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70° Open d’Italia Lindt: Rogato e Zonchello tracciano il bilancio della manifestazione

  22 Settembre 2013 News
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Alessandro Rogato e Barbara Zonchello, rispettivamente presidente e direttore del Comitato Organizzatore Open Professionistici di golf della FIG hanno avuto l’onere e l’onere di guidare la macchina organizzativa di questo 70° Open d’Italia Lindt. Qual è il bilancio a poche ore dalla conclusione del torneo? Rogato: “Stiamo avendo grandi soddisfazioni, già a partire dall’aspetto agonistico che vede i nostri big italiani e anche i giovani amateur gareggiare sino all’ultimo giro per piazzamenti prestigiosi. Da ex giocatore per me è stato il coronamento di un sogno vedere il successo di quest’evento. Siamo riusciti a pareggiare il bilancio, offrire un field di livello, coinvolgere aziende importanti e garantire l’ingresso libero per permettere a tutti i gli appassionati italiani di seguire l’open dal vivo. Grazie a tutti gli organi di stampa che hanno contribuito a dare visibilità e rilevanza alla manifestazione”. Zonchello: “E’ stato molto impegnativo – anche per delle difficoltà di tempistiche ristrette – riuscire a soddisfare le nostre aspettative e quelli degli sponsor a cui vanno i nostri ringraziamenti per aver voluto condividere quest’avventura. La risposta del pubblico è stata superiore alle attese al punto da spingerci a potenziare il servizio di navette, cosa che non era mai stata necessaria negli anni passati”. – E’ possibile stimare il numero di presenze in questi giorni di gara? Rogato: “Facendo delle valutazioni di media sul numero di automobili parcheggiate, abbiamo registrato 5.500 spettatori giovedì, 6.000 venerdì e 9.000 sabato.  Numeri superiori a quelli della scorsa edizione a testimonianza della crescita d’interesse degli italiani verso il golf. Fa piacere aver constatato, poi, che il pubblico accorso proviene anche da zone d’Italia molto lontane da Torino.  Aldilà dei numeri, chi è venuto a vedere il 70°Open d’Italia Lindt  ha avuto un colpo d’occhio impressionante”. Zonchello: “Oltre alle cifre lusinghiere, siamo contenti di aver gratificato gli appassionati di golf e ancora più felici di aver visto sul campo tante persone che non conoscevano questa disciplina. Inoltre, con l’area kids, abbiamo visto tanti bambini divertiti dalla possibilità di provare il gioco del golf”. – Potendo contare su una macchina organizzativa che continua a mostrarsi affidabile e produttiva, quali possono essere le strade da percorrere per alzare ulteriormente il livello del field, di per sé già molto qualificato? Rogato: “Vanno sempre tenute in considerazione le nostre potenzialità: in questo senso, aver confermato il montepremi ipotizzato in partenza rappresenta già un gran risultato. Sappiamo che i top player hanno dei costi proibitivi e aumentare il montepremi non garantisce automaticamente la partecipazione di giocatori di altissimo profilo”. Zonchello: “Grazie alla conferma della partnership con l’European Tour, frutto anche del nostro lavoro svolto nel Challenge Tour, abbiamo consolidato la credibilità dei nostri tornei e i giocatori sanno di poter contare su un’organizzazione capillare. In quest’ottica, non trascuriamo neanche l’assistenza alle mogli dei giocatori con visite guidate in città e supporto costante per ogni esigenza”. – Gli “Special Events” hanno riscosso molto successo… Zonchello: “Dopo la felice esperienza dello scorso anno, abbiamo riproposto questi spettacoli a fine gara che avvicinano molto gli spettatori ai propri beniamini e aggiungono spunti interesse alla manifestazione. Possiamo contare su dei campioni dalla grande popolarità e dalla straordinaria disponibilità. Studieremo altre nuove formule d’intrattenimento per le prossime edizioni”. – L’anno prossimo l’Open d’Italia sarà l’ultima prova del circuito ad assegnare punti per la Ryder Cup. Quanto può avvantaggiarvi questo fattore temporale per richiamare l’attenzione dei giocatori più quotati? Zonchello: “Indubbiamente costituirà un motivo di richiamo importante per gli atleti, le cui scelte, comunque, non sono soggette a valutazioni vincolate dall’European Tour, ma frutto di preferenze personali che tengono conto della calendarizzazione dei tornei”.

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