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LA RYDER CUP TORNA IN EUROPA. FRANCESCO MOLINARI DA RECORD

Molimnari festeggia
  30 Settembre 2018 In primo piano
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L’azzurro, alla terza vittoria contro gli USA in tre partecipazioni, è divenuto il primo giocatore europeo a vincere 5 incontri su 5 in una edizione. A Roma nel 2022 la prossima sfida nel vecchio continente

L’Europa ha trionfato nella 42ª Ryder Cup, battendo gli Stati Uniti per 17,5 a 10,5 sul percorso de Le Golf National a Parigi, e Francesco Molinari, autentico trascinatore della squadra condotta da Thomas Bjorn, oltre ad aver chiuso la sua terza Ryder Cup con la terza vittoria, ha segnato il punto decisivo, quello che ha portato lo score parziale a 14,5, che assicurava il trofeo, battendo Phil Mickelson (4/2).

Inoltre il torinese ha fissato un altro straordinario record in una annata strepitosa in cui ha firmato anche un major (Open Championship). Infatti, dopo essersi imposto nei quattro doppi insieme a Tommy Fleetwood, superando Mickelson è divenuto il secondo giocatore, e il primo europeo, nella storia del torneo a vincere cinque incontri su cinque in una edizione, eguagliando l’impresa riuscita nel lontano 1979 allo statunitense Larry Nelson.

Da Parigi a Roma nel 2022 – Dalla Francia il testimone è passato idealmente all’Italia, prossima sede continentale dove di svolgerà la Ryder Cup. La 44ª sfida avrà luogo nel 2022 a Roma, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, anticipata dalla prossima in programma nel 2020 al Whistling Straits, di Kohler nel Wisconsin, in America.

Un idolo internazionale – Francesco Molinari è stato accompagnato da grandi cori da parte del pubblico durante tutta la gara. E’ divenuto un vero idolo internazionale e non solo della tifoseria europea, Inoltre lo stesso Francesco, di solito molto misurato, si è lasciato andare a scene di esultanza e gioia come mai aveva fatto in passato.

Hanno detto – “Lo avevo detto sin dall’inizio – ha spiegato Molinari – che questo era il miglior team con cui avrei giocato la Ryder Cup ed è stato dimostrato dal campo. Sono felice di aver dato un contributo importante, ma è stata una vittoria di squadra in cui ognuno ha fatto il suo. Quanto al record fa molto piacere, ma se non ci fosse stato il successo finale non sarebbe servito nulla”.

Franco Chimenti, Vice Presidente vicario del CONI e Presidente FIG, ha dichiarato: “Francesco Molinari al momento è il più forte di tutti. Può arrivare ovunque, secondo me ha tutte le qualità per essere il numero uno al mondo. Un giocatore che vince tutti gli incontri della Ryder Cup per tre giorni consecutivi va considerato tra gli atleti più importanti dello sport italiano e mondiale. Ha stabilito il nuovo record europeo di successi nella sfida fra Europa e Stati Uniti, eguagliando il record dell’americano Larry Nelson che resisteva da 39 anni e lo ha fatto superando due grandi campioni come Tiger Woods e Phil Mickelson. Questi trionfi sono in grado di generare grande entusiasmo in Italia e avvicinare ancora più gente al golf. Complimenti a Molinari e a tutto il golf mondiale che ha partorito una manifestazione bellissima a Parigi e che si ripeterà a Roma fra quattro anni. L’augurio è che le grandi prestazioni di Francesco siano state solo un “riscaldamento” per la Ryder Cup che ospiteremo al Marco Simone. Sono sicuro che sarà uno spettacolo ancora più importante di quello a cui abbiamo assistito in Francia”.

Ha detto Thomas Bjorn: “La vittoria è stata davvero entusiasmante ed è difficile descrivere tutte le sensazioni. Sono davvero orgoglioso di questa squadra in cui ho sempre creduto. Tutti sono stati bravissimi a creare il giusto clima. E’ una stata compagine determinata, concentrata, gioiosa e con grande personalità. Non c’è un segreto per questo successo: siamo stati bene insieme e grazie alla nostra solidità si sono ancor più valorizzate le doti dei giocatori stessi”.

