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Azzurri sempre protagonisti in campo internazionale

Paratore premiato
  24 Settembre 2020 Newsletter
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Da Paratore a Manassero fino ai giovani dilettanti in gara nei College USA, l’Italia del golf continua a vincere anche in una stagione condizionata dalla pandemia

Azzurri sempre al proscenio anche in una stagione anomala, con calendari più volte modificati, un lungo lockdown, gare importanti cancellate e una ripresa a porte chiuse. Sebbene l’attività sia stata ridotta, gli italiani sono riusciti già a raccogliere sedici successi in campo internazionale, sicuramente un bel segnale dopo l’annata record 2019 con ben 41 titoli in ogni parte del mondo, testimonianza che il gruppo continua a crescere anche tra obiettive difficoltà.

Il primo titolo è di Mazzoli – La partenza degli italiani era stata delle migliori con il primo successo tra i professionisti di Stefano Mazzoli nella seconda gara stagionale dell’Alps Tour in Egitto (Red Sea Little Venice Open) e con tredici vittorie, cinque individuali e otto a squadre, dei dilettanti. Questo in circa due mesi prima che l’emergenza sanitaria bloccasse tutto all’inizio di marzo.

Gli azzurri brillano nei tornei di College USA – In grande spolvero azzurri e azzurre nelle gare di College Usa, ma anche nei primi eventi all’estero. Infatti è stata Benedetta Moresco a dare la carica nell’Annika Invitational USA a St. Augustin in Florida e due settimane dopo Alessia Nobilio ha fatto suo il Portuguese International Ladies Amateur Championship a Palmela in Portogallo.

Nel frattempo Alessandra Fanali aveva ribadito, come già accaduto nel 2019, che la presenza italiana nei College Usa – dove ormai sono tanti gli amateur azzurri che vi compiono i loro studi, perfezionando anche il proprio golf – continuava ad avere il suo peso imponendosi nel Tri Match in the Desert. L’hanno seguita nell’arco di un mese Clara Manzalini (Allstate Sugar Bowl Intercollegiate) e Anna Zanusso (Westbrook Invitational). Sia le azzurre citate, che altri italiani, hanno poi trovato posto stabile nei team della varie Università e sono arrivati otto allori di squadra con le stesse Fanali (Arizona State University, due vittorie) e Manzalini (University of Florida) a cui si sono aggiunti Giovanni Manzoni (Lynn University, due titoli), Luca Portelli (University of Texas Rio Grande Valley), Virginia Bossi (University of Virginia) e Caterina Don (University of Georgia).

L’acuto di Paratore – Dopo il lockdown sono stati i professionisti a ripartire per primi ed è arrivato subito un grande acuto di Renato Paratore, che ha dato un saggio della sua classe nel Betfred British Masters, l’evento con cui è ricominciato ufficialmente l’European Tour. Era la prima di sei gare denominate “UK Swing” e che, attraverso un particolare ordine di merito, hanno concesso al 23enne romano anche il pass per partecipare per il secondo anno consecutivo all’US Open.

Manassero torna al successo – Poi Matteo Manassero, tornato a vincere dopo sette anni, da quando a maggio 2013 aveva siglato il quarto titolo sull’European Tour nel prestigioso BMW PGA Championship. Ha dominato nel Toscana Alps Open, sul circuito Alps Tour, ma aveva dato un anticipo che qualcosa stava cambiando nel Warm Up Contest al Golf Nazionale – evento organizzato dalla FIG e servito agli azzurri per riprendere confidenza con il golf giocato dopo il lockdown – che aveva vinto superando proprio Paratore, Vecchi Fossa e Maccario. “Non parliamo di ritorno, ma diciamo che Matteo lavora sodo e che il lavoro paga” ha tenuto a precisare il 27enne di Negrar, ora atteso a traguardi più ambiziosi.

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