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50 Ryder Compact BioGolf: il Progetto presentato in Senato

  19 Dicembre 2017 In primo piano
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È stato presentato questa mattina nella conferenza stampa presso la Sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama il Progetto “50 Ryder Compact BioGolf”. La Federazione Italiana Golf – con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (GEO) – si è posta l’obiettivo della realizzazione di circa cinquanta strutture golfistiche multifunzionali ad impatto ambientale basso o nullo in aree urbane fortemente degradate. Nella conferenza stampa, preceduta da un minuto di raccoglimento per la scomparsa dell’ex Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, sono intervenuti: il Senatore Giuseppe Marinello, Presidente della 13^ Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato della Repubblica; il Senatore Mario Morgoni, membro della 13^ Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato della Repubblica; il Dott. Roberto Pella, Vice Presidente Vicario con delega allo Sport ANCI; il Dott. Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 della Federazione Italiana Golf; il Dott. Paolo Croce, Rappresentante G.E.O. (Golf Environment Organisation); il Dott. Carlo Manca, Responsabile del Servizio Fondi Speciali dell’Istituto per il Credito Sportivo.

GLI OBIETTIVI DEL 50 RYDER COMPACT BIOGOLF- Il progetto “50 Ryder Compact BioGolf” vuole contribuire alla promozione del golf attraverso la realizzazione di piccoli impianti, a basso costo, da sviluppare in zone urbane di facile accessibilità.
Tra gli aspetti che caratterizzano il Progetto, l’assenza di sviluppo di nuove cubature e il processo di costruzione e manutenzione all’insegna del rispetto ambientale con conseguenti vantaggi anche per le attività turistico-recettive.
Un progetto simile è stato realizzato con successo in Francia, dove, in vista dell’edizione 2018 della Ryder Cup, sono state costruite circa 100 piccole strutture low cost (Compact Urban Golf).

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA – Oltre all’aspetto dell’eco-sostenibilità, anche il contenimento dei costi è uno dei punti fermi del Progetto. L’Istituto per il Credito Sportivo è a disposizione dei promotori (che siano imprenditori, gestori di campi da golf già esistenti, progettisti, tecnici di campi da golf, aziende del settore, Enti pubblici) interessati alla costruzione di campi Biogolf per la realizzazione di un Business Plan di avviamento e di regime ed un finanziamento ad hoc.

I CASI STUDIO IN ITALIA – I primi casi studio in Italia del “50 Ryder Compact BioGolf” sono il Golf Club Livorno e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata). A Livorno è stata bonificata un’area di 10 ettari, per anni usata come discarica e ritrovo di spacciatori, distante solo 50 metri dal mare, creando così un elemento importante di riqualificazione per il territorio, ma anche una preziosa opportunità occupazionale. In linea con i principi di ecosostenibilità e difesa dell’ambiente, il Golf Club Livorno ha adottato per la prima volta in Italia la filosofia del campo da golf al 100% biologico ed interamente realizzato in macroterma, green compresi, raggiungendo così un risparmio idrico del 40% rispetto ai tradizionali campi da golf.
La posizione particolarmente vantaggiosa e strategica del campo ha permesso di avvicinare al golf nuovi utenti con 181 tesseramenti in tre anni. Il Torrenova Golf Club è stato creato su di un’ex area agricola dismessa di circa 10 ettari.
La struttura, in fase di completamento, è inserita in un comparto a vocazione turistica. Dispone di un campo pratica ed è in costruzione un percorso a 9 buche. Particolare attenzione verrà riservata ai giocatori diversamente abili con lezioni ad hoc e l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture accessorie quali spogliatoio, campo pratica, ristorante.

IL COINVOLGIMENTO DELLE UNIVERSITÀ – La Federazione Italiana Golf, attraverso il settore Impianti e Ambiente, ha aperto un canale di collaborazione con i Dipartimenti di Scienza Agraria delle Università di Pisa, Padova, Bologna e Torino per portare avanti ricerche scientifiche in chiave golfistica, rafforzando così il legame indissolubile tra golf e ambiente.

LE DICHIARAZIONIGian Paolo Montali: “Il progetto “50 Ryder Compact BioGolf” sarà uno dei punti fermi del nostro cammino verso la Ryder Cup 2022. Nasce tra la collaborazione della FIG ed altri enti e punta alla promozione del golf attraverso la creazione di nuove strutture in zone urbane per avvicinare i cittadini. I campi BioGolf si svilupperanno all’interno di aree degradate che sembravano ormai perse e verranno invece recuperate. Gli esempi, su tutti, sono quelli riguardanti il Golf Club Livorno e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata). Puntiamo sulla valorizzazione del territorio e dell’ambiente. Ma anche sul fenomeno dell’inclusione sociale. Per un progetto che mira non solo a difendere ma ad aumentare i posti di lavoro”.

Mario Morgoni: “Questo progetto rappresenta un connubio tra sport e ambiente. Si tratta di un’iniziativa propedeutica verso la Ryder Cup 202 all’interno di aree dismesse. Ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente per capire quali iniziative vuole intraprendere a tal proposito per facilitarne l’attuazione. Il tutto in un contesto ampio che riguarda anche la Ryder Cup 2022. Una manifestazione importante, che può rappresentare un elemento di forte traino per lo sviluppo turistico del Paese”.

Roberto Pella: “Come Anci, siamo favorevoli a questa iniziativa e siamo disponibili a far parte di una Commissione che possa promuovere la realizzazione dei 50 campi da golf, previsti dal progetto, in tutti i Comuni italiani, dal più grande al più piccolo. Dobbiamo investire nella valorizzazione delle periferie e nei piccoli comuni del paese promuovendo lo sport e la salute dei cittadini. Sono convinto che il golf possa rappresentare un momento di forte socializzazione uscendo dallo stereotipo di sport d’èlite”.

Carlo Manca: “L’Istituto per il Credito Sportivo è da sempre al fianco di tutte le iniziative che possono dare nuovo slancio al movimento sportivo. Con la Federazione Italiana Golf c’è già un proficuo rapporto di collaborazione, che andrà a rafforzarsi con il Progetto 50 Ryder Compact BioGolf. L’idea è quella di realizzare strutture sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale, creando impianti in aree facilmente raggiungibili con costi contenuti. Un obiettivo importante, da centrare”.

Paolo Croce: “Questo progetto ha preso avvio grazie al lavoro del Settore Impianti e Ambiente della FIG e permetterà di dare una forte caratterizzazione al cammino verso la Ryder Cup, all’insegna dell’eco-sostenibilità. La FIG, peraltro, è già attiva da anni su questo fronte attraverso “Impegnati nel Verde”, riconoscimento ambientale che promuove lo sviluppo eco-sostenibile del golf, sensibilizzando circoli e giocatori sulle tematiche ambientali. Il Progetto 50 Ryder Compact BioGolf è un’occasione fondamentale per valorizzare il nostro territorio attraverso aree degradate che verranno invece riqualificate”.

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