Infine Jim Furyk, capitano statunitense: “Giù il cappello davanti a questi campioni del team europeo che hanno giocato un golf veramente straordinario. Ora noi speriamo di tornare subito a vincere nel 2020, quando giocheremo in casa”.

Nel corso della conferenza stampa si è potuto apprezzare il clima di grande affiatamento e complicità nel team continentale già emerso sul percorso. Dopo la conferenza la festa europea è proseguita fuori del media centre con bagni di champagne tra i giocatori.

Migliore in assoluto – L’azzurro è stato il punto di riferimento della squadra vincitrice e il giocatore che in assoluto ha espresso il miglior gioco, soprattutto con una continuità impressionante. Nei doppi è stato coadiuvato da un ottimo Tommy Fleetwood, con il quale ha trovato un affiatamento raro a vedersi, un duo veramente travolgente che si è imposto sempre con punteggi abbastanza larghi. Significativo il 5/4 con cui i due continentali hanno liquidato Justin Thomas/Jordan Spieth nei foursome della prima giornata, ossia la coppia che per il resto ha conseguito tre successi. Gli altri tre punti sono arrivati contro Tiger Woods, due volte affiancato da Patrick Reed (3/1 e 4/3 nei fourballs) e una da Bryson DeChambeau (5/4 in foursome), compagni che gli hanno offerto un contributo piuttosto scarso.

E Molinari è stato anche premiato da destino, perché ha avuto il merito, e la fortuna, di chiudere il suo incontro al momento giusto, ossia quando all’Europa mancava quel punto per mettere le mani sul trofeo. E notoriamente coloro che segnano il punto decisivo poi restano con inchiostro indelebile nel libro dei ricordi. Quanto a Fleetwood è stato il più positivo dopo il torinese e non è riuscito a fare anch’egli il record essendo arrivato un po’ scarico all’atto finale.

I meriti di Bjorn – Occorre dare i giusti meriti al capitano Thomas Bjorn, che si era preso più di qualche critica all’annuncio delle wild card, specie per aver scelto Sergio Garcia ed Henrik Stenson, che avevano fatto ben poco durante l’anno. Invece Garcia ha portato tre punti su quattro match divenendo il giocatore europeo con più punti conquistati in Ryder Cup, 25,5, superando con il successo su Fowler (2/1), i 25 che aveva assommato Nick Faldo. E quanto a Stenson, il solo altro imbattuto insieme a Molinari, ha vinto due volte in doppio e nel singolo (5/4 su Bubba Watson). E anche le altre due wild card, Ian Poulter e Paul Casey, hanno dato punti e contributo alla compattezza della squadra, apparsa solida e affiatata, cosa che non è stata tra le caratteristiche degli avversari. Poulter si è ancora una volta confermato “Mister Ryder Cup”, lui che non ha mai perso un singolo in sei presenze. Significativo anche il fatto che tutti i componenti del team hanno portato almeno un punto alla causa.

Woods a zero punti – Hanno fatto parecchia differenza le wild card che a Bjorn hanno reso ben 9,5 punti, mentre dai giocatori scelti da Furyk ne sono arrivati appena due, opera di Tony Finau. Sono rimasti a zero Phil Mickelson, Bryson DeChambeau e Tiger Woods. Per la verità Tiger, per la prima volta a secco in otto presenze, si è battuto con molta grinta, ma nei doppi per lunghi tratti è rimasto solo a competere con Molinari/Fleetwood e nel singolo ha trovato un Jon Rahm deciso che ha saputo fruttare a meglio qualche sua sbavatura (2/1) e forse un po’ di stanchezza. Il migliore del team, che ha sofferto anche per alcune scelte sbagliate nei doppi di Jim Furyk, è stato Justin Thomas (4 vittorie e una sconfitta) seguito da Jordan Spieth (3 successi, due sconfitte), mentre hanno deluso Dustin Johnson, leader mondiale, Peter Fowler, Brooks Koepka e Patrick Reed.

USA, sesta sconfitta di fila in Europa – Gli statunitensi, che non vincono in Europa dal 1993, hanno subito la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. In questo periodo i continentali si sono imposti per nove volte su 12 gare. Il bilancio è ora di 27 successi americani contro 15 dei continentali. Entrambe le squadre in una occasione hanno ottenuto il trofeo dopo pareggio essendo defender.

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