungo”. Nel suo score cinque birdie e altrettani bogey.   RICCARDO MICHELINI – Primo giro: 72 (par)   “Sono andato abbastanza bene” dice Riccardo Michelini, dilettante 19enne tesserato per il GC Modena. “Il putter ha risposto come mi attendevo, mentre il campo me lo aspettavo più duro. La palla rotolava bene e i miei drive sono stati abbastanza precisi. Ho segnato tre birdie e tre bogeys e ho evitato il quarto alla buca 6 con un bel putt”. – Stai svolgendo una stagione da protagonista “La vittoria in Inghilterra nel South of England mi ha dato tanta confidenza. L’ultimo giro è stato uno dei miei migliori in assoluto. Sono stato l’unico giocatore a scendere sotto par. A giugno avevo conquistato anche il Trofeo Umberto Agnelli”. – Tra l’altro un Trofeo che nel 2010 ha vinto anche Matteo Manassero “Matteo è di un’altra categoria e lo sta dimostrando con i risultati e con il suo gioco. Io sto cercando di migliorarmi e aver fatto bene in questo primo giro all’Open è motivo di soddisfazione. Al termine della gara non ritornerò subito a San Diego dove studio, ma andrò a disputare con la squadra della mia università un torneo in New Mexico e sarà un’altra esperienza importante. Continuerò a studiare in America dove ho la possibilità di giocare e di frequentare i corsi ”.     LORENZO GAGLI – Primo Giro: 74 (par)   – Come valuti la tua prestazione? “Non posso ritenermi soddisfatto per il +2 di oggi. Ho giocato decentemente dal tee al green, ma non sono riuscito a imbucare come avrei meritato con il putter. Peccato per il bogey alla buca 1 dopo due colpi perfetti nell’avvicinamento al green”. – Hai qualche problema nell’esprimere il tuo gioco? “Evidentemente, non gioco come mi riusciva di fare nel 2011. Sto lavorando molto in campo pratica per tornare a quei livelli. Per ora i risultati non sono incoraggianti, ma non perdo la fiducia e continuo ad applicarmi”. – Il fatto di non avere la “carta” al sicuro ti genera maggiori pressioni? “Se avessi già la certezza di conservare la “carta”, potrei andare in campo molto più sereno e giocherei in maniera più aggressiva. Due mesi fa, dopo lo Scottish Open, pensavo di essere in una posizione del ranking abbastanza buona, ma nelle settimane successive ho dovuto fare i conti con degli ottimi piazzamenti da parte dei giocatori più indietro in graduatoria. Mi serve una bella performance nell’Open d’Italia per ripartire di slancio”.   NICOLAS COLSAERTS – Primo giro: 65 (-7)    “E’ stato un buon inizio, ma con il rammarico del bogey alla 10, la prima buca giocata oggi. Sulle prime nove ho fatto una volata e poi alla buca 1, che è un facile par 5, non ho guadagnato il colpo come invece è accaduto in seguito in altre buche. E’ stato bello però finire il giro con un birdie e portare a casa un buon risultato”. – Dopo il torneo in Olanda sei al sole finalmente “Con un tempo così, questo posto è proprio bello. E’ una zona stupenda e il campo è fantastico con le montagne alle nostre spalle. E’ una delle poche località che considero al top” – Te lo sentivi di fare uno score così basso? “In qualche modo si, quando la palla ha iniziato a girare come volevo io. Avrebbe dovuto essere un -8 o -9 visto l’inizio, ma sulle ultime nove buche ho tirato meno bene. Ho fatto atterrare la palla un po’ troppo lontana dalla bandiera per potermi permettere dei birdie”.   RICARDO GONZALEZ – Primo giro: 65 (-7)   “E’ stato fantastico oggi. Ho sbagliato solo due colpi, sulla buche 2 e 9: tutto il resto è stato perfetto. E’ stato sicuramente uno dei migliori giri della stagione, ma ho giocato bene ultimamente. Anche se non ho passato un paio di tagli di uno o due colpi, mi sto esprimendo a ottimo livello e penso di poterlo vincere questo torneo. Se riuscissi a mandare la palla diritta e a puttare come oggi per il resto della settimana, allora penso di avere delle buone possibilità di vittoria”.

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