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World Cup: prodezze danesi, sale l’Italia (quarta)

Molinari e Manassero
  25 Novembre 2016 In primo piano
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L’Italia (Francesco Molinari/Matteo Manassero) è salita dal quinto al quarto posto con 137 colpi (71 66, -7) nel secondo turno, disputato con formula fourballs, della 58ª ISPS Handa World Cup of Golf, sul percorso del Kingston Heath GC (par 72), a Melbourne in Australia.

Con un gran giro in 60 (-12) e lo score di 132 (72 60, -12), la Danimarca (Soren Kjeldsen/Thorbjorn Olesen) è volata dalla settima alla prima posizione staccando la Cina (Ashun Wu/Haotong Li), seconda con 135 (-9), e la Spagna (Rafael Cabrera Bello/Jon Rahm), leader dopo 18 buche e ora  terza con 136 (-8). L’Italia è affiancata dall’Inghilterra (Chris Wood/Andy Sullivan), dalla Francia (Victor Dubuisson/Romain Langasque) e dagli Stati Uniti (Rickie Fowler/Jimmy Walker), team che stenta a decollare.

Sostanzialmente si sono un po’ mescolate le carte, ma sono rimaste in alta classifica le squadre favorite, compresa la Svezia (Alex Noren/David Lingmerth), ottava con 138 (-6), agganciata dal Giappone (Hideki Matsuyama/Ryo Iskikawa), che ha fatto tre importanti passi avanti. Sono ancora in corsa, ma non hanno il ritmo che si attendeva, la Nuova Zelanda (Danny Lee/Ryan Fox) e la Thailandia (Thongchai Jaidee/Kiradech Aphibarnrat), decime con 139 (-5).

Probabilmente già emesso il verdetto per i campioni uscenti dell’Australia (Adam Scott/Marc Leishman) che hanno perso ancora terreno e dal 18° posto (142, -2) ben difficilmente potranno recuperare e concedere il bis dopo il titolo nel 2013. I numeri dicono che sono fuori anche il Belgio (Thomas Pieters/Nicolas Colsaerts), stessa posizione, e la Corea (Byeong Hun An/K.T. Kim), 23ª con 143 (-1) su 28 compagini in gara, tuttavia nei doppi non c’è mai niente di stabilito, poiché sono possibili dei punteggi a volte straordinari.

Francesco Molinari e Matteo Manassero hanno condotto in par le prime sette buche con un birdie e un bogey in sequenza (3ª e 4ª). A dare la scossa un eagle all’8ª e da quel momento non ci sono state più sbavature. Quattro birdie nel rientro hanno fatto 66 (-6). Francesco Molinari,  che ha vinto il torneo nel 2009 insieme al fratello Edoardo, è alla settima presenza consecutiva. Ha giocato con Emanuele Canonica (2006, Italia 8ª) poi quattro volte di fila con Edoardo Molinari (2007, 17ª – 2008. 19ª – 2009, 1ª, – 2011, 17ª) e con Manassero (2013, 20ª).

In casa danese Soren Kjeldsen ha aperto la strada verso il 60 con un eagle centrando la terza buca dal fairway. Dopo due birdie, Thorbjorn Olesen ha realizzato il secondo eagle per la squadra mettendo a segno la palla da fuori green. Sono seguiti cinque birdie di fila e poi l’ottavo della serie a chiudere.

Il record su un giro fourballs alla World Cup è di 57 colpi, tuttavia anche il 59 è sempre nei sogni dei giocatori. “A essere onesti – ha detto Olesen – ho pensato nelle ultime buche di poter sforare il 60, ma è un dettaglio nel contesto di un ottimo score ottenuto su un percorso molto difficile e reso ancor più ostico dal vento”. Ha aggiunto Kjeldsen: “Siamo una buona coppia e ci compensiamo. Thorbjorn ha un gioco piuttosto vario ed è molto lungo. Io sono come un treno, arrivo sempre in orario, ma senza fare nulla di appariscente”.

Nella terza giornata si tornerà alla formula foursome, quindi la conclusione ancora con il fourball. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari.

 

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