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World Cup: l’Italia, quinta, subito tra le protagoniste

  24 Novembre 2016 In primo piano
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L’Italia (Francesco Molinari/Matteo Manassero) quinta con 71 (-1) colpi, è stata tra le compagini protagoniste nel giro iniziale della 58ª ISPS Handa World Cup of Golf, sul percorso del Kingston Heath GC (par 72), a Melbourne in Australia.

Nella prima delle due sessioni foursomes a cui si alterneranno altre due fourballs, in una giornata dove il vento ha reso ancora più ostico il tracciato e solo sei team sono scesi sotto par, si sono portate subito al proscenio quasi tutte le formazioni più forti, tra le 28 in gara. Ha preso il comando con 69 (-3) colpi la Spagna di Rafael Cabrera Bello/Jon Rahm, tallonata con 70 (-2) da Stati Uniti (Rickie Fowler/Jimmy Walker), Cina (Ashun Wu/Haotong Li) e Francia (Victor Dubuisson/Romain Langasque), mentre l’Italia è affiancata dall’Inghilterra (Chris Wood/Andy Sullivan), che ha avuto come compagna di gioco.

Al settimo posto con il 72 del par l’Irlanda (Graeme McDowell/Shane Lowry), la Svezia (Alex Noren/David Lingmerth) e la Danimarca (Soren Kjeldsen/Thorbjorn Olesen).

Ha avuto qualche problema l’Australia (Adam Scott/Marc Leishman), solo 14ª con 74 (+2), ma i campioni uscenti, che hanno dovuto rinunciare all’apporto di Jason Day, numero uno mondiale, fermo per infortunio e sostituito da Leishman, hanno spazio per recuperare i cinque colpi di ritardo, così come la Corea (Byeong Hun An/K.T. Kim), stesso punteggio. Tra le favorite sono le squadre più attardate, ma nel vento non si sono trovate a loro agio nemmeno il Belgio (Thomas Pieters/Nicolas Colsaerts), il Giappone (Hideki Matsuyama/Ryo Iskikawa) e la Thailandia (Thongchai Jaidee/Kiradech Aphibarnrat), decime con 73 (+1).

Francesco Molinari, alla settima presenza consecutiva nel torneo che ha vinto nel 2009 insieme al fratello Edoardo, ha mostrato un buon affiatamento con Matteo Manassero. Gli azzurri hanno tenuto un bel ritmo in 17 delle 18 buche con quattro birdie, ma hanno pagato a caro prezzo una sola sbavatura sotto forma di un “8” alla buca 12, par cinque, perdendo tutti insieme tre colpi. In quel momento l’Italia, con “meno 3”, era in vetta alla pari con i francesi.

Molinari ha commentato su Twitter: “Un buon inizio nel foursome. Il campo è molto delicato, ma altrettanto divertente”.

L’esperienza di Rafael Cabrera Bello e la freschezza di Jon Rahm, che per le sue ottime prove nell’anno d’esordio ha avuto una membership onorararia sul PGA Tour, hanno prodotto un giro di ottima fattura. A un bogey in partenza hanno fatto riscontro un eagle e due birdie che propongono la candidatura al titolo degli iberici, i quali non lo riportano dal lontano 1984.

Era stato criticato il transalpino Victor Dubuisson per aver voluto come compagno il neopro Romain Langasque, ma almeno per ora ha ragione lui con la seconda piazza e una tonica prestazione (quattro birdie e due bogey per lo score).

Nell’albo d’oro della World Cup of Golf figurano 24 successi degli Stati Uniti, cinque di Australia e Sudafrica e quattro della Spagna. L’Italia, oltre alla vittoria del 2009, ha ottenuto il secondo posto con Costantino Rocca e Massimo Florioli in Nuova Zelanda (1998). Il montepremi è di 8.000.000 di dollari.

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