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Con Davide Lantos, Rio 2016 è ancora più azzurra

Davide Lantos
  26 Aprile 2016 In primo piano
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Per il golf italiano non poteva esserci miglior percorso di avvicinamento alle ormai imminenti Olimpiadi. Oltre a Sveva Greco, selezionata per dirigere le gare femminili di Rio 2016, ai prossimi Giochi ci sarà infatti anche un altro arbitro italiano: Davide Lantos è stato infatti chiamato a far parte del Competition Committee, il comitato di gara che ha il compito di dirigere i tornei maschili e femminili: sette membri in tutto, rappresentanti di IGF, USGA, R&A, LPGA e European Tour. “I nostri compiti”, spiega Davide Lantos” vanno dalla preparazione del campo, alla gestione degli arbitri, dalla posizione delle torrette per la TV alla redazione delle regole, fino ai percorsi per il pubblico. Poi ci sono i rapporti coi giocatori per quanto riguarda viaggi e spostamenti, alloggi assicurazioni, richeste particolari… Ovviamente nei giorni di gara farò anche l’arbitro”.

GLI INIZI. Genovese, 47 anni appena compiuti, Davide Lantos ha conosciuto il golf grazie al papà, intorno alla metà degli anni 80: “Fu lui a portarmi per la prima volta al Golf Club Campo Carlo Magno e fu amore a prima vista. Qualche anno dopo aprirono un circolo di golf promozionale a Milano 3, dove abitavo, e cominciai a raccogliere palline al campo pratica”.

GIORNALISTA MANCATO. “All’università studiavo per diventare giornalista, mentre mia madre quasi mi costringeva ad andare a fare il raccattapalle: scherzi a parte, le sarò sempre grato per questo”. Un giorno Davide Lantos venne a sapere il circolo aveva bisogno di una mano in segreteria: “Non ne sono più uscito”.

DALLA SEGRETERIA AL LET. “Ho seguito i corsi alla Scuola Nazionale di Golf e anche quello per arbitri. Ero sicuro che sarebbe potuto diventare una ricchezza decisiva per la mia carriera”. Non si sbagliava: “Quella scelta è stata il primo mattoncino per la costruzione di un percorso che mi ha portato grandissime soddisfazioni. Dal 2010 sono approdato al Ladies European Tour, prima come arbitro, per poi diventare Tournament Director e infine, dal marzo scorso, Director of Sport”.

ARBITRO È BELLO. Si diventa arbitri “per amore dello sport, del golf e delle sue regole, che sono complesse, ma meravigliose. Agli allievi dei corsi che tengo alla Scuola Nazionale i Golf ripeto sempre che per un direttore di golf essere arbitro è fondamentale e che per un appassionato golfista può essere affascinante; ma l’importante è lo spirito giusto: chi pensa di diventare un ‘rules official’ per avere tessere o distintivi, o peggio per scendere in campo in stile ‘giustiziere della notte’, è bene che faccia dell’altro. Gli arbitri italiani, considerati tra i migliori in Europa, sono una risorsa importantissima per la Federazione e possono certamente collaborare alla crescita del nostro sport”, ragiona Davide Lantos.

AMO IL GOLF PERCHE’… “Il golf si può giocare a qualsiasi età, in contesti favolosi, godendo appieno del (poco) tempo libero che la vita moderna ci consente. Se giocato secondo le regole, diventa uno stile di vita: insegna a osservare certe regole di comportamento, a rispettare gli altri e la natura circostante, a mantenere l’autocontrollo… Non credo esista altro sport con caratteristiche del genere”.

 

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